LE ADUNATE DI NINO |
Settembre 2012 |
Nino Geronazzo, Vicepresidente nazionale dell’ANA con l’importante incarico, dal 2009, di presiedere i Comitati Adunate Nazionali, sta preparando le valige per le vacanze in Sicilia quando ancora fioccano le mail di complimenti per come è andata a Bolzano. Due chiacchiere e ne nasce un’intervista.
Ma Nino, porti anche il cappello in Sicilia?
“E’ rimasto casualmente in auto dopo Feltre… E allora tanto vale lasciarlo lì,
non si sa mai. E’ probabile che qualche amico siciliano organizzi qualcosa e
allora meglio non farsi trovare impreparati”.
Hai avuto l’incarico di Presidente dei Comitati Adunate Nazionali immagino
che ce ne sia da lavorare.
“L’Adunata di Bolzano non è ancora chiusa e già da mesi si è costituito il
comitato per Piacenza. C’è tanto da fare ma finora, ovunque, c’è stata la
massima collaborazione sia delle Istituzioni che della Sezione ospitante e
allora tutto diventa più facile”.
La prima Adunata è stata Bergamo, ma gli allenamenti sono cominciati già a
Latina.
“E’ vero a Latina ho cominciato a guardare l’Adunata con un occhio diverso dal
solito, ho cercato di capire la macchina organizzativa e poi mi sono confrontato
con gli organizzatori. Questo ha facilitato il lavoro fatto per l’Adunata di
Bergamo dove c’è stata un’organizzazione straordinaria grazie ad una squadra
molto affiatata ed una Sezione straordinaria e numerosissima com’è quella
bergamasca”.
Poi è stata la volta di Torino.
“A Torino è stata un’Adunata molto impegnativa perché coincideva con le
importanti manifestazioni del 150° dell’Unità d’Italia, ma anche lì il Comune,
la Regione e la Sezione del Presidente Giorgio Chisso sono riusciti a creare
un’organizzazione che ha lavorato con perfetta sintonia e che ha permesso di dar
vita ad un’Adunata nel modo che abbiamo visto e apprezzato”.
Infine Bolzano, c’era un po’ di paura di non incidere nel tessuto sociale
della città? Di non trasmettere i nostri valori con la manifestazione che li
condensa un po’ tutti?
“All’inizio della fase organizzativa non posso nascondere che fosse percepibile
una certa perplessità e un po’ di diffidenza per l’Adunata degli alpini a
Bolzano, da parte soprattutto della popolazione di lingua tedesca. Ma si
trattava soprattutto di scarsa informazione su cos’è un’Adunata degli alpini,
sul perché questi uomini si incontrano tutti gli anni in una città. Col Sindaco
Luigi Spagnoli e i suoi collaboratori, con l’Azienda di Soggiorno e,
naturalmente la Sezione ANA del Presidente Ferdinando Scafariello è stata fatta
per tempo una intensa attività preparatoria con una campagna informativa fatta
di comunicati ai giornali locali e servizi sulle televisioni anche di lingua
tedesca per far capire perché gli alpini andavano a Bolzano. La gente ha capito
che non c’era alcuna occupazione o rivendicazione, ma un’Adunata nazionale nei
luoghi dove tanti alpini hanno fatto la naja. E alla fine tutto si è svolto
regolarmente e la città ha reagito positivamente alla nostra pacifica invasione.
Da segnalare che le gratificazioni più inaspettate e forse per questo più belle
sono giunte proprio dalla stampa di lingua tedesca”.
Pur senza il Comitato Adunate Nazionali anche Feltre non ha scherzato con il
suo Triveneto.
“Feltre è una città piccola ma molto vivace ed ha organizzato un Triveneto da
incorniciare. Ha concorso al successo di questa manifestazione il 1° raduno del
Gruppo Agordo, che dopo 37 anni dallo scioglimento, a Feltre, ha potuto far
rientro nella caserma Zannettelli, dove c’erano anche il Battaglione Feltre e
circa 250 muli. C’è stata una grande partecipazione di alpini con una sfilata
durata 4 ore ed una importante presenza di altre associazioni d’arma e questo è
stato un gesto di grande sensibilità dell’organizzazione nei confronti di chi
non ha spesso la possibilità di sfilare in occasione di grandi eventi qual è
stato il nostro Triveneto”.
E allora buone vacanze Vicepresidente Geronazzo, torna in forma perché Piacenza ti aspetta, anzi ci aspetta. E come tu ami dire: “Duri i muli”.
Antonio Menegon