Il Presidente SEBASTIANO FAVERO a Conegliano |
2013 |
L’intervento del Reduce di Russia Guido Vettorazzo |
L’occasione per incontrare il neo Presidente Nazionale dell’ANA Sebastiano Favero è arrivata il 19 luglio all’ex Convento di San Francesco, a Conegliano, per la presentazione di due libri.
Si tratta dei volumi “Ritorniamo a Rossosch, Operazione Sorriso” curato dalla Commissione Nazionale per Rossosch e de “La mia scoperta dell’Italia e degli Alpini 1942 – 2012” di Alim Morozov, il professore che,vent’anni fa, favorì in tutti i modi il progetto di realizzare un asilo a Rossosch, sede del comando del corpo di spedizione italiano in Russia.
E’ stato il primo appuntamento per la Sezione ANA di Conegliano prima della trasferta in Russia (cerimonia ufficiale il 21 settembre) per celebrare i 20 anni di quello straordinario esempio di solidarietà alpina che fu l’Operazione Sorriso a Rossosch.
Va innanzitutto detto che all’ex convento di Conegliano erano presenti i reduci di Russia Evaristo Barazza del Gruppo Codognè e Guido Vettorazzo, sottotenente che poco più che ventenne condivise con Pietro Maset la tragica avventura in terra di Russia. Altre autorità, tra le quali il Presidente sezionale Giuseppe Benedetti e i Presidenti delle Sezioni di Treviso e Vittorio Veneto, hanno onorato l’evento con la loro presenza.
Dopo il saluto del sindaco di Conegliano Floriano Zambon, ha preso la parola Giorgio Sonzogni, Presidente della commissione per la manutenzione dell’asilo di Rossosch che ha garantito l’impegno dell’ANA nazionale nel mantenere vivo quell’istituzione alpina che accoglie ben 173 bambini. C
on un collegamento telefonico con la Russia, favorito dal giornalista Leonardo Franchini che ha curato la tradizione, è intervenuto il professor Alim Morozov, che ha raccontato com’è nato il suo libro. Nella pubblicazione, il professor Morozov racconta di come, da bambino, abbia conosciuto gli alpini in Russia e di come li abbia riscoperti vent’anni fa con l’Operazione Sorriso. Un libro ricco di documenti e testimonianze che tracciano un’immagine veritiera sul rapporto avuto dagli occupanti italiani nei confronti della popolazione locale. “Spero che questo mio lavoro riesca a trovare la propria strada nell’anima della gente e che riesca a raggiungerla – ha spiegato al telefono il professore – spero riesca anche a rafforzare le relazioni tra i nostri due Paesi e tra le città di Conegliano e Rossosch”.
Sul ruolo e sul comportamento avuto dagli Italiani e dagli alpini in Russia è intervenuto, chiamato in causa dal conduttore della serata Nicola Stefani, il reduce Guido Vettorazzo. Vettorazzo ha tagliato la testa al toro portando la testimonianza della direttrice del museo di Nowo Kalitwa che deve la vita ai soldati italiani. “Sono quella bambina che aveva 2 anni e che, affetta da difterite, sono stata portata da mia mamma dal medico degli alpini – mi raccontò la direttrice – tutti si sono fatti da parte e l’ufficiale medico mi ha potuto visitare e curare. Io sono stata salvata dagli alpini e sono grata di questo. Credo che le parole di questa signora mettano a tacere qualsiasi insinuazione sulle presunte crudeltà fatte dagli alpini in Russia. Basti pensare che tra le migliaia di rapporti fatti dall’esercito italiano in Russia solo 10, 15 possono essere discutibili. E poi il comportamento degli Italiani in Russia lo spiega bene il professor Morozov nel suo libro”.
Hanno raccontato la loro esperienza a Rossosch Cesare Poncato e Lino Chies. Poncato ha raccontato delle difficoltà logistiche incontrate a Rossosch ma, - ha detto – “le difficoltà arrivavano e sparivano perché c’era un’animosità e una voglia di fare straordinarie. Eravamo tranquilli perché sapevamo che alle spalle c’era una macchina organizzativa straordinaria”.
Chies ha parlato dell’impegno occorso per far breccia nella diffidenza russa di fronte alla strana proposta degli Italiani di costruire un asilo. “La strada l’hanno aperta proprio il presidente Sebastiano Favero e lo zio Bortolo Busnardo – ha affermato Chies – io sono andato per la firma del contratto con i Russi, ma l’anima dell’asilo di Rossosch è il professor Morozov, è lui che ha convinto il sindaco sulla bontà della nostra iniziativa. E alla fine il primo cittadino di Rossosch, dopo due giorni di riunioni, disse in Consiglio comunale: Cari signori che lo vogliate o no, questo asilo si farà.
Da questa esperienza di lavoro volontario è nato un gruppo di amici che si scrivono, che si vogliono bene, che hanno fatto una cosa unica, che nessun altro ha fatto” L’imprenditore Luciano Mazzer ha ricevuto dal Presidente Sebastiano Favero la prima copia del libro del professor Morozov, la cui edizione italiana è stata finanziata proprio da Mazzer. Ha poi raccontato, non senza commuoversi, il personale ricordo della nonna, che nel suo contenuto dolore attese fino all’ultimo giorno di vita Rossosch il ritorno dei figli dalla Russia, cosa che non avvenne mai. Infine il libro “Ritorniamo a Rossosch, Operazione Sorriso” riprende la prima edizione della pubblicazione, la amplia e la aggiorna alla luce delle iniziative e delle attività svolte nei vent’anni di attività dell’asilo.
Entrambi i libro sono disponibili presso la sede della Sezione ANA di Conegliano.
Antonio Menegon
“La mia scoperta dell’Italia e degli Alpini 1942 – 2012” di Alim Morozov
“Ritorniamo a Rossosch, Operazione Sorriso” della Commissione Nazionale per Rossosch