UN TRAGICO EPISODIO NEL MONTENEGRO |
Settembre 2013 |
Gli alpini GianFranco Buosi, Claudio Viel, Mario Guarda e il comune amico Paolo Argento hanno svolto delle ricerche inerenti il Cap. Medico M.A.V.M. Tomaselli dott. Renato e del suo attendente Luigi Guarda da Nervesa del Montello (che era il papà di Mario Guarda), riguardanti un triste episodio avvenuto durante l’ultima guerra a Rikavce, sul fronte Montenegrino. L’allora Tenente medico Tomaselli sopravvisse alla cattura da parte dei partigiani Montenegrini, mentre gli altri Alpini del 7° furono sommariamente e brutalmente “giustiziati” a colpi di sassi e pietre (ivi compreso l’attendente Luigi Guarda) come dal raccapricciante racconto su “Storia del 7° Reggimento Alpini” di Manlio Barilli.
… Le munizioni, intanto cominciavano a scarseggiare. Gli alpini, con eroismo
raro, tentarono più volte il rifornimento.
Ma gli audaci che si gettavano
nell'impresa venivano inesorabilmente spazzati dal fuoco delle mitragliatrici...
Ed ecco il tragico specchio delle perdite riportate dalla 77^ in quell'epico
combattimento: la truppa ebbe 36 morti e 12 feriti; gli ufficiali catturati
furono 4. Gli alpini ebbero 48 dispersi. Gravi furono anche le perdite subite
dal nemico. Gli ufficiali caduti nelle mani dei ribelli, ten. Giacomo Gioia,
S.ten. Mario Berti, s.ten Gino Eger e ten. medico dott. Renato Tomaselli, ebbero
dure vicissitudini. I primi tre, dopo amare sofferenze, portati da Rikavce a
Zabrjak, vennero soppressi in quella zona: le loro salme furono gettate in una
caverna denominata «Caverna di Ormar».
Il ten. medico Tomaselli, invece, fu
subito separato dai colleghi e, data la penuria di medici di cui i ribelli
soffrivano, fu quindi utilizzato dal punto di vista professionale. Più tardi, in
occasione di un ripiegamento delle bande su Piva riuscì, con 5 disertori
partigiani. il 31 maggio, a raggiungere, dopo contrastata marcia, l’Erzegovina e
precisamente il nostro presidio di Aftocac, tenuto da un battaglione del 260°
fanteria «Murge».
Per il contegno da lui tenuto a Kikavce il Tomaselli ebbe in
seguito la Medaglia d’Argento al valor militare.
Sia al momento della cattura
che dopo, narra il Tomaselli, i partigiani si dimostrarono particolarmente
spietati. Il nostro bravo medico aveva fatto riparare sul ciglio dello stradone,
dietro alcune piccole rocce, 5 alpini gravemente feriti, quando vide i
partigiani scagliarsi contro di loro e finirli, in sua presenza, due a fucilate.
e tre a colpi di calcio di fucile. Uno era l'alpino Modesti che, per quanto
appunto gravemente ferito a un braccio sin dal principio del combattimento,
aveva con il suo fermo e sprezzante contegno suscitato in particolar modo l'ira
bestiale del nemico.
Così morirono il bravo alpino Toffol e l’attendente del
Tomaselli, Luigi Guarda da Nervesa del Montello, entrambi feriti, il primo più,
il secondo meno gravemente. Per finire i nostri feriti i partigiani si servivano
anche di grossi sassi con cui schiacciavano la testa dei poveretti.
Il Tomaselli,
al momento della cattura, non aveva bracciale internazionale con la croce rossa.
Fu scambiato per il comandante della compagnia e lo si picchiò brutalmente. Poi
lo si spinse su di un piccolo prato ove erano altri prigionieri e si chiese loro
chi in realtà egli fosse.
Acclarata la sua qualità di medico si riprese a
picchiarlo: solo l'intervento di un sottocapo pose fine allo sgradevole
trattamento. I partigiani furono brutali in particolar modo verso gli ufficiali
... Al Tomaselli venne dato buon cibo, poco agli altri ufficiali e nulla agli
alpini: criteri veramente democratici ! ...
Al Tomaselli si promise che sarebbe
rimasto assieme ai suoi colleghi, i quali invece furono portati a Zabrjak e
vissero per alcuni giorni in stato di atroce indigenza, seminudi, …
Questo è emerso dopo varie e minuziose ricerche che hanno permesso di ricostruire abbastanza fedelmente il tragico fatto d’arma, coadiuvato e sostenuto da varie persone e da vari documenti storici, libri e testi e fogli matricolari dell’ufficio storico della “Brigata Cadore” e del Gen. Franco Chiesa. La tomba del M.A.V.M. R. Tomaselli si trova nel cimitero di Strigno, in provincia di Trento. Ci siamo pertanto recati in questo comune accolti dal gruppo Alpini locale, dal capogruppo Renzo Raffi, ed abbiamo deposto dei fiori sulla tomba del M.A.V.M. Tomaselli con il giusto tributo e raccoglimento per il meritevole defunto, alla presenza di un Suo parente. L’accoglienza ricevuta a Strigno da parte del capogruppo, degli Alpini della locale Sezione e del familiare dell’onorato Tomaselli, è stata al di sopra di ogni aspettativa, commovente e sicuramente degna dello spirito “Alpino”, che sa accumunare ciascuno nella grande Famiglia anche se momentaneamente sconosciuto. Ci siamo ripromessi una seconda visita, più preparati a ricambiare la squisita ospitalità del gruppo di Scrigno.
Gianfranco Buosi