BOSCO PENNE MOZZE |
Dicembre 2009 |
E' stato il raduno degli anniversari, per così, il trentottesimo al Bosco delle Penne Mozze (la prima domenica di
settembre, secondo tradizione) ed è stato anche un raduno all’insegna di quella memoria alpina che trova nel motto
coniato da Leonardo Caprioli “Onoriamo i morti aiutando i vivi” la sua più felice e significativa espressione. Con
l”aggiunta” di una buona nuova portata dal consigliere nazionale dell’ANA, Sebastiano Favero: “la leva breve”.
La manifestazione si è svolta in una splendida giornata di sole e di azzurro, presenti autorità civili e militari,
tanti sindaci, fra i quali quelli di Cison di Valmarino Cristina Pin e di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re, nonché
i presidenti delle quattro sezioni della Marca, a Battista Bozzoli (Conegliano), Luigi Casagrande (Treviso), Angelo
Biz (Vittorio Veneto), Paolo Vanzin (Valdobbiadene) e il capogruppo di Cison Giancarlo Mazzero.
A fare gli onori di casa, Claudio Trampetti, presidente del Comitato per il Bosco delle Penne Mozze, che ha
ricordato i due anniversari sopra accennati: nel 1969 veniva inaugurato il Cristo crocifisso a memoria di tutte le
Penne Mozze, in posizione superiore rispetto al Bosco e il ventennale della scomparsa di Mario Altarui, ideatore di
questo “memoriale” degli Alpini che, agli inizi limita solo ai trevigiani, è andato allargando... il ricordo, alle
Penne Nere di tutta Italia. E nell’occasione, sono state inaugurate le targhe a ricordo dei Caduti delle sezioni ANA
di Palmanova (presente il presidente Ronutti) e Piacenza.
Ma, riferita al tema della solidarietà, c’è stata la presenza del capogruppo ANA di Paganica Palmerini e del vice
sindaco dell’Aquila De Paolis, i quali hanno espresso riconoscenza nei confronti degli Alpini della Marca per
l’intervento di soccorso dopo il terremoto in Abruzzo e quindi verso le Penne Nere di Vittorio Veneto, che hanno
costruito e donato a Paganica un prefabbricato di quattrocento metri quadrati, su due piani. L’ANA di Paganica, da
quattordici anni gemellata col Gruppo di Tarzo, ha trovato motivo di rinsaldare questa amicizia proprio in virtù del
gesto generoso della sezione vittoriese.
E all’insegna della solidarietà e stato pure l’esordio del discorso ufficiale tenuto dal consigliere nazionale,
nonché capogruppo di Possagno, Sebastiano Favero, da poco rientrato da Rossosch, dove, con una ventina di volontari,
aveva proceduto a lavori di manutenzione dell’Asilo Sorriso, quello inaugurato nel settembre del 1993, per ricordare
i Caduti italiani in terra di Russia. Un’opera, vale la pena di sottolineare, che reca la forte impronta dello
stesso Favero, del fratello Davide, dello zio Bortolo Busnardo, ma anche di alpini coneglianesi quali Lino Chies ed
il compianto Sante Cietto, nonché di Cesare Poncato di Ponte nelle Alpi (Belluno) e numerosi altri.
Favero è tornato sul discorso della solidarietà alpina: innanzitutto un fatto gratuito, che parte dalla fede in
valori forti e fermi, per avvertire quindi che l'ANA ha realizzato a Fossa ventiquattro alloggi per i terremotati ed
esiste l’intenzione di aumentarne il numero a trentadue.
Ma un’altra notizia ha riempito di soddisfazione i duemila alpini presenti nel Bosco. La breccia — come l’ha
chiamata Favero — aperta sul versante del servizio militare. La battaglia per la leva obbligatoria non è stata
vinta, però... Però, ha sottolineato è stata sottoscritta una convenzione fra l’ANA e il Ministero della Difesa per
una “leva breve”. Centocinquanta giovani (uomini e donne) tra i diciotto e i venticinque anni, sono stati indicati
dall’associazione e partiti per svolgere il servizio militare nelle truppe alpine, con sede di riferimento, Brunico.
La manifestazione di Cison di Valmarino si e conclusa, secondo consuetudine, con la messa celebrata da don Lino
Gallina. Il rito è stato accompagnato dai canti del Coro ANA “Ardito Desio” di Palmanova e gli onori ai caduti sono
stati resi con l’accompagnamento della Banda civica di Cison di Valmarino.
Giovanni LUgaresi