ADAMELLO DELLA MEMORIA |
Dicembre 2010 |
Si è svolto anche quest'anno alle pendici dei ghiacciai
dell’Adamello uno dei pellegrinaggi più significativi della nostra associazione
a cui la sezione di Conegliano ed il nostro gruppo non hanno voluto mancare.
Nella tarda serata di venerdì 23 luglio siamo partiti (Simone Sanson e PierLuigi
Meneghin N.D.R.) alla volta di Spiazzo Rendena dove ci attendeva la prima notte
in “branda” ospiti nella nuova palestra del paese. Il tempo incontrato durante
viaggio non prometteva niente di buono, seguiti dalla partenza all’arrivo da un
continuo diluvio. Questo però era solo il preludio ad una stupenda giornata che
ci attendeva l’indomani.
In un clima stupendo, oscurato solo a tratti da poche
nuvole passeggere, sabato 25 luglio ci siamo alzati di buon’ora assieme ad
un’altra trentina di alpini ospitati nella palestra per recarci al primo
appuntamento della giornata, Pian delle Seghe, a quota 1280, dove, parcheggiate
le auto, ci siamo incamminati per il rifugio Carè Alto. Un sentiero molto
ripido, caratterizzato da un continuo susseguirsi di scalini artificiali e non,
in una vallata ricca d’acqua e vegetazione, con numerose cascate alimentate dai
ghiacciai sovrastanti.
Dopo poco più di 3 ore e mezza di cammino siamo giunti
in vista del rifugio Carè Alto, a quota 2459. Quasi un migliaio di persone,
giunte dai vari versanti, alcuni con alle spalle alcuni giorni di marcia nei
ghiacciai, si sono radunate nella piccola radura del rifugio dove si trova una
cappella eretta dagli austriaci durante la prima Guerra Mondiale. Grande lavoro
in mattinata del nostro Esercito e dei Vigili del Fuoco che con quattro
elicotteri hanno trasportato in quota le persone non in grado di raggiungere
tali posti, con grande ammirazione dei presenti per le evoluzioni in un posto
così angusto.
Alla cerimonia erano presenti varie autorità delle
province di Trento e Brescia, i Sindaci dei comuni ospitanti, un plotone
militare germanico, il consiglio Nazionale impreziosito dalla presenza del
nostro Presidente Corrado Perona, e una forte rappresentanza dei nostri alpini
in armi cappeggiata dal Generale Rossi. Tutti hanno ricordato l'importanza di
questi incontri per far sì che la memoria di quei tragici avvenimenti sia da
monito per le future generazioni. In particolare il presidente Perona ha
ricordato che ogni nostra presenza è un pezzo di noi su quei luoghi.
La Santa Messa, ufficiata da Mons. Luigi Bressan ha
rappresentato il momento più significativo della manifestazione, in un silenzio
irreale, reso ancora più suggestivo da un repentino cambio climatico, con grandi
nubi e un forte vento gelido che faceva alzare al cielo i numerosi vessilli e
gagliardetti. Al termine della manifestazione, un limpido sole ha di nuovo fatto
capolino sui presenti, permettendoci di risalire a quota m.2830 fino alle
postazioni di prima linea austriache dove sono ancora visibili alcuni cannoni di
artiglieria puntati verso il ghiacciaio.
Nel tardo pomeriggio ci siamo incamminati per il rientro
a Spiazzo Rendena dove, con la consueta ospitalità trentina, ci aspettava
un'ottima cena negli stand predisposti dalla Protezione Civile, ideale per
ristorarci dopo una non poco lunga e faticosa giornata.
L'indomani il paese si è svegliato pian piano tra il
vociare degli Alpini che già di buon'ora affollavano la piazza. Alle 10 e 30 si
è dato il via alla sfilata per le vie del paese che ci ha portati nei pressi
delle scuole medie dove si sono tenuti i discorsi ufficiali e la Santa Messa
ufficiata da Mons. Claudio Giulio Dori, Vescovo di Macerata. Una bellissima e
partecipata festa che ha ripagato le sezioni di Trento e Valcamonica per il
grande impegno profuso per l'organizzazione di un così importante evento.
Simone Sanson