PIAN DEI BUOI - Lozzo di Cadore |
Settembre 2013 |
DOMENICA 28 LUGLIO
Tra gli eventi suggestivi dell'estate si è ritagliata un
suo spazio doveroso la commemorazione delle “Penne Mozze” che si tiene da oltre
trent'anni nel meraviglioso scenario del Pian dei Buoi nel comune di Lozzo di
Cadore (BL) l'ultima domenica di luglio.
Si sale dal centro della località cadorina per una strada piena di tornanti, con circa 1000 metri di dislivello
che nel periodo estivo di maggior afflusso è a senso unico: in ascesa al mattino
e in discesa nel primo pomeriggio.
La meta è il Pian dei Buoi a circa 1800
metri, antico pianoro di cui c'è nitida traccia nell' epoca romana.
La
panoramica offerta dalla natura concede di ammirare verso nord le Tre Cime di
Lavaredo, la Croda dei Toni ed il Popera, verso il Comelico la Catena Carnica
Principale, il Peralba e il Cavallino, verso sud le Dolomiti dell'Oltrepiave con
il Cridola e gli Spalti di moro, verso ovest l'Antelao e le Marmarole che qui
sono sovrane.
Il programma della giornata è alquanto semplice: Santa Messa alla
Chiesetta Madonna del Ciareido eretta nel 1970 in ricordo dei caduti dal Gruppo
ANA di Lozzo.
La cappella è situata appena sopra l'ex Casermetta di Sora Crepa
del 7° Rgt alpini dedicata alla Medaglia d'Oro Vittorio Montiglio, in funzione
fino ai primi anni settanta.
La Cerimonia religiosa cantata in latino in alcune
sue parti, è stata impreziosita dalla presenza dei cantori di Forni di Sotto
(UD).
Quest'anno la presenza alpina è un po' mancata, comunque ad onorare questo
evento oltre alla fiamma di Lozzo di Cadore, c'erano quelle di Vigo di Cadore, Creazzo (VI), Tarzo e di Santa Lucia di Piave.
Mentre la giornata era illuminata
dal sole più splendido, ci siamo avviati verso Malga delle Armente ove è stato
consumato il rancio gustosissimo, preparato dalle penne nere lozzesi. Abbiamo
trascorso due orette in totale relax, apprezzando cibo e bellezze naturali e
ricevendo la più attenta ospitalità.
Non è stato facile accomiatarsi per tornare
nei nostri luoghi oppressi dal caldo e dall'afa.
Renzo Sossai