MONS. DOMENICO PERIN, 93 ANNI


Marzo 2011

Il compleanno di Mons. Domenico Perin, cappellano alpino

Gli alpini di Codognè hanno ampliato le feste Natalizie perché al 28 di ogni dicembre si festeggia il compleanno del loro parroco e alpino Monsignor Domenico Perin, che ha visto la luce da ben 93 primavere.
Guidati dal Capogruppo Aldo Moras,si sono mossi una trentina di soci, i nipoti Guido e Carlo con gli amici di Mareno di Piave e di Vazzola, sommati alle autorità del Presidente sezionale Giovanni Battista Bozzoli,del consigliere nazionale Nino Geronazzo,del consigliere sezionale Giovanbattista Zaia, la Madrina del Gruppo Annamaria Tonon, poi è arrivato anche Roberto Tomasella che per tanti anni è stato il braccio destro di don Domenico in parrocchia a Cimavilla e ora come consigliere comunale di Codognè ha portato i saluti e gli auguri dell’amministrazione e del sindaco avv. Roberto Bet, assente giustificato causa influenza, dal gruppo in visita al “vecio” mancava anche il nuovo cappellano alpino don Stefano Sitta, ma il “bocia”era giustificato per servizio.

All’arrivo lieta soddisfazione fra i presenti nel vedere il longevo “Don” con tanto di cappello alpino che in barba alla veneranda età si rivolge a tutti per i saluti con vivacità, farcita anche da ironiche battute spiritose nei confronti di alcuni alpini ed ex parrocchiani che non vedeva da troppo tempo, così col sorriso si arriva a gustare una “buona” fetta di dolce accompagnata da un goccio di prosecco, “ancora più buono del dolce” ha sottolineato l’arguto don Domenico.

Proprio a queste “bollicine” viene affidata l’ambasciata dell’incontro con la quale gli alpini di Codognè insieme ai “5000” della Sezione di Conegliano hanno espresso gratitudine e riconoscenza per il prezioso servizio svolto da don Domenico come Cappellano Sezionale, che per tanti anni ha marciato con tutti alle adunate ed è stato sempre presente nei momenti lieti, ma specialmente in quelli tristi.

Si sa, il tempo passa ed ora per ovvi motivi anagrafici anche questo cappellano alpino ha dovuto posare lo zaino a terra, mantenendo però ben saldo l’autentico spirito alpino che lo ha sempre contraddistinto. La visita non poteva certo finire con un saluto alla maniera “borghese” ma sicuramente all’alpina e quale “cantada” è più adatta di “sul cappello… che noi portiamo” canto partecipato con gradimento anche da don Domenico. E' proprio vero che cantando in compagnia l’età si amalgama e i giovani d’oggi con i giovani di ieri gustano in semplicità l’allegria di stare insieme. Però anche le cose belle finiscono ed i saluti diventano inevitabilmente frettolosi, prima di dover giustificare la voce resa roca da quel nodo che stringe la gola e fa inumidire gli occhi, ma salva tutto l’appuntamento al prossimo anno e con l’arrivederci un grato pensiero va ai nipoti di don Domenico, al direttore ed al personale della Casa di Soggiorno di Lourdes che sono stati complici di questo incontro.

Angelo Tonon