UN ALPINO E UNA TROMBA |
Marzo 2010 |
Una serata intensa, che costringe i Cantori da filò, a suon di applausi, ad intonare altre due cante al termine della rappresentazione “In un’isola di morte”. Il preludio alla cerimonia in ricordo degli alpini di Nikolajewka è uno “spettacolo” (le virgolette sono d’obbligo), che parla di guerra e di miseria, che ha come protagonista un alpino. Lo hanno messo in scena i Cantori da filò (coro), Ugo Granzotto (tromba) e Antonio Menegon (voce narrante e autore del testo), sabato 23 gennaio nel piccolo teatro di Solighetto, pieno di alpini, di ragazzi e di cittadini.
“In un’isola di morte” narra la storia di un alpino che torna vincitore dalla guerra, ma che è ferito nel corpo e nell’anima ed esce tragicamente sconfitto dalla partita con la vita.
Il trombettista Ugo Granzotto ha suonato una tromba raccolta su un campo di battaglia durante la campagna occidentale della Seconda Guerra Mondiale e “riciclato” nel Regio Esercito Italiano.
Lo strumento venne assegnato al trombettiere alpino Gino Dotta, nato a Refrontolo il 6 luglio 1914, orfano di Innocente, caduto nella Grande Guerra. Gino Dotta venne prima inviato sul Fronte Greco-Albanese e successivamente in Russia, dove cadde il 21 dicembre 1942 in una delle cruente battaglie della dolorosa ritirata dell’esercito italiano.
La tromba venne recuperata dal Sergente Maggiore Guido Ceccotti, che nel 1990 la donò a Valerio Collet, allora Capogruppo ANA a Collalto. Ora la tromba è conservata presso la casa delle associazioni e sede del Gruppo Collalto, ma viene messa a disposizione ogni qual volta lo strumento serve per un particolare evento o per accompagnare nell’ultima marcia un alpino andato avanti.