Il 20° CISA, “apre ai giovani” |
Giugnoo 2016 |
Sabato 1 e domenica 2 aprile, si è svolto a Belluno il 20° CISA (convegno
itinerante della stampa alpina), presieduto dal direttore de “L'Alpino” don
Bruno Fasani e con la presenza del Comandante delle Truppe Alpine Gen. Bonato,
del presidente Favero e degli ex-presidenti Perona e Parazzini, e di molti
consiglieri nazionali.
L'incontro è occasione di confronto e scambio di idee e opinioni tra i
rappresentanti delle varie testate sezionali di tutta Italia. I lavori iniziati
sabato si sono conclusi domenica. Presenti molte delegati provenienti da tutto
il territorio nazionale, e un nutrita rappresentanza di ufficiali dei nostri
reparti alpini.
Sul palco anche giovani studenti ai quali è stata chiesta un opinione sulla
nostra associazione dal loro punto di vista. Ovviamente si trattava di studenti
preparati, e che rappresentano sicuramente, un gruppo ristretto, o quella che
potremmo definire la “crema della comunità studentesca”.
Per primi hanno riconosciuto che la maggior parte dei loro coetanei vive in un
“deserto di valori”, dove è l'individualismo strisciante a prevalere su tutto.
Vedono soprattutto nella politica la maggiore responsabile del declino di valori
e dell'insofferenza dei giovani, chiedono alla nostra associazione di non essere
un isola felice chiusa in sé stessa, ma di impegnarci per primi nell'aiutare le
nuove generazioni a ritrovare l'identità nazionale la dignità, moralità e a
riconoscere fieri i simboli e gli emblemi che ci rappresentano.
Certo è che a noi non serve siano questi studenti a venirci a dire quanto siamo
bravi generosi forti e fieri, questo lo sapevamo già da soli, il punto di svolta
è saper trasmettere i nostri ideali ai giovani e per farlo dobbiamo riuscire a
capire come poter comunicare con loro in modo semplice e diretto, per ricordare
loro, ad esempio, che il tricolore ci rappresenta sempre e non solo quando ci
sono i mondiali di calcio.
Dobbiamo essere comunque consapevoli, e non scoraggiarci per questo, che non
potremmo raggiungere i cuori e le menti di tutti, ma dovremmo comunque
impegnarci, per quei pochi in cui riusciremo a far breccia, ne varrà sicuramente
la pena.
La conclusione di don Bruno è stata questa: i giovani ci sono sta a noi
raggiungerli e coinvolgerli, la chiave è nella toppa, sta adesso a noi decidere
se girala ed aprire loro la porta o se lasciarla chiusa, e dobbiamo farlo
soprattutto ragionando con la testa da Alpino, mettendo da parte tutto il resto.
Il pensiero di molti è che sia necessario ripristinare la naja obbligatoria,
esperienza formativa importantissima, che crea inoltre un bacino di possibili
futuri soci da inserire nei nostri ranghi, i giovani vorrebbero far parte degli
Alpini, aiutiamoli a mettersi il cappello in testa.
Si propone di invitare, al prossimo CISA, giovani che a differenza degli ospiti
di questa edizione, siano più estranei al nostro mondo, in modo da poterci
confrontare con chi non ci conosce e non prova un particolare interesse per gli
Alpini.
Il Gen. Bonato nel suo intervento, ricorda ai ragazzi presenti che se è loro
ferma convinzione provare l'esperienza alpina c'è sempre la possibilità del VF1,
la ferma volontaria annua, intimidendo forse un po' troppo i giovani e
appassionati oratori, che hanno per un attimo perso la lingua.
Un CISA interessante, che ci fa tornare a casa con nuove sfide e nuovi progetti,
tante idee da discutere, analizzare e da elaborare in attesa del prossimo
incontro.
Per quanto riguarda i vincitori del premio come miglior giornale sezionale si
qualifica al primo posto la testata della Sezione di Udine, seguita da quelle di
Genova, Biella e della sezione estera Gran Bretagna.
Simone Algeo
DON BRUNO, IL PRESIDENTE E IL COMANDANTE DELLE TRUPPE ALPINE CON I GIOVANI
OSPITI.