20 ANNI DI PROTEZIONE CIVILE |
Marzo 2010 |
Dall'intuizione di Lino Chies al recente intervento nell'Abruzzo terremotato, la storia del volontariato alpino di Protezione Civile della Sezione ANA di Conegliano. Un centinaio gli iscritti, pronti a muoversi in 24 ore.
Dopo il grande intervento in forze per la ricostruzione delle zone del Friuli colpite nel maggio 1976 da un violento
terremoto, la Sede Nazionale dell’ANA ha ritenuto opportuno costituire una propria struttura di Protezione civile, in
grado di intervenire in soccorso, con rapidità, autonomia, professionalità ed efficacia, nel caso di calamità naturali.
Per la Sezione di Conegliano, Lino Chies, consigliere nazionale e vice presidente vicario, assieme agli alpini che
avevano operato in Friuli e in Valtellina alluvionata nel 1987, riunisce tutti i Capigruppo della Sezione per costituire
l’Unità di Protezione civile.
La proposta di costituire l’Unità viene accolta con molto entusiasmo, molti alpini danno subito il loro consenso e la
disponibilità per diventare volontari dell’Unità sezionale di Protezione civile: primo coordinatore Lino Chies,
sostituito negli anni da Sandro Rui, Giuliano Zanin, Ettore Bernardi, Antonio Speranza e Andrea Danieli.
Con la costituzione del Nucleo, la prima attività che è stata quella di fare la formazione e l’addestramento ai
volontari, molti hanno frequentato dei corsi organizzati da diverse Istituzioni Pubbliche tra le quali la Provincia di
Treviso.
Di fondamentale importanza per l’addestramento sono le esercitazioni. I volontari hanno partecipato alle esercitazioni
annuali organizzate dall’ANA a livello triveneto o, organizzate da Istituzioni pubbliche come la Provincia di Treviso e
da diversi Amministrazioni Locali. Alle varie edizioni hanno partecipato tutti i volontari, i quali hanno potuto
apprendere le procedure d’intervento nel caso di calamità naturali.
Ora i volontari sono circa 100, tutti iscritti nei registri del volontariato del Dipartimento della Protezione Civile e
della Regione del Veneto.
Tra i volontari sono presenti anche diverse figure professionali, medici, personale paramedico, geometri, carpentieri,
operatori di gru, macchine movimento terra, esperti in comunicazioni e informatica ecc. ecc..
L’unità è composta con squadre specialistiche, guidate da volontari molto preparati, inoltre, la professionalità è
ottima in tutti i settori, i volontari sono in grado di attivarsi per raggiungere il luogo sinistrato nelle prime 24
ore.
Nell’Unità sono presenti diversi giovani molto attivi e motivati e anche alcune donne aggregate inserite in particolare
nella squadra sanitaria. L’Unità è stata la seconda a livello triveneto a costituire la squadra sanitaria, con il
compito di assistere i volontari durante le operazioni e di intervenire prontamente nel caso di infortuni.
Nelle emergenze le comunicazioni hanno un ruolo fondamentale. Per lo scopo è stata creata la squadra radio, che opera
con apparati radiotrasmittenti funzionanti sulla frequenza assegnata dal Ministero delle Comunicazioni alla Protezione
civile dell’Associazione Nazionale Alpini.
I volontari che hanno operato nelle diverse calamità naturali, hanno ricevuto elogi per la professionalità, serietà e
senso del sacrificio.
Il primo intervento dell’Unità in soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali è stato nell’agosto del 1987 in
Valtellina alluvionata.
Dopo il 1987 i volontari dell’Unità hanno prestato soccorso a popolazioni colpite da eventi calamitosi in Italia e
all’estero: in Piemonte alluvionato nel 1994, in Umbria e nelle Marche per il terremoto nel 1997, nell’aprile del 1999
con la missione arcobaleno a Kukes, nel nord dell’Albania per la costruzione di campi d’accoglienza per profughi di
guerra.
Su richiesta del Governo francese nel 2000, nel Dipartimento della Dordogne, località colpita da un uragano. Nello
stesso anno in Valle D’Aosta colpita da un’alluvione.
Nel 2005 a Roma con 25 volontari per le esequie di Papa Giovanni Paolo II.
Collaborazione con gli organizzatori delle adunate nazionali di Asiago e di Bassano del Grappa per il presidio diurno e
notturno degli incroci in supporto alle forze dell’ordine e, supporto logistico al posto medico avanzato attivato presso
il vecchio ospedale di Bassano.
In Abruzzo, colpito da un violento terremoto dal 12 aprile al 14 novembre, negli 11 turni assegnati si sono alternati 87
volontari per un totale di 764 giornate di presenza e 7640 ore lavorative.
Fin dagli inizi l’Unità collabora con le Istituzioni locali in opere di pubblica utilità, con interventi sulla
prevenzione, previsione e in attività di salvaguardia e tutela del territorio, inoltre è convenzionata con diversi
Comuni.
Uno dei più efficaci interventi nel territorio, l’anno scorso una trentina di volontari, in solo cinque ore, hanno
costruito attraversando un bosco in collina, una scala di oltre 100 gradini nel territorio del Comune di Pieve di Soligo
per permettere agli abitanti di una casa di potervi accedere in quanto a causa delle abbondanti precipitazioni una frana
aveva ostruito la strada di accesso all’abitazione.
Nella primavera del 2002, l’unità ha organizzato di concerto con tutti i Gruppi della Sezione, un’esercitazione ANA di
Protezione civile a livello triveneto.
Alla quale nei tre giorni della manifestazione hanno partecipato con diverse squadre specialistiche, quali le unità
cinofile, rocciatori, antincendio boschivo, sommozzatori e sanitarie, più di 2000 volontari dell’A.N.A. provenienti
oltre che dalle tutte le Sezioni del triveneto, anche dal Lazio, dal Piemonte e dalla Lombardia.
Come osservatori hanno assistito alla manifestazione i vertici della Protezione civile dell’ANA Nazionale, i quali si
sono complimentati per l’organizzazione.
Patrocinando l’iniziativa hanno aderito anche le Istituzioni Pubbliche, quali la Regione Veneto, la Provincia di Treviso
e i 17 Comuni presenti nel territorio della Sezione, che con i loro uffici tecnici hanno elaborato i progetti esecutivi
e concesso i permessi per operare.
L’esercitazione è stata improntata sui temi della prevenzione e del soccorso, la prevenzione riguardava la pulizia
dell’alveo dei fiumi torrenti e fossi, l’arginatura di corsi d’acqua, la bonifica di aree boschive, la tutela
dell’ambientale, il ripristino di strade e la recinzione con staccionate di legno degli argini dei fiumi.
Per quanto attiene al soccorso sono state organizzate delle prove tecniche specifiche: evacuazione di scuole con la
partecipazione attiva degli studenti e degli insegnanti, con il supporto di un elicottero attrezzato per l’uso, la prova
di antincendio boschivo, soccorso e recupero di persone intrappolate nel crollo di edifici, ricerca di persone scomparse
con l’intervento di unità cinofile e, con i rocciatori alpini, una prova di disgaggio in parete.
Con i tre giorni dell’esercitazione è stato possibile raggiungere un risultato ancora oggi invidiato da molti: 20
chilometri di fiumi e torrenti interessati da pulizia e taglio di vegetazione, posti in opera 800 metri di staccionata,
recupero di sentieri panoramici, per un totale di circa 16.560 ore lavorative.
La Sezione di Conegliano, può orgogliosamente dire di aver organizzato una manifestazione che ha donato gratuitamente
alle comunità della Sinistra Piave, opere di pubblica utilità per un valore di oltre 350.000 euro.
Andrea Danieli