MOSTRA MUSEO 2018


Agosto 2018

DA CAPORETTO A VITTORIO VENETO, L'ULTIMO ANNO DELLA GRANDE GUERRA

Passeggiando per Conegliano non è difficile incontrare, in centro, a fianco della chiesa di S. Martino, il Museo degli Alpini.
Uno si chiede: un museo degli Alpini? E si dice: visto una volta, visto sempre.
E invece la prima cosa importante da dire è che la parola "museo", in qualche maniera trae in inganno. Se infatti si pensa a qualcosa di immutabile, come sembra dire il nome, la sorpresa è che ogni anno c'è una mostra nuova. Si potrebbe dire che quello degli alpini è una mostra-museo.
Negli ultimi tre anni, cercando anche di arricchire la propria raccolta, per esporre oltre che oggetti prestati da collezionisti, anche ciò che il Museo sta via via acquisendo, le mostre hanno illustrato fatti e immagini e presentato oggetti e documenti per ciascuno degli anni dal 1915 al 1917.
Quest'anno è stato presentato il 1918, un anno, che dopo la pesante sconfitta di Caporetto, ha visto via via il nostro esercito riprendere vigore per arrivare infine a quella che viene ricordata come la battaglia di Vittorio Veneto. Diversi pannelli descrittivi e foto illustrano quel lungo e impegnativo anno. Ma non c'è solo quello.
C'è anche un modello dell'aereo usato da Gabriele D'Annunzio per il volo dimostrativo su Vienna , tutto da ammirare se solo si pensa che con quell'aereo sono stati percorsi centinaia di chilometri per andare e tornare.
E una saletta è dedicata all'alimentazione dei soldati al fronte: ci sono delle vere chicche sugli oggetti usati per conservare, cucinare e consumare i pasti, in situazioni di estremo disagio.
Alcuni oggetti illustrano tutte le capacità di adattamento alle situazioni difficili (pensiamo solo agli alpini in montagna) e l'inventiva nel riuso e adattamento di contenitori dismessi, con la realizzazione di oggetti per riscaldare e consumare i pasti in trincea. Un pezzo della nostra storia per non dimenticare che in queste nostre zone si sono sacrificate tante vite di giovani da tutta l'Italia pensando ad una Italia unita.
Dopo Caporetto anche la città di Conegliano venne investita direttamente dalla guerra. Per l'Italia il 1918 è l'anno della resistenza contro i tentativi dell'alleanza austro-germanica di sfondare il fronte, creatosi dopo Caporetto, sul Piave, sull'Altopiano di Asiago e sul Grappa. Durante questa guerra di posizione, importanti azioni furono realizzate anche sul mare e significativo fu anche il contributo dell'aviazione. Ricordiamo fra tutti il nostro asso dell'aviazione Francesco Baracca che fu abbattuto sul Montello.
Piave e Grappa, proprio in ragione di quelle azioni di resistenza, sono diventati nella memoria del popolo italiano, i simboli del riscatto. Non possiamo dimenticare Il manifesto della mostra che quel riscatto si ottenne grazie al sacrificio di tanti giovani al fronte, in situazioni spesso difficili, come in montagna e delle popolazioni del nostro territorio costretta a vivere sotto la pesante occupazione austriaca o costretti a fuggire, lasciando la propria terra per rifugiarsi, da profughi, nelle altre regioni italiane.
Di Conegliano sotto la dominazione austriaca si narra in un libro, quasi introvabile, stampato da De Bastiani editore, scritto da Innocente Azzalini e Giorgio Visentin, intitolato "Conegliano - un anno di dominazione straniera - Collalbrigo, Campolongo, Scomigo, Ogliano, 9 novembre 1917 - 30 ottobre 1918.
Dopo la lunga resistenza e agli attacchi nemici, il contrattacco italiano inizia il 24 ottobre 1918 lungo l'asse tra il passo dello Stelvio, la riva occidentale del Garda, il monte Grappa e il monte Tomba e giù lungo il Piave dal ponte di Vidor fino al mare. Tutto questo racconta e illustra la mostra al museo degli alpini di Conegliano. Dalla battaglia del Solstizio, il 24 giugno 1918, che bloccò l'avanzata dell'esercito austro-ungarico per ricordare gli scontri che si susseguirono, dal 24 ottobre 2018, in varie fasi con avanzate e arresti, sul Grappa e sul Piave fino alla vittoria finale.
E' un importante contributo alla memoria che ci dà il Museo degli Alpini e per questo invitiamo tutte le penne nere a visitare la mostra, con amici e conoscenti, nelle sale espositive della mostra in piazza S. Martino (presso l'ex caserma Marras) che è aperta il sabato e domenica pomeriggio dalle 15 alle 19 fino al 22 dicembre.

Gianfranco Losego