I Nostri CADUTI a MILOVICE


2012

Un fiore sulle tombe dei nostri caduti a Milovice in Repubblica Ceca

Milovice 3 nov. 2012

Da quindici anni gli alpini della sezione di Conegliano e Belluno ritornano a Milovice in Repubblica Ceca per ricordare i nostri connazionali internati in quel campo di prigionia durante il primo conflitto mondiale, 5276 non sono ritornati in patria, deceduti per malattie e mancanza di cibo,ora riposano in pace nel cimitero militare internazionale di Milovice assieme ad altri sventurati di nove nazioni.
Un impegno che i promotori della lunga trasferta Lino Chies della sezione di Conegliano e Angelo Dal Borgo della sezione A.N.A. Belluno e hanno preso di cuore e puntualmente promuovono con grande sensibilità e ci fanno rivivere momenti di enorme commozione durante la semplice, ma intensa cerimonia di commemorazione.
Presenti alla cerimonia di quest'anno rappresentanti dell'ambasciata Italiana di Praga e del ministero della difesa Italiano guidati dal vice ambasciatore e dal ten. col. Romeo Tomassetti, dal ministero difesa Ceco col comandante delle forze armate,un picchetto armato e dalla fanfara militare,le autorità civili di Milovice,le rappresentanze ecclesiastiche cattoliche e ortodosse e alcuni reduci Boemi.
Per le delegazioni proveniente dall'Italia era presente A.N.A. di Conegliano con il Presidente Onorario Lino Chies, il gonfalone della città di Conegliano con il consigliere comunale Enzo Perin e i gagliardetti di San Fior, Gaiarine e San Vendemiano.
La sezione A.N.A. Belluno con il vessillo sezionale, il vice presidente vicario A. Dal Borgo i consiglieri sezionali Giuliano Pastori, lino De Pra e Pier Emilio Parissenti, gli alpini con i gagliardetti dei gruppi di Tambre, Pieve, Farra, Borsoi, Belluno Centro, Cavarzano Oltrardo, e Frassenè Agordino.
i gonfaloni di Pieve d' Alpago, di Puos d'Alpago e Farra d'Alpago i primi due con i rispettivi sindaci alpini Umberto Soccal e Michele Dal Paos, il vice sindaco di Farra d'Alpago Fulvio Basso, e il sindaco di Canale d' Agordo Rinaldo De Rocco.
Presente alla cerimonia il coro Castello di Conegliano che ha intonato durante la cerimonia il nostro inno nazionale, l'antico inno Boemo "Kde domov mui?" (Dov'è la mia Patria?) e alcune canzoni alpine.
La cerimonia è iniziata con un corteo dall'esterno del cimitero aperto dal ten.col. Tomassetti e dal maggiore alpino in congedo Pastori , seguito dai Gonfaloni delle città , il vessillo della sezione A.N.A.di Belluno,dai gagliardetti dei gruppi, dalle rappresentanze degli alpini e dal coro ,che si sono schierate sui lati della stelle in marmo rosa dove era già schierato il picchetto militare dell'esercito della repubblica Ceca
Accompagnati dalle note della "Canzone del Piave" eseguita dalla fanfara dell'esercito Ceco sono state posate le corone, del governo Ceco, dell' ambasciata Italiana di Praga,del ministero della difesa Italiano, del comune di Milovice, dell'associazione amici d'Italia, e degli alpini d'Italia, è stata letta la preghiera del soldato da parte del ten. col. Tomassetti che hanno chiuso la cerimonia.
La giornata è proseguita con la visita al museo di cimeli storici allestito all'ingresso del cimitero e alla Santa Messa presso la chiesa neo gotica di Milovice, chiesa consacrata nel 1907 e dedicata a Santa Caterina di Alessandria ,gli affreschi sulle pareti sono stati dipinti dai prigionieri di guerra tra il 1915/1916.
In questo pellegrinaggio in terra Ceca si sono uniti a noi i famigliari di due nostri connazionali sepolti in questo luogo, che sono i Melideo dall' Abruzzo già presenti l'anno scorso e la signora De Menech con il figlio Fabio,che alcuni anni fa vennero a conoscenza durante una ricerca per ricostruire,l' albero genealogico della famiglia che il loro bisnonno Giacomo Fistarol nato a Fortogna-Longarone il 9 settembre 1880 era deceduto a Milovice in Boemia , ed entrando nel sito dell' Ana di Belluno trovarono l'elenco dei caduti italiani a Milovice e hanno scoperto che il caro congiunto era deceduto in seguito ad un edema (da testimonianze di medici si usava la parola edema ma guai se si avesse detto che avvenivano per fame) ed è sepolto nell' omonimo cimitero militare nella fossa comune al n° 69/32.
Nel 1911 Giacomo Fistarol con la famiglia emigrarono alla ricerca di lavoro a Tisovec in Ungheria (attuale repubblica Slovacca)rientrò in patria alla scoppio della guerra e nel dicembre del 1917 venne richiamato al 131° Reggimento e da quel momento non si seppe più nulla, e cosi la giovane moglie si trovo vedova con quattro figli.
Lo attese a lungo poiché aveva avuto sue notizie di chi lo aveva incontrato e che diceva che stava bene, ma non si sa bene dove, inoltre molti soldati italiani rientravano dai campi di prigionia di mezza Europa e la speranza del ritorno rimaneva.
Passarono gli anni e si perse le speranze di rivederlo in vita cominciarono le ricerche nei vari sacrari dal Grappa a Redipuglia e Oslavia ,ma nessuna testimonianza del caro congiunto .
Di lui dunque non rimasero che alcune foto e una cartolina postale nella quale chiedeva alla moglie di inviargli qualche cosa ,(si presume che la croce rossa o qualche organizzazione umanitaria potesse passare per chiedere viveri e vestiario da inviare ai prigionieri) la cartolina terminava dove salutava "Mille baci a tutti voialtri di famiglia " e si firmava "tuo marito Fistarol Giacomo" per chiudere con un "Addio" che lasciava presagire il suo tragico destino.
Per il pranzo siamo stati ospiti delle autorità del Comune di Milovice presso la "Casa del Popolo" e scambiati vari doni in un clima di grande amicizia, nel tardo pomeriggio trasferimento a Praga per la visita alla città e pernottamento al mattino di nuovo in viaggio per il lungo rientro a "Baita" stanchi ma felici di aver potuto pregare e posare un fiore sulle tombe dei nostri soldati caduti per la patria e per la nostra libertà.
Aggiungo alcuni stralci da due lettere di ringraziamento ricevute dalle famiglie Melideo e Menech che ringraziano gli alpini delle sezioni di Belluno e Conegliano

Cari amici alpini sezione A.N.A Belluno e Conegliano
Con immensa gratitudine e sincero effetto ,vi ringraziamo per aver permesso e contribuito alla realizzazione del sogno di nonna Laura e nostro , coltivato per lunghissimi anni per aver diviso con noi,con evidente e sentita partecipazione il momento dell'incontro,indimenticabile,dei nostri cuori con la presenza del nonno per dirgli" finalmente siamo qui".
La disponibilità ,la dedizione e la profonda sensibilità d'animo che appartengono a coloro che perseguono ideali di Patria e di Famiglia,e che avete dimostrato anche nei nostri riguardi,hanno reso possibile,a voi Alpini il "miracolo"di riunire i carissimi nonni Rocco e Laura Melideo (segue la foto che ritrae la tomba a Chieti di Nonna Laura e al suo fianco urna con la terra di Milovice, la foto di Rocco e la croce in marmo bianco del cimitero di Milovice. (Grazie ancora Melideo)

Finalmente grazie al gruppo alpini delle sezioni di Belluno e Conegliano questo desiderio si è avverato.
Ciò che ho provato in quel momento non è facile da descrivere.
L''emozione è stata cosi forte che non sono riuscita trattenere le lacrime,sia per la gioia di averlo finalmente ritrovato sia al pensiero di tutte le sofferenze provate dai nostri soldati, rinchiusi contro la loro volontà in un campo di concentramento in terra straniera lontano da tutto e da tutti ,sopportando freddo ,fame, malattie e sporcizia.
Rientrati in Italia ho raccontato a mio padre suo diretto nipote,tutti i particolari di questa esperienza ricca di emozioni che ho vissuto con mio figlio e insieme ci siamo raccolti in un silenzioso e commosso pianto.
Quando siamo partiti temevamo un po' il viaggio poiché era la prima volta e non conoscevamo nessuno se non poche persone, invece siamo stati accolti da voi alpini in modo discreto come piace a me, ma con un'affettuosa simpatia che ci ha fatto sentire a casa nostra.
E' stata un'esperienza unica e indimenticabile,ricca di forti emozioni che porteremo sempre nei nostri cuori .(Grazie per tutto B. De Menech)

Luigi Rinaldo (gigistrop)