Premio Civilitas |
Dicembre 2008 |
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Colui che fa del bene, non sa mai tutto il bene che ha fatto” così spiega, citando l’apostolo dei lebbrosi Raoul
Follereau, Sara Meneguz, Priore del “Premio Civilitas”, presentando alla platea dell’Accademia di Conegliano, giovedì 6
novembre, le storie personali dei premiati 2008.
Le tante vicende umane che Civilitas porta alla luce ogni anno, ci
parlano di attenzione al prossimo, di gesti di solidarietà vissuti nel riserbo dell’anonimato, di cure amorevoli verso i
diseredati e gli ultimi, di atti d’amore verso gli altri compiuti fuori da ogni retorica autocelebrativa e fine se
stessa.
Azioni concrete di donne e uomini, di ogni età e ceto sociale, che contribuiscono con straordinaria generosità e
forza interiore alla crescita della comunità civile.
Alti concetti etici e morali ripresi nelle allocuzioni introduttive
dal sindaco Alberto Maniero, dal presidente della provincia Leonardo Muraro e dal presidente dell’Associazione Dama
Castellana Giovanni Grassi.
Un riconoscimento prestigioso che dall’anno di istituzione, il 1992, è andato a eminenti
personalità quali Elio Toaff, rabbino della comunità ebraica di Roma, Rita Levi Montalcini, scienziata di fama
internazionale, papa Giovanni Paolo II, Vartan Oskanian, ministro armeno, ma anche ad Associazioni benemerite (Arma dei
Carabinieri, Croce Rossa Italiana, Protezione Civile) tra cui, nel 2000, alla nostra Associazione Nazionale Alpini nella
persona del presidente Leonardo Caprioli.
Quest’anno il Premio Civilitas è stato assegnato alla dott.
Alda Pellegri,
cuore e anima per molti anni dell’Istituto “La Nostra Famiglia” di Conegliano.
Una missione, la sua, rivolta sempre al
variegato mondo della disabilità minorile, della riabilitazione psico-fisica, del bisogno, del disagio sociale come pure
del sostegno ai nuclei familiari in difficoltà.
A fare da degno contorno al premio principale, sono stati poi consegnati
gli attestati “Civiltà nella Comunità” a persone che nel corso del 2008 si sono distinte per il loro impegno in ambito
locale.
Tra questi tre alpini che fanno onore alla nostra Sezione: Ugo Granzotto di Susegana, Raimondo (Mondo) Piaia di
Conegliano e Ermenegildo (Gildo) Trivellato di Gaiarine.
Queste, in sintesi, le motivazioni: Ugo Granzotto, per la sua
grande passione per la musica.
Prima tromba della fanfara alpina di Conegliano: “Non c’è cerimonia religiosa o civile,
lieta o triste, che non sia accompagnata dalla sua tromba.
È persona solare e genuina, capace di una disponibilità mai
scontata, di gesti semplici ma preziosi perché al servizio della comunità.
” Bella, commovente ed applauditissima la sua
esecuzione dell’Ave Maria di Schubert alla consegna delle Menzioni alla Memoria.
Raimondo Piaia, insegnante di
matematica e artigiano.
“Come alpino ha vissuto l’esperienza della IIª Guerra Mondiale della quale ha lasciato
testimonianza in un libro che consegna alle generazioni presenti e future il ricordo di una ferita incancellabile nella
storia umana” e personale, aggiungiamo noi conoscendone le vicissitudini, la dirittura morale e la sensibilità d’animo.
“Uomo umile, gioioso e cordiale, testimone di un lungo impegno nella comunità.
” Ermenegildo Trivellato, meccanico in
pensione, punto fermo e guida carismatica per oltre trent’anni del Gruppo alpini di Gaiarine.
“È sempre in prima linea
per aiutare persone colpite da calamità naturali e sollecita, con il proprio esempio, tutti i cittadini affinché aiutino
le popolazioni in difficoltà inviando aiuti nei vari paesi poveri del mondo, incoraggiando le adozioni a distanza e la
raccolta di fondi per i bambini bisognosi di cure particolari e costose.
Si dedica alle varie attività, sia sotto il
profilo della progettazione che sotto quello pratico della realizzazione, con spirito di sacrificio e grande umiltà.
” Un
plauso e un ringraziamento da parte dell’intera Sezione di Conegliano ai tre premiati del 2008 ed anche agli alpini
segnalati nelle edizioni precedenti: Giovanni Daccò (1998), Giacomo Vallomy e Pietro De Zan (1999), Lauro Piaia (2000),
Antonino Cais (2001), Renato Brunello e Giorgio Pol (2002), Gianmarco Campodall’Orto, Giuseppe Tomasi e Arturo Dall’Armellina
(2003), Gianni Miraval, Dante Zanardo e Floriano Zambon (2004), tenente in servizio Monica Segat (2005); Bruno
Bottecchia (2006).
Bravi… e siamo certi che altri se ne aggiungeranno! Giorgio Visentin Premio Civilitas: quando le
penne nere si fanno onore, in silenzio
(a.m.)