SACILE |
![]() Settembre 2010 |
di Matteo Villanova
Domenica 20 giugno a Sacile si è svolta la 35° Adunata sezionale della Sezione di Pordenone.
L’organizzazione dell’evento, per quest’anno, è stata ad opera dei gruppi della
zona Livenza (Caneva, Fontanafredda, Sacile e Vigonovo).
Questa era la
giornata conclusiva di una settimana che vedeva in calendario una serie di
appuntamenti, a contorno dell’adunata stessa, tutti legati da un unico filo
conduttore, la condivisione dei valori umani più sacri e la memoria delle “penne
mozze” che hanno lasciato un segno forte nella storia dell’Italia unita.
La cerimonia,
alla quale hanno presenziato anche i vessilli della nostra sezione scortato dal
vicepresidente Luca Padoin, della sezione di Udine e della sezione di Mestre, si
è aperta poco dopo le 9 sotto una pioggia battente che non ha però smorzato
l’entusiasmo delle penne nere intervenute.
All’alzabandiera presso il monumento dei caduti si è successo in palestra, dove
poi è stata celebrata la Santa Messa, il momento dei discorsi ufficiali per i
quali si sono alternati il capogruppo di Sacile Antonio Altinier, il sindaco
Roberto Ceraolo, l’assessore provinciale Giuseppe Bressa, il vicepresidente
regionale Maurizio Salvador, il presidente della sezione ANA di Pordenone
Giovanni Gasparet ed il consigliere nazionale Franco Munarini, tutti a
sottolineare quanto sia importante la presenza degli alpini nel territorio,
quanto la sezione di Pordenone si sia adoperata per le vicende che hanno
coinvolto l’Abruzzo nel 2009, e quanto stia facendo in queste settimane con la
propria manodopera per la realizzazione (da poco sono iniziati i lavori) della
chiesa nel borgo San Lorenzo, a Fossa, nell’area posta subito a monte del
villaggio di 33 case costruito dall’ANA.
Al termine
della cerimonia religiosa, con la cadenza ritmata dai tamburi di Sesto al
Reghena, la sfilata attraverso le vie principali della città di Sacile: da via
Martiri Sfiso fino a piazza del Popolo per il saluto delle autorità per poi
proseguire in direzione del palazzetto dello sport in via Cartiera Vecchia dove
poi si sarebbe svolto il consueto pranzo.
Scandita dalle
parole dello speaker nazionale Nicola Stefani, si è svolta sotto una pioggia
incessante. In testa al corteo due campagnole sulle quali trovavano posto i
reduci dalla Russia presenti alla cerimonia, ad intervallarlo invece alcuni
striscioni in omaggio agli alpini andati avanti e in riferimento all’unità
d’Italia.
Bandiere tricolori alle finestre delle case, le vetrine dei negozi
addobbate con cappelli alpini, immagini storiche, tricolori e cimeli vari, e la
gente riparata sotto i portici del centro storico per applaudire gli alpini al
loro passaggio. Questo lo scenario che accompagnava le penne nere impegnate
nella sfilata.