IV NOVEMBRE |
Dicembre 2010 |
Giovedì 4 novembre scorso si è svolta al Sacrario Militare di Redipuglia (Gorizia) la
cerimonia della resa degli onori ai Caduti, in occasione del Festa dell'Unità
Nazionale e della Giornata delle Forze Armate.
La cerimonia ha avuto inizio alle ore 10 con l'afflusso nella zona del Sacrario
dei Medaglieri dei Labari delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma e dei
Gonfaloni dei Comuni della Regione Friuli Venezia Giulia. Successivamente si è
schierata una Brigata di formazione composta da reparti di tutte le Forze Armate
con le rispettive Bandiere di Guerra.
Il presidente della Camera dei Deputati, On. Gianfranco Fini, è giunto alle ore
ore 11 atteso dal Presidente della Regione FVG Renzo Tondo, dal Sottosegretario
all'ambiente Roberto Menia e dall'On. Carlo Monai. Gli onori ai Caduti sono
stati resi con la deposizione della corona d'alloro, da parte dell'On. Fini,
sulla tomba del Duca d'Aosta, in memoria dei Caduti in combattimento di tutte le
guerre.
E' giunta poi, tra gli applausi dei presenti, la Fiaccola Alpina della
Fraternità proveniente dal Sacrario di Oslavia e ha portato a termine l'accensione
dei tripodi che si trovano ai piedi della monumentale scalea.
E' stata poi letta, da un militare, la Preghiera per la Patria e
successivamente la professoressa MOVM Paola Del Din Carnielli, già combattente
della Divisione Partigiana Osoppo-Friuli e sorella della MOVM del Tenente degli
Alpini Renato Del Din, ha letto la motivazione della Medaglia d'Oro al Milite
Ignoto.
Poi, il Cappellano del sacrario, ha benedetto i resti di dieci militari
italiani, caduti nei territori dell'allora Unione Sovietica durante il secondo
conflitto mondiale, a rappresentare simbolicamente le 128 salme rimpatriate nei
mesi scorsi e tumulate nel Tempio di Cargnacco. L'allocuzione ufficiale, a nome
del Governo, è stata tenuta dal Ministro per le Politiche comunitarie Andrea
Ronchi. Il cerimoniale non prevede un discorso da parte del presidente della
Camera. Nel suo discorso il ministro Ronchi, richiamandosi agli auspici
espressi dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha sottolineato
come quello dell'Unità Nazionale, della "comune identità e della naturale
coesione", sia un valore da difendere nei confronti di spinte secessioniste. Il
presidente della Regione Tondo, al termine della cerimonia, ha dichiarato di
condividere gli auspici del Presidente della Repubblica Napolitano e l'appello
del ministro Ronchi per l'Unità nazionale. Le 121 salme dei Soldati italiani si
trovavano nelle tre fosse comuni di Chalkovj (frazione di Kashari) note con il
nome di "Bratskaja Mogila" (Tombe dei fratelli). L'attività di ricerca ed
esumazione condotta dalla delegazione militare italiana si è svolta tra il 12
giugno e il 6 luglio anche grazie al contributo dell'organizzazione russa
Memoriali militari, con la quale il Commissariato generale per le onoranze ai
Caduti in guerra ha stipulato accordi di collaborazione specifica. La scorsa
settimana erano stati rimpatriati i resti di altri sette Militari caduti
provenienti dal cimitero della città di Balti, in Moldavia. A differenza delle
altre, le spoglie di questi ultimi sono state identificate.
Il Sacrario di Redipuglia custodisce i resti di 100.187 caduti della Prima
Guerra Mondiale. A rendere omaggio ai Caduti, sono confluiti a Redipuglia tre
pullman con circa 150 scolari provenienti dalla provincia di Gorizia.
La maestosa scalinata, alla quale si accede dalla Via Eroica costeggiata da 19
lapidi bronzee per lato, riportanti i nomi delle località contese in cui ha
combattuto la 111a Armata, è formata da 22 gradoni su cui sono allineate le
tombe dei caduti. Sul davanti ed alla base della scalinata sorge, isolata, la
tomba in granito di Emanuele Filiberto Duca d'Aosta, comandante della invitta 3a
Armata, fiancheggiata dalle urne dei suoi 5 generali: Pirelli, Monti, Paolini,
Chinotto, Riccieri: la disposizione è simile al poderoso e perfetto schieramento
d'una grande unità di centomila soldati. All'uscita del Sacrario si possono
leggere queste parole:
O viventi che uscite
se non vi sentite più sereno e più gagliardo d'animo
voi sarete venuti qui invano.
O viventi che uscite
se per voi non duri e non cresca la gloria della Patria
noi saremo morti invano
Successivamente alla cerimonia svoltasi al Sacrario militare degli Invitti
della Terza Armata, i "Sentieri della PAce" della Pro Loco di Fogliano di
Redipuglia dott. Antonio Calligaris, hanno organizzato un incontro commemorativo
con la deputazione ungherese composta dal Maggior Generale Jozsef Kovacs
comandante interforze dell'Esercito ungherese, dal Col. Istvan Gorog e dal prof.
Lajos Pinter console generale d'Ungheria a Verona. La delegazione dell'ANA di
Gorizia era formata dal presidente Renato Cisilin, da Paolo Verdoliva
referente del Centro Studi e dall'alfiere Gilberto Secco responsabile della
Protezione Civile. L'incontro è avvenuto
presso il Cimitero Austro-Ungarico di Fogliano Redipuglia in occasione della
ricorrenza del 4 Novembre per onorare i Caduti colà tumulati.
Il cimitero costruito a un chilometro dal Sacrario di Redipuglia, in
direzione Fogliano, raccoglie le salme di 550 soldati Austro-ungheresi
provenienti dai vari cimiteri di Guerra dismessi. Nel camposanto un viale, delimitato
da alti cipressi, conduce alla grande tomba comune dove riposano 7.000
soldati ignoti. I 2.550 soldati noti, sepolti ai lati del viale vengono ricordati
con dei piccoli cippi di cemento sui quali vi è posizionata la lapide con le loro generalità. A destra e a sinistra
del viale, più specificatamente ai piedi
delle mura di cinta, sono state costruite altre due tombe comuni ognuna delle
quali raccoglie i resti di altri 2.500
caduti ignoti.
Il Magg. Gen. Kovacs con il suo intervento ha voluto onorare la memoria dei
Caduti ed evidenziare, con l'occasione, i rapporti sempre molti fraterni tra
l'Italia e l'Ungheria accennando anche alla collaborazione esistente tra i
reparti dell'Esercito Ungherese e la Brigata Alpina Julia, quale riferimento del Multinational Land Force.
Il sindaco di Fogliano Redipuglia, dott. Antonio Calligaris ha espresso
parole di apprezzamento per il discorso del Magg. Generale Kovacs, sottolineando i valori della pace e della
collaborazione tra i popoli. Ha voluto inoltre voluto sottolineare l'insostituibile partecipazione degli Alpini sempre presenti
alle cerimonie con il Labaro Nazionale, con i Vessilli sezionai i e i
Gagliardetti dei gruppi. In questa particolare circostanza ha ringraziato anche
gli Alpini della Divisione Partigiana Osoppo-Friuli presenti con i fazzoletti
verdi e il loro Vessillo portato dall'alfiere Ferdinando Bernardis e con la
Bandiera di Guerra del Btg Monte Canin, portata dal 86enne Comandante del
Battaglione, Ten. Art. Alp. Rinaldo Fabbro, architetto progettista e costruttore della maggior parte dei grattacieli di Sidney (Australia), rientrato in
Friuli per partecipare alle onoranze del 4 novembre.
Il presidente vicario dell'ANA, Marco Valditara ha portato alla Deputazione
ungherese e ai presenti, il saluto dell'Associazione evidenziando gli aspetti
positivi della cultura della pace e della collaborazione tra i popoli dell'
Europa per la costruzione di un prospero futuro comunitario.
La delegazione dell'ANA di Conegliano guidata dal Consigliere Nazionale Nino
Geronazzo, era formata dal già Vicepresidente sezionale Giuseppe Benedetti,
dall'Alfiere Narciso De Rosso e dal Referente del Centro Studi ANA Enzo Faidutti.
Enzo Faidutti