SAREZZO: Campionato Italiano ANA di marcia di regolarità


Dicembre 2016

Domenica 26 Giugno 2016: Campionato Italiano ANA di marcia di regolarità.

Una magnifica esperienza

Questo inverno, un paio di sera alla settimana, mi ritrovavo con il nostro capogruppo a fare lunghe passeggiate veloci su e giù per le colline di Colfosco. Chiaccherando chiacchierando si faceva strada l’idea di unirmi al gruppo sportivo ANA della Sezione, mentre, dentro di me girava un pensiero fisso: prendere il posto in squadra, anche se immeritatamente, del caro amico di infanzia Maurizio (Micio) Cenedese, da poco improvvisamente “andato avanti”.
Ai primi di giugno arriva la richiesta a bruciapelo da parte del capogruppo di Colfosco, di cui faccio parte: “a Brescia il 26 di questo mese c’è il Campionando Italiano ANA di marcia di regolarità, vieni anche tu ?” Non ci ho pensato due volte.
Superata la visita medico sportiva, organizzata in fretta e furia, sabato 25 ero “arruolato” e pronto a far parte delle quattro pattuglie in viaggio per rappresentare la Sezione di Conegliano.
Partenza in pulmino sotto un sole caldo del mezzogiorno destinazione Sarezzo (Brescia);
Arrivati alle 16.00 e presi i numeri di pettorale, alle 16.30 ammassamento, alzabandiera e sfilata per il centro del paese.
Arrivato il corteo in piazza, discorso delle autorità civili e militari, commemorazione dei Caduti e, a seguire, Santa Messa nel magnifico Duomo di Sarezzo in ricordo degli alpini “andati avanti”.
Dopo una bella serata, passata a cena sotto il tendone allestito dalla Croce Rossa, rallegrata da canti alpini, tutti in branda.
Il pensiero della gara e, soprattutto il timore di non essene all’altezza, non mi ha fatto chiudere occhio tutta la notte.
Il mattino seguente domenica 26, di buon mattino, tutti pronti; ore 8.00 iniziano a partire le 127 pattuglie a distanza di un minuto una dall’altra.
Tensione alle stelle, alle 8.40 tocca a noi !!
Sei sono i punti di controllo da passare e già si comincia a capire che sarà veramente dura.
Infatti i buoni organizzatori bresciani hanno predisposto un percorso particolarmente selettivo : quasi tre ore di salita irta in mezzo al bosco senza un attimo di tregua, prima di tuffarci giù per una rapida discesa fino a traguardo.
Due sono stati i momenti, durante la salita, in cui le gambe dicevano “basta”, ma, un po’ d’acqua, un lungo respiro e l’incoraggiamento dei compagni, a denti stretti si ripartiva, “guai a chi molla!”, in quei momenti il pensiero andava all’amico Micio.
Arriviamo al traguardo emozionati, stremati ma “fin troppo veloci”.
Lo capiamo dopo, quando, verificando i risultati dei rilevamenti ai passaggi di controllo, ci accorgiamo che nell’ultimo tratto di discesa siamo arrivati in anticipo di oltre quattro minuti.
Peccato, senza quell’errore avrebbe collocato la nostra pattuglia entro i primi dieci della classifica, ma va bene anche l’ottimo 34° posto. Sarà per la prossima volta! comunque :“Una magnifica esperienza” .

Franco Torresin