ISOLA GRAN SASSO |
Settembre 2010 |
Sfila il Vessillo portato da Narciso De Rosso scortato da Oliviero Chiesurin |
Domenica 14 febbraio 2010, presso il Santuario di San Gabriele
dell'Addolorata di Isola del Gran Sasso, c'era la Sezione si Conegliano a
commemorare il Battaglione L'Aquila e i suoi Caduti nelle battagli di Selenj Yar
e Nikolajewka. Alla campagna di Russia nel 1942-43 era presente il glorioso Battaglione L'Aquila, 9° Reggimento Alpini, della leggendaria Divisione Julia. Dopo la difesa del quadrivio di Selenj Yar, nella battaglia di Natale del 1942, dove il Battaglione L'Aquila venne decimato, e la battaglia di Nikolajewka, dal 20 al 26 gennaio 1943, i superstiti del reparto abruzzese, un centinaio, al comando del tenente Giuseppe Prisco, si incolonnarono per quella lunga marcia che è rimasta una delle pagine più drammatiche nella storia degli alpini. Nella giornata di sabato avevamo già stretto amicizia con gli alpini di Isola, e rinnovando l'omaggio ai Caduti, presso la locale Scuola Media avevamo raccolto le testimonianza di reduci, i pensieri degli alunni, alla presenza del mitico Nelson Cenci e del presidente Corrado Perona. L'appuntamento raduna ogni anno migliaia di alpini, provenienti dall'Abruzzo e da altre regioni italiane, oltre a rappresentanze militari italiane ed estere. La Sezione ANA di Conegliano, alla sua prima partecipazione, ha potuto constatare l'importanza della manifestazione dal numero di alpini, di gagliardetti e vessilli presenti: quasi una seconda adunata. Siamo partiti da Isola del Gran Sasso sfilando in corteo fino al Santuario di San Gabriele, dove preceduti da un pensiero del presidente Corrado Perona di una struggente intensità, due cappellani militari hanno celebrato la messa in suffragio dei Caduti della campagna di Russia. Tra i numerosi ex voto donati al Santuario, i più significativi riguardano la protezione accordata da San Gabriele agli alpini soldati durante la prima e seconda guerra mondiale, a conferma del forte legame storico-affettivo tra gli alpini abruzzesi e questo santi. Oliviero Chiesurin |