CISA 2012


Dicembre 2012

Convegno della stampa alpina (CISA) a Costalovara - 22/23 settembre 2012

Nello splendido scenario del soggiorno alpino di Costalovara si è svolto sabato 22 e domenica 23 settembre il 16° Convegno itinerante della stampa alpina (CISA). L’appuntamento è servito ai direttori e ai collaboratori delle testate alpine per confrontarsi e fare il punto della situazione sullo stato della stampa alpina e non solo. Quest’anno il tema del convegno e filo conduttore è stato: "Fare opinione per diventare coscienza civile".
Per la nostra Sezione sabato erano presenti Andrea Danieli, Bruno Danieli e Giovanni Gasponi, domenica il Presidente Benedetti e Renzo Sossai.

Sabato, dopo l'apertura ufficiale e i saluti di rito da parte del direttore de L’Alpino Bruno Fasani, del col. Enrico Mattina e del presidente nazionale Corrado Perona, si è entrati nel vivo degli incontri con i relatori Roberto Magurano del Corriere dell’Alto Adige, Umberto Folena dell’Avvenire e Luca Marchiori dell’Ufficio Comunicazione della Sezione ANA di Torino ad alternarsi al microfono con tre diverse riflessioni.
Nello specifico i temi affrontati puntavano l’attenzione su come comunicare con i media nazionali, sui valori sui quali puntare per creare coscienza civile e infine su come comunicare sul territorio (Internet, uffici stampa, ecc.).

Il primo e il terzo punto sono stati particolarmente utili da un punto di vista operativo: la comunicazione infatti è ormai un punto essenziale sia per rendere pubblico l’operato dell’Associazione a tutti i livelli (nazionale, sezionale e di gruppo), ma anche per produrre una memoria da conservare e tramandare.
In sintesi, punto fondamentale per emergere è confezionare messaggi chiari e, nel caso degli alpini, positivi. Gli alpini spesso sono maestri nel fare, ma è importante anche uscire dai nostri confini per far capire anche il come e il perché di certe scelte. Efficace, mi sembra, la sintesi proposta da un partecipante: saper fare, fare, far sapere.

Molto interessante l’intervento di Folena sui valori sui quali puntare per creare coscienza civile. In sintesi sono stati focalizzati 7 valori fondamentali: valore della comunità, libertà, sobrietà, gratuità, amicizia, fratellanza e stabilità. In tempi in cui tutto è fluido e flessibile, è importante riuscire a rimanere fermi e fedeli a valori fondamentali coniugandoli in modo inclusivo e valorizzando le diversità in quanto risorse.
Vi riporto una frase: oggigiorno i “valori” sono, ben che vada, come le piante di fiori in una casa quando invece dovrebbero esserne le fondamenta.

Con riferimento al sabato, le conclusioni della domenica le lascio volentieri al Presidente e a Sossai, se me lo concedete, mi soffermerei su alcuni spunti operativi con alcune riflessioni assolutamente personali.

La nostra Sezione, sul tema, mi è sembrata sulla buona strada sotto tanti aspetti. Il giornale sezionale, tutto può essere migliorato, ma per quello che ho visto mi sembra su buoni livelli. Mi è parso di capire che in alcune sezioni c’è un referente del giornale in ogni Gruppo e mi è sembrata una soluzione interessante per migliorare la comunicazione interna e facilitare il lavoro della redazione. Il referente non dovrebbe necessariamente scrivere gli articoli ma mantenere i rapporti con la redazione.

Dalla discussione è emerso che sarebbe importante anche uniformare il messaggio in uscita e avere un “ufficio stampa” per mantenere al meglio i rapporti con i media. Detto che la nostra Sezione in questo ha già iniziato un percorso, in realtà mi è sembrata una necessità soprattutto per le sezioni delle grandi città che hanno maggiori difficoltà rispetto a noi a “comparire” e a far sapere le notizie che le riguardano. Fortunatamente nelle nostre realtà godiamo già di una stampa locale “amica” e all’interno di ogni Gruppo sono attivi i contatti utili e necessari. Certo sarebbe utile rafforzare il coordinamento tra Sezione e Gruppi per non ritrovarsi, come talvolta è successo, a sapere le cose dai giornali.

Capitolo sito internet. Deve essere sempre aggiornato. E anche su questo c’è sempre da imparare, ma onestamente credo che pochi stiano dietro a Claudio nella velocità di aggiornamento e direi che, al momento, siamo a posto. C’è da valutare la presenza sui social network che tanto vanno di moda e che offrono delle potenzialità pressoché infinite per comunicare, ma è il caso di fare un passo alla volta.

A proposito di internet, per chi volesse nel sito www.anaconegliano.it la Sezione ha iniziato a pubblicare dei libri in formato digitale. Dopo il libro sul Maset, è uscita la Guida introduttiva alla Mostra sull’ARMIR che inaugureremo al nostro Museo il 27 ottobre a cura del gen. Gadia e del referente per il Centro Studi Federico Furlan.

Ufficio stampa. Come detto alcune sezioni si stanno attrezzando sull’argomento. La nostra Sezione è stata tra le prime a ipotizzare questa figura già sotto la Presidenza Bozzoli, ora si tratta di lavorarci e iniziare il percorso, però ci siamo!

Questo in estrema sintesi, gli interventi del sabato. I risultati sono stati oggetto del dibattito della giornata di domenica ma, come detto, lascerei il compito al nostro Presidente e a Renzo Sossai.

Giovanni Gasponi


16° CONVEGNO ITINERANTE DELLA STAMPA ALPINA
A COSTALOVARA – RENON (BZ) 22 – 23 SETTEMBRE 2012

Domenica 23 settembre
Doverosamente prima di aprire i lavori della giornata conclusiva del CISA è stata celebrata elle ore 8 una S. Messa nella cappella adiacente al giardino del Soggiorno Alpino di Costalovara. Il celebrante non poteva che essere Mons. Bruno Fasani neo direttore de “L’Alpino” che ha invitato tutti a riflettere sui temi delle sacre scritture e a secernere gli stimoli per pregare ed operare per il prossimo. Con i vessilli schierati delle 33 sezioni presenti ed i partecipanti al convegno rigorosamente inquadrati, il V. Presidente ANA Nino Geronazzo ha ordinato l’alzabandiera. Dopo aver compiuto questo rituale prologo i convenuti sono saliti presso la sala conferenze al primo piano. Hanno presieduto i lavori il V. Presidente vicario ANA Adriano Prugnola e il direttore de “L’Alpino” Mons. Bruno Fasani. Erano presenti al tavolo delle autorità il Presidente Corrado Perona, il colonnello Enrico Attilio Mattina, capo ufficio pubblica informazione del Comando TTAA ed il Generale di armata Alberto Primicerj, comandante degli alpini in armi. Monsignor Fasani ha voluto esordire dando notizia della testata alpina vincitrice dei premio “Vittorio Piotti” 2010-2012. E’ “Fameja Alpina” periodico della sezione di Treviso. Sono stati comunicati inoltre i nomi dei cinque vincitori del concorso letterario indetto dall'Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Bolzano sul tema: La giornata alpina che non dimenticherò mai. Con orgogliosa soddisfazione possiamo annunciare che due su cinque appartengono alla nostra sezione: il coneglianese Luigino Bravin e il sanfiorese Gianfranco Dal Mas. Gli elaborati selezionati saranno pubblicati in un libro che raccoglierà questa intelligente iniziativa.

Prima di accentrare le considerazioni sui punti proposti quest’anno dal CISA sono intervenuti alcuni importanti esponenti della nostra associazione. Silvano Spiller, già vicepresidente ANA e ora responsabile ANA servizi, parla di Costalovara: “… questa sala è stata costruita per il CISA, ma Costalovara ed il suo soggiorno alpino è soprattutto per gli alpini dell’ANA ed i loro famigliari. Per la gestione si è creata una cooperativa a cui può far parte qualunque dei nostri soci. Il soggiorno alpino di Costalovara può vivere solo se c’è una grande partecipazione…” .
Il Generale Cesare di Dato, già direttore de “L’Alpino” e oggi direttore di “Baradell” testata della sezione di Como: “…saluto tutti i presenti, volevo solo ricordare appassionatamente che sabato 6 ottobre si svolgerà all’Arena di Verona il 4° raduno delle fanfare congedati delle brigate alpine con la presenza di cinque cori ANA. Lo ha detto perché per mancanza di tempo non è stato pubblicato su “L’Alpino”. Nel pomeriggio ci sarà la commemorazione in Piazza Brà e poi in serata il concerto all’Arena fino alle 23,30 circa…” .
A tale intervento ha voluto replicare il presidente Perona: “… ravviso con dispiacere che vista l’importanza della manifestazione sarà in concomitanza con il raduno del 1° Raggruppamento. Auspico che nei prossimi anni si possano evitare questi accavallamenti …”.
Vittorio Brunello, già vicepresidente vicario che da alcuni mesi ha lasciato la direzione de “L’Alpino”, ha voluto portare ai convenuti il suo commosso commiato. “… ringrazio il presidente Perona e il consiglio direttivo, nonché i presidenti sezionali, i direttori dei giornali ed i singoli alpini presenti a questo convegno. Avevo due sogni che ora si sono avverati. Il primo era di portare qui a Costalovara il CISA, perché è un investimento morale oltrechè economico per rilanciare l’alpinità e l’italianità, ma tutto ciò avrà un senso se ci sarà questa partecipazione. Il secondo sogno era la costituzione di vari gruppi di lavoro per essere coinvolti di più e con più persone. E’ emerso cosa c’è di valore alpino. L’amara considerazione è che se dopo la seconda guerra mondiale noi italiani eravamo distrutti materialmente, ma non moralmente ora invece ci stiamo disgregando …”.
Sono state proferite poi le relazioni dei tre gruppi di lavoro insigniti dalla direzione del convegno nella giornata precedente.
Per il primo punto “Come comunicare sui Media nazionali” sono intervenuti Stefano Benazzo e Paolo Montina.
Stefano Benazzo, ufficiale alpino in congedo, ambasciatore in Bulgaria e presidente della sezione ANA balcanica/carpatica/danubiana: “…distinguere i media locali da quelli nazionali. Come fare per farlo al meglio? Sappiamo delle difficoltà dei media nazionali nel parlare delle nostre cose, dalle adunate ai morti in missione di pace. Non abbiamo solo noi in monopolio i valori. Possiamo essere e lo siamo dei catalizzatori. La nostra protezione civile è da mettere in maggiore evidenza. Non dobbiamo ricercare l’eccessiva attenzione nei vari eventi dell’ANA, sui media si devono proporre solo le notizie vere e sostanziali senza quelle di marginale importanza …”
Paolo Montina, studioso e referente del Centro studi, sezione di Udine: “…prepararsi prima su ciò di cui occuparsi. Ai gruppi di lavoro sottolineo di non sovraccaricare le riviste di notizie poco inerenti all’alpinità. Bisogna evidenziare che c’è un tempo per pensare, per fare, per dire, per lasciare qualcosa di tangibile di ciò che è stato fatto. Bisogna continuare con il nostro interessamento verso i giovani. I campi scuola sono già attivi con il centro studi …”.
Chiarimento del vicepresidente vicario Adriano Prugnola: “…pur mancando il questionario rilasciato l’anno scorso non significa che il comitato non voglia tener presente i suggerimenti per migliorare il CISA …”.
Per il secondo punto di riflessione dal tema “Valori sui quali puntare per diventare coscienza civile” è intervenuto Ruggiero Galler, attuale vicepresidente vicario dell’ANA Alto Adige che ha letto le disquisizioni del relatore Umberto Folena editorialista del “L’Avvenire”: “… fondamentale la logica nella sintesi e l’importanza della notizia, ma se non si mettono certi argomenti non viene letto il giornale …”. Umberto Folena richiama i valori dell’ANA ma anche e soprattutto considera il contesto esistente: “… non entrare nel politico e non uscire dalla linea ANA. Importante tendere la mano che prima o poi verrà stretta da un’altra …”.
E’ arrivata anche una velata critica all’impostazione di Don Bruno Fasani nuovo direttore del “L’Alpino”.
Il terzo punto della discussione aveva come tema “Come comunicare sul territorio” (internet, ufficio stampa, ecc). Il relatore Luca Marchiorri, autorevole responsabile dell’Ufficio Comunicazione e P.R. della sezione ANA di Torino ha dettato le sue “dritte” al riguardo: “…Bisogna portare notizie nelle case degli alpini, soprattutto quelli dormienti. Ogni realtà sezionale è differente dalle altre. Si deve gestire l’arrivo delle notizie che giungono in sezione per poi diramarle all’esterno della nostra associazione. I social network saranno probabilmente il futuro dell’informazione. Per ora rappresentano un grande rischio. Bisogna fare un’adeguata formazione per poter costituire i presupposti per una giusta divulgazione. Va creata una rete su direttiva del Consiglio nazionale e del direttore de “L’Alpino” con indirizzi precisi, ben precisi …”.

Si sono succeduti gli interventi a commento delle relazioni dei gruppi di lavoro.
Direttore de “L’Alpino” Mons. Bruno Fasani: “… ci vuole un controllo straordinario su ciò che passa su facebook, rimangono tracce indelebili che possono essere strumentalizzate …”.
Roberto Gerla direttore di “Doss Trent” ANA Trento: “… non ci servono provocazioni tipo quelle del giornalista de “L’Avvenire”. Abbiamo già dei valori importanti, perché alpini e gratuiti. Non abbiamo bisogno di lezioni da questo punto. Il relatore non si è documentato …”
Carlo Birone, ANA Genova: “… ci sono preti che ci vogliono più o meno bene. Non è un mio problema, il problema è loro visto che poi ci chiedono di fare questo quello e noi alpini ci siamo sempre. E anche i diversi non sono un problema …” Carlo Birone, uscendo un po’ dal tema, si riferiva ad argomenti apparsi su “L’Alpino” di agosto/settembre.
Fabio Ortolani, presidente ANA Trieste: “ … vi chiedo di partecipare il 10 febbraio 2013 alla commemorazione alla Foiba di Basovizza, l’unica visitabile. Lo chiedo solamente perché gli alpini triestini sono stati i primi, in tempi veramente difficili, a commemorare queste terribili esperienze. Se confermate l’adesione meglio prenotare. Scusate se noi ci teniamo particolarmente a questo argomento …”.
Dario Burrosi, direttore de “L’alpin de Trieste” ANA Trieste: “… sappiamo già dallo statuto quello che dobbiamo dire e fare. Pensiamo soprattutto all’ultimo emendamento, l’ANA non è più apolitica è apartitica. Non prendiamo paura di trattare argomenti scabrosi. Dobbiamo dire la verità con la nostra onestà intellettuale. Chi non vuole sapere la verità fra gli alpini dia le dimissioni da alpino.”.
Mentre arriva il comandante delle TTAA Alberto Primicerj, il presidente Perona esclama: “… non voglio che il Generale lasci il comando prima che io scada da Presidente il 26 maggio 2013”
Cesare Lavizzari, consigliere nazionale: “… ci sarò a Basovizza anche se non sono triestino o giuliano-dalmata. Siamo troppo nei Media, non siamo solo noi i benemeriti. Non ho recepito positivamente la relazione del 2° gruppo di lavoro, perché già dal 1919 abbiamo valori essenziali. Va dato maggior rilievo oltrechè alla memoria, al valore dell’unità associativa. Dobbiamo testimoniare la nostra identità con quello che facciamo …”.
Carlo Gobbi, alpino e giornalista de “La Gazzetta dello sport”: “… Giornalisti, gentaccia, come diceva la trama di un film di molti anni fa. Ce ne sono di buoni, anche di meno buoni e tanti distratti. Bisogna trovare i giornalisti che hanno voglia di ascoltarci. Ai giornali, dei nostri valori, non gli frega niente. Ci vorrebbe un ufficio stampa per vagliare le notizie meritevoli di essere pubblicate a carattere nazionale. All’adunata nazionale dovremmo invitare tutti i giornali a mandare un giornalista non alpino che potesse sviscerare da neofita il senso dell’ANA".
Giorgio Chiosso, per 10 anni presidente della sezione di Torino: “… ringrazio Don Bruno Fasani per il suo modo di fare il CISA perché finalmente è stato appagato il mio desiderio. In riferimento a quanto ha espresso Dario Burresi sulla paura, confermo che bisogna avere paura della paura come disse un premio Nobel. Sulla politica abbiamo il dovere di far capire agli italiani che non tutto è marcio, che ci sono quelli come noi che vivono nei valori più alti… “.
Piero Biral, direttore di “Fameja Alpina” ANA di Treviso ha ringraziato la commissione per aver premiato il loro giornale, cosa che li rende commossi ed orgogliosi.
Giancarlo Borsetto, direttore de “La nostra Baita” ANA Svizzera si chiede: “… qual è l’obiettivo nel voler comunicare?”
Il colonnello Enrico Attilio Mattina: “… l’ANA è sulla strada giusta per lo sfruttamento ottimale della comunicazione …”.
Roberto Bertuol, coordinatore dei giovani ANA: “… cosa evidenziare rispetto a ciò che fate ora? Forse l’argomento donna alpino in armi, forse l’uso dei mezzi più moderni …”.
Gianni Ravera, presidente ANA Casale Monferrato e direttore della testata sezionale “Alpin Munfrin”: “… saluti a tutti. Abbiamo tutti noi un ideale con sfaccettature diverse, comunque valide. I valori si vivono esportandogli agli altri. I giornali sezionali sono validi ed importanti per il nostro contesto sociale …”.
Dino Bridda, giornalista de “IL Gazzettino di Belluno”, direttore di “In marcia” ANA Belluno: “… siamo senza ufficio stampa all’ANA nazionale. Lo statuto da la “road map” per lo sviluppo della nostra associazione. Abbiamo un patrimonio storico di valori enorme, bisogna solo mettere tutto in pratica …”. Dino Bridda, commosso ed orgoglioso, ricorda l’alpino bellunese Oscar De Pellegrin, campione paraolimpico e portabandiera dell’Italia alle Paraolimpiadi di Londra.
Paolo Mustacchio, scrittore e giornalista di “Molis alpino” ANA Molise: “… i problemi di etica sono importanti. Bisogna talvolta cambiare il modo di scrivere per acquisirne la lettura …”.
Andrea Cremonesi, direttore di “Monza e Brianza alpina” ANA Monza: “… i valori alpini sono l’amore per il prossimo, la lealtà e l’amicizia. La nostra associazione deve trasmetterli al di fuori per favorire un’Italia migliore… “.
Monsignor Bruno Fasani, direttore de “L’Alpino”: “… questo esperimento dei gruppi di lavoro mi sembra riuscito perché abbiamo allargato l’opinione. Tolgo il dubbio a qualcuno… “L’Alpino” non diventerà mai “Famiglia Cristiana”! L’ho sentito come un atto di giustizia nei confronti della donna pubblicare questo argomento ne “L’Alpino” di agosto/settembre. Inoltre l’uomo “ludens” non va perso. Bisogna rilanciare i nostri valori… “.
Il generale di corpo d’armata Alberto Primicerj: “… saluto tutti da parte degli alpini in armi. Vorrei anch’io smettere queste vesti più tardi del presidente Perona. Per gli alpini in servizio voglio ringraziarvi per come la stampa alpina nazionale tratta i nostri argomenti. Positiva per me è l’esperienza della mini-naja. In Afghanistan siamo con la Taurinense e poi saremo con la Julia. Mettiamo in risalto la nostra attività in montagna e ricordiamo cosa riescono a fare i nostri alpini in armi nella protezione civile. Gli alpini in servizio sono una splendida realtà nello sport con ben 120 atleti di grande livello. Sono da ricordare anche quei militari che operano sulla strada con l’operazione strade sicure. Faremo i CASTA e purtroppo forse si staccherà dal nostro ambito il reparto degli alpini paracadutisti. Abbiamo un problema che dovremo risolvere: senza l’arruolamento della leva e con l’avvento dei professionisti l’esercito si è invecchiato. Una cosa è certa fra alpini in congedo e alpini in armi c’è la stessa identità di valori…”.
La conclusione non poteva proferirla che Corrado Perona presidente ANA: “… generale Primicerj hai il merito di farci sentire più vicino agli alpini in armi. Il meritato applauso che ti hanno tributato è l’espressione più bella per dirti quanto ti stimiamo. Un saluto particolare lo rivolgo al generale Di Dato. Noi siamo a posto con la nostra coscienza che non dobbiamo perdere come i nostri valori. Facciamo parte purtroppo di una società che perde i pezzi per strada. L’informazione è un’arma potentissima in positivo se contiene la verità, in negativo se si cade nel pettegolezzo. Preoccupiamoci di non lasciar scivolare l’informazione, di non lasciarla andare alla deriva. Dobbiamo mantenere la sostanza dei nostri gruppi. Si può dire…non sono d’accordo… ma non si possono raccontare bugie. Dobbiamo giocare a carte scoperte. La povertà della nostra società non è nelle tasche delle persone, è nella perdita dei valori. Non riusciamo ancora a vedere l’uscita dal tunnel. Con il direttore don Bruno Fasani dobbiamo vederci di più per migliorare assieme ulteriormente. Viva l’Italia, viva gli alpini, viva il CISA”.

Alla fine del convegno un ricco e variegato buffet ha deliziato i congressisti tra i quali il presidente sezionale Giuseppe Benedetti, Claudio Biancolin e Renzo Sossai.
CONCLUSIONE
Interessante e intriso di spunti, questo convegno ha dato modo di sviscerare qualche aspetto meno noto e ha dimostrato che l’associazione e la sua comunicazione sanno adeguarsi ai tempi. Chi scrive (ha partecipato a qualche altro CISA precedente) ha dovuto annotare per forza cose che come del resto all’assemblea nazionale di maggio a Milano gli interventi sono fatti dalle solite persone. Spesso sono a tema, altre volte sono un’inutile e leziosa passerella che serve solo ad appagare l’egocentrismo di qualcuno. Sta ai giovani ricambiare l’aria stantia per far continuare la nostra associazione col passo che le compete. Lasciamo il soggiorno alpino di Costalovara ammirati per come è stato restaurato.

Renzo Sossai