FESTA DELLA REPUBBLICA |
Settembre 2013 |
Una telefonata: c’è un posto in tribuna anche per te.
Subito un sussulto percorre il mio corpo sentendo una proposta del genere. La
festa della repubblica, la festa degli italiani suggellata dalla sfilata delle
Forze Armate e dalla Protezione Civile della Repubblica segno visibile
dell’unità nazionale. Questa festa si svolge ogni anno dal 1948, l’anno in cui
entra in vigore la Costituzione, la principale legge della repubblica.
Anni di magra e di continuo progresso, anni di orgoglio e di speranza, anni di
stagnazione e di crescita.
Quest’anno la polemica: costa troppo; come se la magra ed il progresso,
l’orgoglio e la speranza, la stagnazione e la crescita non siano situazioni e
valori di una stessa storia. Le feste della repubblica in cui i nostri soldati
della naia obbligatoria, negli anni 60 e 70 hanno partecipato in massa alle
grandi sfilate.
Ogni stato e nazione, in qualsiasi epoca ed in qualsiasi luogo, è nato e
cresciuto grazie alle sue forze armate.
E finalmente la nostra costituzione, una delle più belle del mondo, stabilisce
che esse siano a presidio delle difesa della nazione e non ad offesa delle
altre.
E finalmente, questo sentimento, sta coinvolgendo anche gli altri stati che si
riconoscono nelle Nazioni Unite e nei diritti fondamentali dell’uomo maturati
dalle macerie della seconda guerra mondiale.
Certo la Repubblica e la sua Costituzione sono i valori fondanti e con questi le
aspettative che i cittadini pongono in essi come il lavoro, i diritti
inviolabili, la dignità, la rimozione dei limiti, il dovere di concorrere al
progresso della nazione.
Il senso della festa della repubblica suggella questi valori.
Poi c’è il folclore, la parte visibile che i nostri sensi possono esaltare o
sminuire questi valori, come le bande musicali, le marce o i caroselli, le
parate o le frecce tricolori, l’esposizione dei mezzi e delle tecnologie.
Quando queste si svolgono in modo ordinato è un segno visibile dell’ordine che
c’è nello Stato e danno fiducia ai cittadini.
Quando la fiducia da speranza, qualsiasi costo sostenuto in modo ponderato non è
un limite. Quando manca la fiducia tutto è insopportabile.
Credere che si possa migliorare da fiducia.
Se gli italiani credessero di più nella repubblica e nella costituzione nate per
dare speranza dopo le macerie della guerra ci sarebbero meno polemiche e più
fatti.
Io ho sentito la festa della repubblica come la mia festa, spero che anche gli
italiani, magari con qualche sforzo, l’abbiano sentita come la loro festa.
Claudio Breda