36° RADUNO AL PRAMOLLO


Dicembre 2010

La mattina su ai 1530 metri del Passo Pramollo è illuminata dal sole, talvolta infranto da qualche nube che lascia un po’ di refrigerio e concede di annusare i sentori della wulfenia, quel fiore bello e spontaneo che proprio qui ha trovato la sua dimora ideale, fiorendo rigoglioso nei mesi di Giugno e Luglio.

L’atmosfera è semplice ed informale in questo 36° appuntamento, non ci sono certamente i fasti di altre cerimonie che si tengono in altri luoghi in questa domenica 27 Giugno.

Proprio nella semplicità è nato questo incontro fra le genti di Pontebba e di Hermagor, proprio quella spontaneità alpina e montanara che fa suggellare la giornata con il sentito motto: “ C’à la man, fradi” in friulano e “Reich mir die hand bruder” in tedesco.

Un gesto compiuto per la prima volta 36 anni fa con lungimiranza, precorrendo i tempi e che adesso rispetto ad allora è diventato finalmente abitudine e normalità: commemorare tutti i caduti con gli austriaci, una volta avversari ora amici.

Come di consueto, il corteo è sfilato sino al confine di stato ove si è congiunto con gli alpen-jager austriaci. Dopo L’alzabandiera con i due Inni Nazionali, c’è stato il passaggio in rassegna dello schieramento da parte delle massime autorità militari presenti: il comandante della Julia Gen. Marcello Bellacicco ed un colonnello austriaco. I due alti ufficiali hanno conferito il loro discorso nelle loro rispettive lingue. Particolarmente commosso ed onorato, il Gen. Bellacicco ha voluto dire che “In questo meraviglioso scenario montano, queste manifestazioni di fratellanza e di comunità per chi come me e come altri militari dovrà compiere prossimamente la missione di Pace in Afghanistan, rinforzano il cuore e danno la forza di andare avanti perché questi sono i messaggi che noi vogliamo portare in quelle terre martoriate.”

Le staffette militari italiane ed austriache sono salite poi verso la chiesetta sul confine non prima di aver acceso il tripode della pace al Cippo della Wulfenia.
L’Onore ai Caduti e la Santa Messa presso la chiesetta sono stati poi gli altri punti salienti della cerimonia.

Il discorso di benvenuto è stato proferito dal Presidente della Sezione ANA di Udine Dante Soravito che ha fatto le veci del capogruppo di Pontebba Gianfranco Sonego, impossibilitato per problemi fisici a presenziare. A quest’ultimo sono stati formulati gli auguri di cuore di pronta guarigione. Dopo l’allocuzione del presidente dell’associazione d’arma austriaca la cerimonia si è praticamente conclusa.
Degno epilogo il gustoso rancio presso il Fortino dell’Amicizia. Alla manifestazione che aveva avuto un prologo sabato mattina a Pontebba, hanno partecipato diverse centinaia di penne nere con 6 vessilli sezionali fra cui quello di Conegliano, portato dal cons. Vittorino Zanetti e quasi un centinaio di Gagliardetti.

Erano presenti le fiamme di Barbisano, Collalto, Pieve di Soligo e Santa Lucia di Piave.
Gli austriaci come sempre nei loro costumi storici, hanno partecipato in massa con numerosi stendardi e la loro banda musicale.
Cosa resterà di questa giornata oltre al sole ed il profumo della Wulfenia?

Per chi scrive certamente la rimembranza dei molti mesi passati a Pontebba si è piacevolmente ravvivata incontrando il Col. Luigi Ziani e il M.M. aiutante Mario Santosuosso allora rispettivamente Comandante e responsabile logistico della Caserma Fantina oppure per altri il logorroico cannoneggiamento d’un piccolo pseudo mortaio austriaco che con infiniti colpi ha segnato le varie fasi della manifestazione facendo imprecare più di qualcuno. Di certo rimarrà per tutti l’impegno profuso ancora una volta da questa gente di frontiera, così apparentemente chiusa e così invece aperta nel vedere lontano.

Renzo Sossai