MUSEO DEGLI ALPINI, GRANDE GUERRA NEL '17 |
Dicembre 2016 |
Si aprirà agli inizi del 2017 la nuova mostra, sulla Grande Guerra, presso il
museo degli alpini di Conegliano che illustrerà gli eventi del 1917.
È stato definito il 1917 l'anno della crisi. Si stava consumando quella che il
Papa Benedetto XV aveva definito "una inutile strage".
Chi non moriva nei campi di battaglia o magari fucilato da "fuoco amico" spesso
tornava a casa orrendamente mutilato.
Mancavano i contadini nei campi, gli operai nelle fabbriche e i generi di prima
necessità (zucchero, burro, carne, pasta). Pane, pasta e verdure erano
razionati.
In questo quadro è clima si apriva per l'Italia il terzo anno di guerra.
I primi mesi del 1917 servirono per riorganizzare le truppe e dotarle anche di
nuove armi, in particolare mitragliatrici.
Si arriva così nel maggio-giugno 1917 alla decima battaglia dell'Isonzo. In quel
periodo le truppe italiane conquistano il Kuk e Vodice, nella zona di Gorizia.
Seguiva poi la battaglia del Carso, dove gli austriaci, dopo i primi avanzamenti
italiani sferrarono, il 3-4 giugno, un attacco che colse le truppe italiane
impreparate e non sufficientemente protette, in un'area ristretta.
Furono oltre 8.500 i soldati italiano che caddero prigionieri.
A partire dal 10 giugno si dà inizio alla battaglia dellOrtigara, con l'intento
principale di scongiurare il dilagare degli austriaci dall'altopiano di Asiago
alla pianura veneta, dopo la strafexpedition del 1916.
La conquista dell'Ortigara ebbe vita breve e la controffensiva austriaca si
riprese le posizioni perdute.
Gravi furono le perdite tra le truppe alpine e i bersaglieri durante quella
controffensiva.
Dall'altra parte, il 17 agosto ha inizio la battaglia della Bainsizza,
considerata tra le maggiori battaglie della guerra europea per numero di uomini
e mezzi impiegati..
Quella battaglia fu il massimo sforzo bellico italiano anche se, nonostante
l'importante successo l'esercito italiano non riuscì a conseguire l'obiettivo di
rompere la linea del fronte austriaco.
Si arriva così, il 24 ottobre 1917 alla battaglia di Caporetto.
"Caporetto fu una sconfitta militare generata dal fatto che in quel momento, su
quel tratto di fronte, il nemico aveva ottenuto una formidabile sorpresa
strategica. Senza che i comandi italiani se ne avvedessero in tempo, aveva
concentrato una superiorità di uomini e di potenza di fuoco in un rapporto di 2
contro 1 per numero di combattenti, di 3 contro 1 per le artiglierie, di 5 a 1
per le bombarde (che servivano a spianare trincee e reticolati)" (da Paolo
Gaspari in "la battaglia di Caporetto" nel volume "La Grande Guerra Italiana -
Le Battaglie")
Dopo la rotta di Caporetto altre battaglie seguirono durante la ritirata:
Cividale, Udine, Val Resia, Monte Ragogna, Clauzetto, pianura friulana, Pozzuolo,
Mortegliano, per i ponti.
Si arriva così alla battaglia d'arresto sul Piave e sul Grappa tra il 10 e il 26
novembre 1917.
Scrive Paolo Pozzato in "La battaglia d'arresto sul Piave e sul Grappa" nel
volume "La Grande Guerra Italiana - le battaglie": quella che difese il Grappa
fu la disperata volontà di resistere e non mollare dei reparti che vi furono
destinati".
Una sezione della mostra sarà dedicata a Ugo Cerletti a cui è intitolato il
Centro Studi collegato al Museo degli alpini. Coneglianese, Ugo Cerletti, figlio
dell'ing. Giovanni Battista , illustre agronomo, fondatore a Conegliano della
prima Scuola Italiana di Enologia.
Arruolatosi come volontario negli alpini, capitano medico, partecipo' alle
operazioni del fronte.
È noto per aver introdotto fra i soldati le tute mimetiche bianche, progetto'
una strada che avrebbe consentito di trainare pezzi di artiglieria ed escogitò
una spoletta a scoppio differito per l'artiglieria e l'aviazione.
L'invito agli alpini, ai Gruppi e tutti i cittadini è di visitare il Museo degli
Alpini, soffermarsi sulle tavole che riportano i fatti, sugli oggetti che
testimoniano l'accaduto, per poi pensare, riflette su ciò che i nostri soldati,
i nostri alpini, le nostre genti hanno vissuto un secolo fa.