PREGHIERA DELL'ALPINO


Luglio 2021

Proponiamo un pensiero di un nostro socio, che con intensità e sensibilità descrive quello che più o meno tutti noi abbiamo vissuto in questo ultimo anno segnato dalla pandemia, quando un amico posa lo zaino a terra per salire al Paradiso di Cantore.

... Anche no!

- Oggi, leggerai la Preghiera dell’Alpino?
- Anche no!

Sulle nude rocce, i ghiacciai, la Provvidenza… Gli alpini sono già tutti in piedi con il cappello in testa e sull’attenti. Silenzio assordante. Molti gli occhi che guardano al cielo, per non farsi prendere dall’emozione. La mente vola, torna indietro a qualche decennio prima, quando con zaino in spalla, ai tempi della naja, si raggiungevano le cime dei monti, allo spazio sterminato, alle meraviglie del creato.

A baluardo delle nostre contrade… I volti dei commilitoni e i luoghi della naia, dell’allegria, lasciano il posto ad altre cime, all’Ortigara, ai combattimenti in mezzo alla neve, al sacrificio di tante vite.

Che proteggi le nostre mamme… Ecco farsi avanti l’immagine del soldato, dell’alpino, che, nel fiore dei suoi vent’anni, scrive una cartolina dal fronte, alla mamma, alla fidanzata. Spera di riabbracciarle presto. Mi sembra di vedere il suo sguardo, un po’ perso, rivolto verso l’alto, mentre prega il suo Signore di accompagnarlo, affinché il suo piede posi sicuro, chiedere alla Madre, candida più della neve, che conosce ogni suo anelito, di farsi portavoce del suo desiderio.

Mentre la mente viaggia in spazi infiniti, la preghiera è già terminata e dal coro s’alza il Signore delle Cime.

Dio del cielo, un nostro amico… Il pensiero corre troppo velocemente agli amici che hanno messo lo zaino a terra e son volati nel Paradiso di Cantore. L’emozione mi assale, devo trattenere la lacrima, guardo anch’io il cielo. Paolo non sei più qui tra noi, Tom ti sei addormentato senza un preavviso! Immerso in un bosco di fiamme tricolori, scruto i volti degli alfieri: altri amici che non riesco a vedere. Gianni te ne sei andato mentre allestivi il presepio, Checo non hai finito di verniciare la passerella, Lauro dovresti essere qui a cantare con noi.

Maria, copri col bianco tuo mantello… Accompagnali tu, avvolti nel tuo mantello, proteggi noi ed allieva il nostro dolore. Noi che siamo qui oggi a ricordarli.

Lasciali andare per le tue montagne… Signore, conducili per le tue montagne celesti, non lasciarli erranti, prendili per braccio.

Ora posso anche riabbassare lo sguardo, anche se gli occhi rimangono lucidi.

- Oggi, leggerai la Preghiera dell’Alpino?
- Anche no!