NIKOLAJEWKA 67° ANNIVERSARIO A BRESCIA


Marzo 2010

BRESCIA:
CHE NON SCENDA L'OBLIO

Sabato 23 gennaio 2010 per l’ennesima volta, Brescia ha accolto una moltitudine di penne nere convenute qui per commemorare il 67° anniversario della Battaglia di Nikolajewka.
La giornata fredda e frizzante, è stata comunque generosa nel concedere un oretta di pallido sole pomeridiano. Già nella mattinata si erano svolti gli incontri fra i reduci e gli studenti presso le scuole medie “Divisione Julia” e “ Giovanni Pascoli” della città lombarda. Questi dialoghi diventati ormai tradizione consolidata, sono l’unico modo per tramandare alle nuove generazioni ciò che fu la tragica epopea in terra di Russia.
Il momento clou della manifestazione è stato sicuramente la cerimonia commemorativa che si è tenuta a Mompiano nella prima periferia di Brescia alle ore 14, nel piazzale davanti alla scuola per disabili costruita nel 1964 e finanziata dalle penne nere bresciane, chiamata non a caso Nikolajewka.
Poco prima nella bellissima sede sezionale ANA attigua al centro disabili, avevamo avuto la possibilità di cogliere le immagini e le parole amene ed ancora nitide, di tre icone dell’Armir Nelson Cenci, Angelo Viviani e Carlo Vicentini. Quest’ultimo già Presidente dell’ UNIRR ha tenuto più tardi l’orazione a ricordo di quel 26 gennaio 1943, in cui la Tridentina con al seguito i resti delle altre divisioni riuscì a sfondare la sacca in cui erano accerchiati i soldati italiani. Parole dette con lucida commozione quelle del novantaduenne reduce ed internato che non ha lesinato dubbi sulla fine di chi fra i militari italiani finì prigioniero e a tutt’oggi risulta ancora disperso.
Aveva preceduto il suo intervento, il discorso ufficiale dell’ANA, proferito dal Vice Presidente Cesare Lavizzari il quale ha ribadito il senso per cui la più importante celebrazione si tiene ogni anno qui a Brescia: a Nikolajewka tantissimi erano i bresciani che nei vari reparti della Divisione Tridentina contribuirono alla vittoria che aprì alla speranza del ritorno a casa per i più forti e i più fortunati di quei sventurati ragazzi. Sul pennone della scuola intanto erano salite le bandiere italiana e russa, legate assieme al cospetto del Gonfalone di Brescia e del Labaro Nazionale, di una ventina di vessilli sezionali tra i quali quello di Conegliano, ed un centinaio abbondante di fiamme dei gruppi Bresciani e non.
Erano presenti fra gli altri i Generali Primicerj e Rossi e due ufficiali superiori russi.
Successivamente i partecipanti si sono ritrovati nella splendida, purtroppo famosa anche per tristi motivi, Piazza della Loggia, da dove in quadrati sono sfilati in corteo al ritmo scandito dalla Fanfara ANA di Brescia (Tridentina) fino alla Cattedrale in Piazza Paolo VI ove è stata celebrata la Santa Messa in suffragio ai Caduti.
Dopo l’imponente e solenne funzione religiosa, arricchita dalla presenza del Coro Sezionale “Alte Cime”, la manifestazione ha avuto come epilogo presso il Teatro Pavanelli, la rappresentazione teatrale “Voci dal fronte” Beato Don Gnocchi, uomo, prete, alpino. Si è conclusa così la celebrazione della Battaglia di Nikolajewka, che qui a Brescia si tiene fin dal 1948 con inalterato zelo ed impegno perché l’oblio non scenda su questa nostra pagina di storia.

Renzo Sossai