44° ANNIVERSARIO DEI CADUTI DI CIMA VALLONA |
Dicembre 2011 |
L’alba sorge quando in auto percorriamo l’autostrada che conduce alle nostre
amate Dolomiti.
Chi guida è Nino Geronazzo il nostro Consigliere Nazionale, che nei pressi di
Longarone non riesce a dimenticare quell’ottobre 1963 e la tragedia immane del
Vajont. Nino era studente a Belluno, di quei tempi fu testimone indiretto delle
devastanti circostanze che portarono via anche a lui alcune persone care. Più
avanti mentre Nino rievocava altri aneddoti fortunatamente più felici, delle
mille e più scarpinate fatte con le sue batterie, il sole pigro cominciava a far
filtrare qualche timido raggio fra le nuvole del cielo.
Ci viene dato modo così di scorgere i maestosi e suggestivi paesaggi della
vallata del Cadore e i lussureggianti del Comelico. Siamo i primi a giungere nei
pressi della Cappella Tamai a Sega Digon a quota 1200 metri. Durante l’ultima
parte del tragitto si sono accodati intanto, il Past President Antonio Daminato
e l’ex Vice Luciano Giordan. Assieme inganniamo l’attesa con un panino mentre
tutto è avvolto nel silenzio dei boschi che fanno da contorno a questi splendidi
luoghi.
Finalmente sopraggiunte le autorità locali politico-amministrative e le massime
rappresentanze delle Associazioni d’Arma, saliamo lungo la strada che porta a
Forcella Cima Vallona a quota 2532 metri ove il 25 giugno 1967 un vile duplice
attentato dilaniò a morte 4 servitori della patria e ne ferì gravemente ed
indelebilmente un altro. Abbiamo la fortuna di poter approfittare dei mezzi
delle varie protezioni civili e così arriviamo a circa 2000 metri, altitudine
massima per i fuoristrada. Cominciamo il cammino faticoso scorgendo panorami
meravigliosi nonostante l’uggiosità della mattinata ed odorando il profumo di
semplici e spontanei fiori, proprio per questo ancora più belli.
Giunti nei pressi della sommità intravediamo le croci poste a dimora ove caddero
i nostri sventurati soldati. Una pioggerella sottile ci bagna mentre al sacello
si celebra una piccola cerimonia un po’ informale ma veramente sentita. Alle
8.30 l’alzabandiera e l’onore ai caduti sono l’ovvio prologo del Sindaco di San
Nicolò Comelico Giancarlo Janese e a quelle del Presidente Sezionale ANA Cadore
Antonio Cason. Vengono lette in sequenza le preghiere del Carabiniere, del
Finanziere, del Paracadutista e dell’Alpino. Vari gagliardetti della sezione
Cadore assieme al loro Vessillo Sezionale e al nostro di Conegliano partecipano
assieme ai gonfaloni locali.
Siamo una sessantina circa non un gran numero ma in ogni volto spesso rigato
dalle lacrime traspare la sensazione di essere in comunicazione con le anime
dell’Alpino Armando Piva, del Capitano dei Carabinieri Francesco Gentile, del S.
Ten. dei paracadutisti Mario di Lecce e del Sergente dei paracadutisti Olivio
Dordi. Tra i presenti non può mancare la sorella di Armando Piva, Gabriella che
è qui assieme ad alcuni famigliari.
Ritorniamo a valle ove alle 10.30 c’è la cerimonia ufficiale presso la Cappella
Tamai a Sega Digon. Una moltitudine di tricolori sono schierati di fronte ai
vari picchetti militari sul prato. Salutiamo il nostro presidente Giovanni
Battista Bozzoli che ha voluto essere presente a questo incontro. Incontriamo
molti altri nostri associati. Partecipa in massa con il proprio gagliardetto il
Gruppo Maset. Dopo l’alzabandiera e la deposizione delle corone d’alloro in
onore ai caduti si susseguono molti, forse troppi discorsi. Tra gli altri spicca
per sintesi e contenuti attuali e non retorici, l’allocuzione del nostro caro
Nino Geronazzo. Vi è poi la Santa Messa officiata dal Generale Cappellano
Militare Mons. Sandro Capraro.
Il sole intanto è diventato padrone della scena, rilucendo il contesto con
mirabili sfumature dorate. La Cerimonia è terminata e a noi più di questa ultima
parte più pomposa e ufficiale, rimane nel cuore quella mezz’oretta scarsa
trascorsa lassù in quel paradiso terrestre diventato 44 anni fa martirio di
giovani vite.
La giornata finisce in gloria perché assieme a Nino, ad Antonio e Luciano, e
Marco siamo ospiti assieme ad alcuni altri alpini del generoso e squisito pranzo
preparato dalla cara signora Sala moglie del mitico Carlo, presso il loro chalet
di Padola.
Renzo Sossai
Sul luogo della strage
Geronazzo, Giordan, Sossai e Daminato
Il saluto delle auorità
La cerimonia nella Cappella di Tamai