| TERREMOTO EMILIA |  Dicembre 2012 | 

L’Unità di Conegliano in Emilia è stata presente in aiuto alle popolazioni 
colpite dal terremoto con 53 volontari, coprendo 5 turni settimanali pari a 366 
giornate e oltre le 3.666 ore di lavoro.
Nella nostra sezione i volontari di protezione civile partecipano attivamente 
alle attività, basti pensare alla partecipazione a L’Aquila nel 2009, in quella 
occasione con un organico di una novantina di volontari, ben 86 volontari 
dell’Unità, pari al 95% dei suoi componenti ha fatto servizio in Abruzzo 
coprendo 11 turni.
Non era trascorso nemmeno un mese dall’esercitazione di Sernaglia della 
Battaglia, dove era stata simulata un’ipotetica scossa di terremoto che 
prevedeva l’evacuazione di una scuola, che alle ore 4 del mattino di domenica 20 
maggio, la terra scuote l’Emilia. Dai primi telegiornali del mattino si capiva 
che qualcosa di grave era accaduto.
Verso le ore 9 del mattino invio un sms al coordinatore triveneto ANA Orazio D’Incà 
nel quale gli scrivevo: “devo fare qualcosa?”. Mi risponde che anche lui era in 
attesa di informazioni più dettagliate, di mettere in preallarme i volontari e, 
di tenermi disponibile qualora arrivasse il “pronti a muovere”. Subito avviso 
Giuliano Zanin di prendere contatto con i capi squadra per preparare una squadra 
di volontari, qualora arrivasse la richiesta di partire.
Lunedì ricevo le disposizioni per la partenza prevista martedì 22 con una prima 
squadra di volontari con il compito di allestire il campo della Regione del 
Veneto nel Comune di San Felice sul Panaro nel Modenese e, di inviare una 
seconda squadra con partenza il giorno successivo. 
Giuliano una volta reperiti i volontari per la prima squadra, organizza la 
seconda con partenza mercoledì 23, sempre con la stessa destinazione, la quale 
doveva essere operativa già dalle prime ore del mattino.
Martedì 22 partiamo in cinque; Italo Santin, Bruno Danieli, Giovanni Carobolante, 
Graziano Bortolotto e il sottoscritto. 
Tappa a Bonisiolo, presso il deposito della protezione civile della Regione, 
dove era in corso l’operazione di carico dei materiali che sarebbero stati 
utilizzati per l’allestimento del campo.
Per strada ricevo telefonicamente dalla sala operativa della Regione del Veneto, 
le disposizioni e i nomi dei funzionari del Comune e della Regione Emilia 
Romagna cui fare riferimento.
Mi informano che il mio incarico sarebbe stato quello di Capo Campo e che dovevo 
coordinare anche le altre associazioni di volontariato presenti sul posto per 
l’allestimento e la conduzione di un campo che doveva ospitare 250 persone. 
Più ci avviciniamo a San Felice e più erano evidenti i segni che il terremoto a 
lasciato: capannoni squarciati, vecchie case coloniche seriamente danneggiate.
Il Comune aveva individuato per l’allestimento del campo in un’area residenziale 
con giardino pubblico al centro un laghetto, dove montare le tende per gli 
ospiti, adiacente al giardino, il parcheggio delle piscine comunali e di un 
ristorante e pizzeria. 
Sul posto erano già arrivati la cucina mobile su container di proprietà di una 
associazione di Santa Maria di Sala, quattro container della Regione Emilia 
Romagna con i letti, i container della Regione Veneto con le tende pneumatiche e 
un box di servizi.
Le altre associazioni di volontariato presenti, erano i volontari dell’Agesci 
con l’incarico di gestire la segreteria, i carabinieri in congedo per la 
vigilanza, gli psicologi per i popoli, i volontari disinfestatori del Comune di 
Venezia e una quindicina di instancabili volontari di un’associazione di Padova 
che assieme gli Alpini hanno montato le tende e collegato tutti i servizi.
Breve riunione con i capi squadra e con i Funzionari del Comune, ai quali 
propongo di iniziare le operazioni di montaggio tende il mattino seguente, in 
modo di permettere l’arrivo dei rinforzi da Conegliano e richiedo al Comune la 
disponibilità di un locale per far passar la notte ai volontari.
Quello che era possibile fare in quelle poche ore è stato fatto. Nella serata la 
cucina era già stata allacciata alla rete idrica ed elettrica. Bisognava però 
risolvere il problema di dove far cenare i volontari, in quanto alla cucina 
mancavano le derrate alimentari. 
Il Comune mi comunica che il campo di Trento è funzionante e si trova a poca 
distanza e gestito dagli Alpini. 
Da sempre con gli Alpini sono sufficienti poche parole per capirsi. Prendo 
contatto telefonicamente con una mia “vecchia conoscenza” Giuliano Mattei 
presidente dei Nuvola che era sulla strada di ritorno a Trento e gli chiedo se 
nel suo campo era possibile “foraggiare” per due giorni i volontari del campo 
veneto: senza indugi mi risponde di si! 
Mercoledì 23 dì primo mattino l’arrivo da Conegliano dei rinforzi, guidati da 
Oliviero Chiesurin, con lui Damiano Dalto, Ferdinando De Martin, Gianni Fasolo, 
Flavio Fregolent, Silvano Mazzarini, Antonio Padoin, Marcello Silvestrin, e 
Antonio Sossai, che subito si sono affiancati al gruppo di volontari di Padova 
per il montaggio delle tende pneumatiche. Lo stesso giorno è arrivato il dott. 
Francesco Bianchini, con la funzione di referente regionale da sempre degli 
molto vicino agli alpini
Mentre i volontari erano impegnati nelle operazioni di montaggio del campo, ci 
sono stati diversi incontri con i funzionari del Comune, Sindaco e gli 
Assessori, tra l’altro tutti giovani e molto disponibili.
Consigliai che era opportuno riunire tutti i cinque capi campo, per trovare di 
concerto con il Comune una linea comune di gestione dei campi e che era 
necessario stillare una specie di “regolamento condominiale” poiché molte 
attività di gestione del campo dovevano essere svolte dai residenti stessi. E di 
tenere in considerazione la presenza di ospiti di diverse nazionalità e 
religione, proposi per la parte islamica, vista l’imminenza del ramadan, se era 
opportuno pensare di individuare un’area dove montare una struttura all’esterno 
dei campi. 
Alla fine della giornata, nonostante il caldo opprimente, tutte le tende per i 
volontari e per gli ospiti erano state montate, tanto che verso l’una di notte è 
stata completata l’assegnazione a una settantina di ospiti indirizzati al campo 
dal Comune. 
Le tende montate non erano sufficienti per ospitare 250 persone ne era 
necessaria almeno un’altra decina.
Il campo ha cominciato a funzionare a pieno regime da giovedì 24, dopo che era 
stato montato il capannone mensa e la tenda da adibire a scuola e per attività 
ricreative dei bambini, messo e collegato il container segreteria della 
Provincia di Treviso.
Gestire un campo con residenti provenienti da altre nazioni, con culture diverse 
non è stata un’impresa facile, con la collaborazione di un mediatore culturale 
di lingua araba è stato possibile capirci.
Nel corso della settimana c’è stata anche l’ispezione da parte dei tecnici del 
comparto sanitario per verificare se al campo fossero state rispettate tutte le 
normative igieniche sanitarie: ispezione superata a pieni voti. 
Per completare il campo però qualcosa: il Tricolore.
Per risolvere la questione mi è bastato parlare con Antonio Tocchio, sempre 
disponibile e bravo capo squadra dei Carabinieri in congedo di Rovigo, il quale 
si è subito attivato e, al mattino successivo è stato possibile fare il primo 
alzabandiera.
Con il cambio ricevuto dai volontari Alpini di Feltre, è stato possibile fare 
rientro a Conegliano nella serata di sabato 26 maggio. Sosta di una settimana e 
ripartenza con i due mezzi a disposizione per San Felice sul Panaro sempre con 
lo stesso incarico di capo campo, accompagnato dai volontari Narciso De Rosso 
che mi faceva da vice, Sergio Antoniazzi, Arturo Breda, Ferruccio Dorigo, Guido 
Ghirardi e Gioacchino Maccagnan.
Il campo era a regime e ospitava circa più di 250 persone, oltre alla normale 
gestione quotidiana dovevamo anche preparare uno spazio coperto da adibire a 
lavanderia, particolare questo che si è occupato Narciso che in un solo giorno 
ha recuperato il legname per la costruzione e allestito il locale dove sono 
state allacciate le levatrici.
Sul posto trovo il referente della Regione Veneto Alberto Massaro, dal quale ho 
ricevuto la massima collaborazione.
Nella mattinata di domenica 3 giugno arriva la richiesta del Dipartimento della 
Protezione civile per trovare volontari da inviare a Carpi per il montaggio di 
80 tende da 12 posti per l’allestimento di un nuovo campo. Tutta l’operazione, 
tenuto conto del caldo doveva essere fatta di notte.
Lasciando Arturo e Guido al campo alle loro attività di cucina, con Narciso, 
Sergio, Ferruccio e Gioacchino partiamo per Carpi, nel luogo predisposto per 
l’allestimento dove arriviamo verso le otto di sera. Sul posto oltre ad altri 
Alpini, abruzzesi, friulani e lombardi ci sono volontari di altre associazioni.
Non è passata nemmeno un’ora dall’inizio delle operazioni che il terremoto fa 
vibrare il pavimento con una scossa che supera il quinto grado. Poco dopo la 
mezzanotte i volontari ancora all’opera erano gli alpini e quelli della croce 
rossa: gli altri, a causa sicuramente della stanchezza avevano lasciato il 
campo.
Dovevamo completare l’opera, nonostante le pause forzate causate dal 
surriscaldamento dei generatori verso le tre e mezzo del mattino, le 80 tende 
erano gonfiate, mancavano le sole rifiniture e allacciamenti elettrici, lavori 
che dovevano essere svolti con luce del sole e non con fotoelettriche.
Ricevuto il cambio e passate le consegne al capo campo entrante, un Alpino di 
Vicenza, nel tardo pomeriggio di venerdì con Narciso rientro a Conegliano per 
permettere a un’altra nostra squadra di volontari composta con Vittorio Borsoi, 
Sergio Bison, Roberto De Stefani, Pierluigi Cuzziol e Antonio Sossai, preparata 
in settimana da Giuliano Zanin di partire sabato mattina all’alba per il turno 
settimanale in Emilia.
Su richiesta delle Provincie del Veneto, dal 16 giugno per sei settimane il 
campo è stato gestito a rotazione da sei Province con volontari di altre 
associazioni. Dal 27 luglio al 4 agosto il turno è stato assegnato all’ANA e la 
gestione ai volontari di Conegliano.
Con Guido Ghirardi parto il venerdì per andare a prendere le consegne dal capo 
campo uscente, mentre il sabato mattina arriva a San Felice sul Panaro la 
squadra con Italo Santin con funzioni di vice, Alessandra Toffoli, Alessandra 
Tonon, Albino Marsura, Anna Vendrame, e Ivano Marsura.
Al campo sono operativi volontari dell’Agesci, dei carabinieri in congedo della 
sezione Treviso Nord, Alpini di Belluno, Padova, Verona, Bassano e una psicologa 
ANA del Piemonte.
Oltre al compito di gestire il campo, il Comune ci chiede di consegnare la 
comunicazione a 60 residenti che possiedono la casa agibile che deve lasciare il 
campo prima possibile.
Di fare un nuovo censimento dei residenti, poiché da un controllo fatto tra 
l’anagrafe e l’elenco degli ospiti del campo ricevuto, sono alloggiate persone 
non residenti nel comune, chiedendosi come mai ci fosse la presenza di persone 
sconosciute in un campo ritenuto il “più tranquillo e con la migliore gestione” 
tra i cinque presenti nel comune. L’occasione inoltre per verificare se qualche 
nucleo familiare aveva già lasciato il campo senza dare comunicazione in 
segreteria, poiché erano ancora residenti 231 ospiti. La prima operazione 
consisteva nel fare la spunta tra quanti fruivano dei pasti al campo, mentre per 
gli appartenenti ad altre religioni l’operazione del censimento, tenuto conto 
del periodo del ramadan è stato più difficoltoso farlo.
Grazie alla collaborazione del mediatore culturale è stato possibile portare a 
termine anche questa operazione.
Nella stessa settimana, coordinati da Stefano Sangion, a turno 12 cuochi 
professionali di Electrolux Chef Accademy provenienti da diverse Regioni 
d’Italia, tutti iscritti all’ANA e alla nostra protezione civile, che a tutti i 
costi hanno voluto esserci nel tentativo di portare un po’ di serenità alle 
persone costrette a vivere in tenda, hanno operato per una settimana nei campi 
gestiti dall’ANA.
Affiancando i nostri volontari nella preparazione dei pasti ha operato 
Alessandro Bresciani, Silvano Costantini, Franco Luise, Paolo Pezzuto, e Andrea 
Spini a San Felice Sul Panaro; Maurizio Bottega, Lucia Calafiore, Maurizio 
Marrocco, Luca Moro e Alessandro Polver a Cento, mentre a Finale Emilia hanno 
operato Stefano Sangion e Raffaele Soldati.
Questa nobile iniziativa dei cuochi Electrolux è stata anche l’opportunità per i 
nostri cuochi di fare formazione e per apprendere nuove tecniche di cucina.
Questa meritoria iniziativa di Electrolux Professional va ad aggiungersi alla 
donazione del container cucina, che dopo essere stato utilizzato per 6 mesi in 
occasione del terremoto de L’Aquila del 2009, adesso fa parte colonna mobile 
ANA.
Per quanto fatto per la nostra Protezione civile, oltre a ringraziare tutti i 
cuochi che hanno operato in Emilia, un ringraziamento particolare va al 
Presidente di Electrolux Professional ing. Alberto Zanata, al direttore del 
personale dott. Fabio Turra, rispettivamente Sottotenente 7° Alpini e Tenente 
del 6° da Montagna, iscritti nella nostra sezione e, al dott. Massimo Presot 
direttore marketing che con molto entusiasmo hanno appoggiato l’iniziativa di 
inviare i cuochi nei campi gestiti dall’ANA. 
Molto gradita dai volontari la visita al campo del presidente nazionale Corrado 
Perona, accompagnato dal coordinatore della p.c. ana Giuseppe Bonaldi e dal 
segretario Michele Longo. Con il presidente Perona i volontari si sono 
intrattenuti amichevolmente e, come sua abitudine, ha ringraziato i volontari 
per quanto stavano facendo.
Mercoledì 5 settembre sopralluogo a Cento, con Marsilio Rusalen, che avrebbe 
fatto da capo squadra per il turno di metà settembre proprio a Cento, per 
verificare il posizionamento di una cella frigo arrivata dal deposito di Motta 
di Livenza. 
Infine l’ultimo turno 8/15 settembre a Cento, dove guidati da Marsilio Rusalen, 
con i volontari Pietro Cisotto, Daniele Golla nuovo iscritto alla P.c. e, per la 
seconda volta Alessandra Toffoli e Anna Vendrame.
Come scritto sopra la Sezione di Conegliano ha fatto la sua parte ed è 
gratificante sapere che, quando la cittadinanza, le autorità, le Istituzioni 
ringraziano l’Associazione Nazionale Alpini, il grazie arriva anche alla nostra 
Sezione per l’opera svolta dai nostri volontari. A loro va anche il “grazie” di 
tutte le penne nere della Sezione ANA di Conegliano.
Andrea Danieli


Uno scorcio del campo montato dalla PC ANA di Conegliano








Pulizia del piazzale




Il contributo dei cuochi della Electrolux

Il Duomo di SAn Felice

Il centro storico di San Felice
 

Marcello il carrellista, Oliviero il gruista