2° RADUNO GRUPPO CONEGLIANO |
Dicembre 2009 |
Il leggendario Gruppo Conegliano
del 3° art. da Montagna, in assoluto fra le entità più gloriose del nostro esercito, ha compiuto proprio del luglio
scorso i suoi primi cent’anni. La Sezione ANA coneglianese, assieme all’Amministrazione comunale, con il benestare
della Brigata alpina Julia e del 3° art. da Montagna ha voluto celebrare l’importante evento con alcune iniziative atte
a rievocare il lungo percorso di questo reparto ancora oggi impiegato nell’adempimento delle operazioni di pace più
importanti e rischiose. La manifestazione denominata “2° raduno del Gruppo Conegliano ed incontro di tutti gli
artiglieri alpini” si è svolta nei giorni 12-13-14 giugno scorsi nei luoghi più belli e importanti della città del
Cima. Venerdì 12 alle ore 21 presso il Chiostro San Francesco il coro ANA di Gaiarine intitolato all’indimenticabile
Giulio Bedeschi, Ufficiale medico del Gruppo Conegliano durante la campagna di Russia, ha proposto ai numerosi
convenuti, in questo suggestivo angolo di Conegliano, la rappresentazione “Voci della grande guerra” connubio tra le
cante alpine più popolari del primo conflitto mondiale collegate tra loro dalla mirabile lettura di testi curati dalla
maestra Simonetta Mandis.
Piace a noi tutti cogliere, evento dopo evento, la maturità crescente di questa corale che da lustro alla nostra
Sezione.
Nel mattino di sabato 13, presso il Piazzale San Martino, è stata allestita la mostra dei mezzi e materiali che hanno
segnato la storia dell’artiglieria da montagna. I montagnini del 3° Rgt. si sono prodigati con zelo nel montaggio dei
pezzi d’artiglieria e delle varie attrezzature di supporto all’attività militare specifica, rispondendo con paziente
disponibilità ai quesiti dei molti visitatori più o meno competenti in questo ambito.
A fianco della “Cittadella dell’artiglieria da montagna” è stato predisposto l’annullo postale con una serie di 12
cartoline per lo più inedite che, epoca dopo epoca, hanno contraddistinto l’evoluzione del glorioso Gruppo Conegliano
presente in tutte le operazioni di guerra e ora di pace più importanti.
Infine nell’ex caserma Marras, ora nostra sede museale, sono stati esposti i documenti più rari, le divise originali,
gli oggetti ed i cimeli più preziosi del reparto ordinati con cura da Luciano Barzotto e dallo staff da lui diretto. La
presenza di alcune medaglie d’oro originali concesse a quegli artiglieri che si immolarono per la Patria indossando la
divisa di questo onorato Gruppo, hanno arricchito la mostra e hanno dato ulteriore dimostrazione di come il Museo degli
alpini di Conegliano sia la perla rilucente della nostra Sezione.
Sabato sera al teatro Accademia si è tenuta la serata dell’artiglieria focalizzata attorno alla presentazione del libro
documento: “Diario della 13^ batteria in Africa Orientale 1935-36” copia anastatica del resoconto giornaliero redatto
dal comandante della 13^ Batt. Cap. Aleardo Bozza. Il testo è stato impreziosito da un notevole corredo di foto
originali ed inedite che configurano fedelmente ciò che è stata la campagna di guerra in Etiopia e quale sia stato il
contributo degli Artiglieri del Conegliano in quel momento prestati al Gruppo Lanzo della Divisione Pusteria da poco
formata. La presentazione è stata curata da chi, sotto l’egida della Sezione di Conegliano, ha stampato l’opera:
l’alpino Guido Aviani, indissolubilmente legato alla storiografia delle penne nere. Nella stessa serata sono stati
proiettati gli eccezionali filmati del Tenente Uccelli nel secondo conflitto mondiale di proprietà del collezionista
Giovanni Periz che egli stesso ha commentato.
La Sezione ANA di Conegliano e la Brigata Julia hanno avuto come graditissimo ospite il Gen. di Corpo d’Armata Rocco
Panunzi, attualmente comandante logistico dell’esercito e grande ufficiale d’artiglieria. Con modi semplici ed affabili
ha spiegato il ruolo avuto da quest’arma dell’esercito nel corso degli anni seguendo i successivi cambiamenti
succedutisi. Degno di nota l’intervento del nostro caro Gen. Div. Franco Chiesa, presidente del comitato del Gruppo
Conegliano. Egli con il trasporto ed il calore umano che può avere solamente chi questo Reparto lo ha comandato, ha
raccontato le vicissitudini scritte in un fascicolo edito per questa importante ricorrenza. L’ANA era rappresentata dal
vice pres. Vicario Marco Valditara e dal cons. Geronazzo. La Julia, con il comandante Gen. Gianfranco Rossi, era
rappresentata dal comandante del 3° Rgt art. colonnello Michele Sandri, dal comandante del Gruppo Conegliano Ten. Col.
Antonino Inturri e da altri ufficiali quali il col. Claudio Linda, il ten. Col. Paolo Fabbri ed il nostro Capitano
Andrea Barzotto, già comandante della 15^ batt. e poi aiutante maggiore in prima del 3° Rgt.
Ma ciò cha ha colpito e commosso i presenti all’interno del Teatro Accademia è stato il saluto del ten. Pietro Marchisio
già aiutante maggiore del Ten. Col. Rossotto in Russia che, impossibilitato a partecipare per problemi di salute causati
dall’età non più verde, in collegamento telefonico ha trasmesso tutta la vicinanza e tutto il sentimento che egli prova
per il suo Gruppo Conegliano e per le penne nere in genere.
La serata è stata bella e piena di significato, ha registrato però una partecipazione inferiore alle attese, un vero
peccato per la unicità dell’evento.
Domenica 14 giugno una splendida giornata di sole come del resto le due precedenti, ha fatto da degna cornice
all’epilogo del centesimo anniversario. Una Conegliano tricolore ha accolto la bandiera di guerra del 3° Rgt scortata
dal picchetto della 13^ btr e dalla presenza delle altre batterie del reggimento. Era presente il Labaro nazionale
dell’ANA scortato dal vice pres. Vicario Marco Valditara, dai cons. nazionali Sebastiano Favero, Nino Geronazzo, Onorio
Miotto e dal direttore dell’Alpino Vittorio Brunello. Tanti, veramente tanti i radunisti che non hanno voluto mancare a
questo incontro nonostante le molteplici manifestazioni alpine concomitanti. Fra loro, alcuni reduci trasportati su
mezzi militari messi a disposizione dalla brigata e diversi comandanti come i gen. Mazzaroli, Collaone, Chiesa. Dopo
l’Alzabandiera e l’Onore ai Caduti al monumento in Piazzale 4 Novembre, il corteo è sfilato fino in Piazza Cima. La
fanfara della Julia assieme a quella di Conegliano ha scandito il passo degli sfilanti. Con il Labaro nazionale erano
presenti centinaia di vessilli, gagliardetti e altri tricolori. Ai margini della strada una folla numerosa ha applaudito
le migliaia di alpini. In piazza Cima davanti ai reparti in armi schierati, sono passati in rassegna, assieme ai
comandanti del 3° Rgt e del Gruppo Conegliano, il comandante della Julia Gen. Brig. Gianfranco Rossi, il vice comandante
delle TTAA Gen. Div. Claudio Mora ed il Gen di Corpo d’Armata Rocco Panunzi il quale, in segno di massimo rispetto, si è
inchinato ed ha baciato la Bandiera di guerra del 3° Rgt. . Si sono susseguiti i vari discorsi delle autorità. Nelle
parole del sindaco di Conegliano ing. Alberto Maniero, si è confermato l’attaccamento della Città nei confronti del
Reparto che qui è nato e che porta con onore in tutto il mondo il nome di Conegliano. La Sezione ANA deve un
ringraziamento al Sindaco e all’Amministrazione comunale per aver patrocinato e sostenuto questo importante evento. Il
vice pres. Vicario Marco Valditara ha detto che è nella solidarietà fra alpini il senso per andare avanti molti anni
ancora, superando gli ostacoli come sappiamo superare le asperità della montagna. Hanno inoltre parlato il Gen. Franco
Chiesa, il Gen. Claudio Mora ed il nostro pres. G. Battista Bozzoli. Più tardi presso il campo sportivo di San Martino
alpini in armi ed alpini in congedo hanno fraternizzato davanti ad un rancio degno dell’avvenimento. Un grazie va ai
Gruppi che hanno collaborato per far sì che la giornata potesse finire in gloria. Coordinatore di tutto ciò, il mitico
vice pres. Sezionale vicario Giuseppe Benedetti che come sempre non ha lesinato alcuno sforzo per la riuscita del pranzo
con ben 1300 commensali. Un plauso sincero va ancora una volta al tesoriere Claudio Lorenzet infaticabile ed
insostituibile nel dedicarsi per mesi, oltre alle già gravose attività normali, alla stesura di opuscoli, manifesti,
lettere per la festa del 3°. Un ultimo ringraziamento va la Gruppo Conegliano, al 3° art. montagna e alla Brigata Julia
che hanno creduto nella capacità e nell’affetto che la Sezione ha per loro, facendo in modo che Conegliano avesse
l’onore di aprire i festeggiamenti per il 60° anniversario della rinascita di questa entità alpina, unica e per sempre
ineguagliabile.
Renzo Sossai
14 giugno 2009 tutte le foto del raduno |
Le sezioni ANA presenti con il loro Vessillo: Belluno , Cadore , Carnica , Gemona , Luino , Monte Grappa , Treviso , Palmanova , Cividale , Feltre , Udine , Vittorio Veneto , Valdobbiadene , Vicenza , Venezia , Pordenone . |
Un coro, una mostra, una sfilata: il ricordo del passato, i segni del presente, nel giro di
tre giorni, per il centesimo compleanno del Gruppo artiglieria da montagna Conegliano, nella città che dà
il nome al reparto che qui nacque nel 1909. Sono stati i montagnini in congedo, domenica 14 giugno, a fare gli
accompagnatori dei veci nella manifestazione che ha visto ben cinquemila fra Penne nere e pubblico uniti
nella celebrazione dell’anniversario.
C’era, fra gli altri reduci di guerra, Sigirfredo Masier, classe 1922, da San Michele di Piave
(Treviso), che ha sfilato a bordo di uno degli automezzi riservati ai veci. Masier ha pochi, ma vivi ricordi: il freddo
patito a 40 gradi sotto zero nella ritirata, il fuoco tremendo delle katiusce, e la Resistenza, dopo l’8 settembre. In Russia
era nella 13ª batteria, resa famosa da Giulio Bedeschi in “Centomila gavette di ghiaccio”.
Proprio a Conegliano, fra l’altro, il ricordo del medico-scrittore è particolarmente sentito: i suoi
“preziosi” valenki, donati dalla vedova, sono stati esposti nella mostra dell’Artiglieria allestita nel Museo degli Alpini;
a pochi chilometri, in quel di San Fior, abita il suo ex attendente, Antonio Covre (la sua intervista è apparsa su
“L’Alpino” del mese di giugno). Non poteva mancare, nel ricordo storico, un altro personaggio: Pietro Marchisio, aiutante
maggiore del Gruppo nella campagna di Russia, la cui voce è giunta al telefono dal Piemonte, la sera del sabato,
nell’incontro organizzato al Teatro Accademia.
Tanti uomini, tante storie… Come quella di Arturo Virulli, di Gemona del Friuli, in
servizio nella Caserma Goi nel maggio 1976. Era appena uscito di casa quando scoppiò il finimondo. Perse padre,
madre, sorella e nipote. In caserma, al colonnello che voleva congedarlo rispose col rifiuto. Avrebbe trascorso
l’estate lavorando fra le macerie del Friuli distrutto. Il centenario del Gruppo ha visto lo spiegamento del 3°
Reggimento artiglieria da montagna della Julia, con la fanfara in testa e la bandiera di guerra, e, a sfilata
conclusa, i discorsi celebrativi nella cornice impareggiabile di piazza Cima.
C’erano, a portare il saluto affettuoso ai montagnini di ieri e a quelli di oggi, il
vicecomandante delle Truppe Alpine gen. Claudio Mora, il comandante della Julia gen. Gianfranco Rossi, il sindaco
della città Alberto Maniero, il presidente del Comitato Gruppo Conegliano gen. Gianfranco Chiesa. L’ANA era
rappresentata dal Labaro scortato dal vice presidente nazionale vicario Marco Valditara, dai consiglieri
Sebastiano Favero, Nino Geronazzo, Onorio Miotto, il direttore de “L’Alpino” Vittorio Brunello e il
presidente della sezione Gian Battista Bozzoli.
Sottolineando un parallelo di anniversari: il secolo del Gruppo e i 90 anni dell’ANA, Valditara ha fra l’altro
svelato il segreto di queste continuità: “Individualità di uomini che sanno fare squadra; e poi, la lezione della
montagna”.
Giovanni Lugaresi (Pubblicato sul numero di luglio-agosto 2009 de L'Alpino)
I nostri Reduci orgogliosi di esserci
Onori ai Caduti
Sfilano le Autorità presenti
La fanfara alpina di Conegliano
Il Labaro nazionale entra in Piazza Cima
Il comandante Logistico dell'Esercito, gen. C.A. Rocco Panunzi saluta la Bandiera del 3°
Parla il Presidente Bozzoli
I Reduci
La Bandiera di Guerra del 3° Art. mon.
L'ammainabandiera
è domenica, la cittadella è smontata, la
bandiera ammainata, adesso possiamo anche brindare