AMOR DI PATRIA |
maggio 2011 |
di Corrado Perona
Fiamme Verdi riporta l'intervento del Presidente nazionale Corrado Perona, inviato a tutti i Capigruppo affinché venisse letto il 17 marzo 2011, in occasione dell'alzabandiera per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia
Carissimi Alpini e Amici che ci siete vicini, il 17 marzo 2011 ricorre il
150mo anniversario dell'Unità Nazionale e tutti celebreranno l'evento con la
solennità che merita.
Noi abbiamo voluto cominciare questa giornata così come
facciamo ad ogni nostra manifestazione: con l'alzabandiera.
Questo gesto
semplice, ma pieno di sincera devozione, è stato fatto contemporaneamente in
ogni città, paese, contrada presidiata da un nostro Gruppo o da una nostra
Sezione. Una sorta di immenso nastro tricolore ha unito le nostre comunità dalla
Valle d'Aosta, alla Sicilia, dal Friuli alla Puglia, sino a quelle Nazioni
estere dove risiedono i nostri Alpini della doppia naja.
Per noi è normale
vestire di Tricolore ogni nostra festa. E' normale provare brividi di sincera
commozione ogni volta che vediamo la bandiera salire sul pennone e srotolarsi al
vento. E' un gesto che non ha nulla di retorico perché sentito nel profondo del
cuore da tutti noi.
Oggi sentiremo discorsi importanti, si sprecheranno i
riferimenti al sentimento nazionale e all'italianità. Si ricorderanno i Padri
della Patria e il sogno che hanno saputo perseguire e a noi non rimarrà che
sperare che non si tratti di semplici discorsi di circostanza.
Oriana Fallaci,
ne "La rabbia e l'Orgoglio" scriveva: "Naturalmente la mia Patria, la mia
Italia, non è l'Italia d'oggi. L'Italia godereccia, furbetta, volgare degli
italiani che pensano solo ad andare in pensione prima dei cinquant'anni e che si
appassionano solo per le vacanze all'estero o le partite di calcio. L'Italia
squallida, imbelle, senz'anima, dei partiti presuntuosi e incapaci che non sanno
né vincere né perdere ... No, no: la mia Italia è un'Italia ideale. E' l'Italia
che sognavo da ragazzina, quando fui congedata dall'Esercito Italiano - Corpo
Volontari della Libertà, ed ero piena di illusioni. Un'Italia seria,
intelligente, dignitosa, coraggiosa, quindi meritevole di rispetto. E
quest'Italia, un'Italia che c'è anche se viene zittita o irrisa o insultata,
guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade".
E'
questa Italia seria e perbene che dobbiamo festeggiare. E' l'Italia della gente
comune che si adopera con sacrificio e serenità per il bene della propria
comunità. Un'Italia generosa, capace, solidale. E' l'Italia di chi è consapevole
di avere dei doveri verso il prossimo chiunque esso sia. E' l'Italia della gente
che tutti i giorni si adopera per costruire un posto migliore per vivere.
E' l'Italia che sognavano i nostri Alpini nelle trincee delle guerre che sono
stati costretti a combattere.
E'
l'Italia che sognano i nostri ragazzi in Afghanistan e le nostre famiglie tutti
i giorni che Dio manda in terra. E' l'Italia di chi è sinceramente orgoglioso
della sua terra, della sua storia, delle sue tradizioni ma che è consapevole che
tutto ciò deve essere coltivato e curato tutti i giorni come il più prezioso dei
giardini. E' l'Italia dei grandi valori che l'hanno costruita e sorretta. Questa
è l'Italia che va celebrata! Questa è l'Italia che va ricercata e valorizzata.
In cuor mio posso solo sperare che anche l'Italia ufficiale, se così si può
dire, non perda l'occasione di fermarsi a riflettere su questo anniversario e
comprenda che è venuto il momento di lasciare a casa ogni interesse di parte e
di rimboccarsi le mani- che per ricostruire, moralmente e fisicamente,
quell'Italia che i nostri vecchi hanno sognato. Noi continueremo a fare quello
che in questi novant'anni abbiamo sempre fatto. Continueremo a coltivare l'Amor
di Patria che non è un sentimento retorico ma la somma di quelle grandi virtù
che i nostri "veci" ci hanno trasmesso. Loro che sono sfati costretti ad
esercitarle in guerra fino all'eroismo, ci hanno insegnato ad applicare quelle
stesse virtù in campo pacifico per far bella !'Italia.
Perché, come diceva Don
Carlo, per far bella !'Italia ci vuole la tenacia degli Alpini, la sobrietà
degli Alpini, l'amore per la propria terra degli Alpini, la religiosità degli
Alpini.
Oggi, mi sento di aggiungere che ci vuole anche la semplicità degli
Alpini, la disponibilità degli Alpini e la loro capacità di fare davvero
comunità. Solo percorrendo questa strada potremo coltivare la speranza di
realizzare davvero il sogno dei Padri risorgimentali e dei nostri "veci".
E sono
certo che gli Alpini con tenacia, sobrietà, semplicità e disponibilità
continueranno a camminare con passo lento ma sicuro su questa via. W l'Italia!