MUSEO DEGLI ALPINI


Giugno 2008

Fuoridisera… dentro il Museo degli Alpini

Sabato 19 gennaio si è inaugurata per il Museo degli Alpini di Conegliano una nuova stagione, fatta di incontri, conferenze, dibattiti ed eventi all’insegna della Storia e della Cultura.
Primo fra tutti, ad approfittare della disponibilità del centro espositivo, è stato “Fuoridisera – Tracciati”, un’iniziativa culturale giunta alla seconda stagione consecutiva che ha voluto dare inizio al ciclo 2008 proprio nella sede coneglianese in cui trova allestimento la mostra “CONEGLIANO DOPO CAPORETTO. 1917-1918”.
Questa volta è stato il Fato, in realtà, a favorire il connubio tra il centro museale e i coordinatori di Tracciati. L’incontro aperto al pubblico era in programma ormai da mesi, ma una serie di inconvenienti dell’ultimo minuto ne minacciavano la riuscita. Tuttavia, la pronta disponibilità degli Alpini, unita alla grande capacità degli organizzatori di Fuoridisera, ha permesso di trasformare l’ex-caserma Marras in un confortevole spazio capace di ospitare un gioviale simposio dedicato alla Storia. Perfino l’argomento della serata aveva subìto un fuoriprogramma, ma i capaci coordinatori dell’avvenimento hanno saputo a loro volta ovviare al problema, preparando una stimolante lezione sull’influenza della comunicazione durante gli anni della Grande Guerra.
Non tutti sanno, infatti, che da un’analisi degli strumenti di informazione è possibile risalire ai molteplici contorni di tali avvenimenti e ben pochi sono a conoscenza di quanta influenza ebbe la comunicazione nei duri anni di conflitto. Lo sapeva bene il relatore, l’esperto in comunicazione Giovanni Callegari, che ha fornito con il suo intervento una ricca presentazione di riviste, libri e bollettini dell’epoca.
Al pubblico è stato offerto un panorama di immagini, titoli e articoli esposti secondo un discorso strutturato e chiaro, con un linguaggio semplice ma preciso, perfetto anche per i meno avvezzi all’argomento, che conduceva ad una riflessione attenta e concreta sul modo di fare e di ricevere informazioni durante i tragici anni di conflitto. Molta attenzione è stata posta dall’oratore nei confronti dell’aspetto sociologico della guerra, evidenziando come questa venisse percepita dai differenti strati sociali della popolazione italiana, ma anche dagli Stati alleati e da quelli avversi.
Frequente, ad esempio, è la discrepanza riscontrabile tra gli avvenimenti in corso e l’informazione relativa ad essi.
I partecipanti accorsi alla serata hanno così potuto scoprire che, mentre i combattenti perdevano la vita, una rivista di arte letta dalla medio-alta borghesia italiana non dedicava che piccoli trafiletti alle gravi disgrazie dei soldati, possibilmente nelle ultime pagine, per non turbare o forse annoiare i lettori. Ed è stata di nuovo la comunicazione, negli ultimi anni di conflitto, a divenire uno strumento fondamentale per la formazione dell’esercito, fino a quel momento poco istruito circa gli avvenimenti, le strategie dei nemici, ma anche sullo stesso utilizzo delle proprie attrezzature.
La relazione non ha mancato di mostrare cosa avveniva anche “nelle altre trincee”, ovvero come si comunicava tanto tra le schiere avversarie quanto tra quelle degli alleati d’Italia.
Singolare ad esempio la strategia di propaganda adottata dagli inglesi utilizzando come strumento lo speciale fascicolo “The Great War”, che il 30 novembre 1918 intitolava “La grande vittoria dell’Italia sul Piave”. Un modo efficace per dimostrarsi fedeli al legame agli alleati italiani, esaltando la loro impresa. La particolarità del testo si trova però già nella prima pagina, poiché sotto il grande titolo dedicato all’Italia compare l’immagine di due ufficiali d’oltre Manica. In questo modo si è dato atto all’impresa dell’alleato, ponendo però in rilievo il proprio prestigio attraverso le figure del proprio esercito.
Un’ulteriore tematica sviluppata all’interno dell’intervento ha riguardato, ad esempio, le pubblicazioni successive al Trattato di Versailles.
Il relatore ha voluto far riflettere sulla mancanza di un resoconto ufficiale della guerra dallo Stato italiano fino al 1968.  Per cinquant’anni comparvero solamente differenti e contrastanti resoconti pubblicati da alcuni ufficiali. Ne conseguì una profonda confusione sugli attimi concitanti delle battaglie con conseguenze riscontrabili ancora oggi.
Tanti ancora sono stati i temi trattati in questa piccola grande conferenza. Una serata in cui la Grande Guerra è stata descritta non come una mera “faccenda da militari”, bensì come un tragico avvenimento che coinvolse la società nel suo insieme.
Come la tradizione di Fuoridisera vuole, al termine della presentazione è stato possibile per i partecipanti intervenire attivamente con le proprie considerazioni, le proprie riflessione nonché domande sull’argomento, concludendo poi l’incontro davanti ad una pizza in compagnia.
Soddisfazione per la serata è stata espressa tanto dai partecipanti, quanto dagli Alpini del Museo di Conegliano, che hanno rinnovato il proprio invito ai coordinatori di Tracciati per le prossime edizioni di Fuoridisera così come per le eventuali iniziative future.
Un’esperienza positiva, che ha convinto gli Alpini a collaborare con ulteriori iniziative culturali, per promuovere incontri in un ambiente pieno di Storia e aprire sempre più i propri spazi al pubblico. L’attuale mostra, “Conegliano dopo Caporetto. 1917-1918”, sta infatti riscuotendo un ampio successo e gli organizzatori auspicano di vedere crescere ancora il numero dei visitatori nelle proprie sale.
Il museo non ha scopi di lucro, bensì una missione: quella di raccontare e onorare i valorosi combattenti che cambiarono la storia italiana ed europea con il loro coraggio e il loro sacrificio, offrendo al pubblico una passeggiata tra uniformi, medaglie, documenti, oggetti di vita quotidiana, immagini fotografiche e filmati di alta qualità.
Lo spazio espositivo dell’ex-caserma Marras resterà aperto nei pomeriggi del fine settimana fino alla prossima estate, mentre Tracciati continuerà il suo viaggio tra gli spazi storici delle province di Belluno, Treviso e Venezia. Tutti gli appassionati, gli esperti, gli storici e i curiosi sono invitati a gran voce a partecipare a Fuoridisera e a visitare il museo degli Alpini, due iniziative completamente gratuite, dedicate a momenti cruciali della Nostra Storia e condite di tanta Buona Volontà.

Elisa Fanton

le sopraccitate copertine della rivista d’arte “Emporium” e del bollettino “Great War” insieme alle foto scattate durante la serata