Sessant'anni di Fiamme Verdi |
Luglio 2021 |
Cammina cammina, la guerra è lontana, la casa è vicina, e c’è una campana, che suona, ma piano: Din, don, dan...
Le parole della canzone l’Ultima Notte portano la mente alla campana votiva
del nostro Bosco delle Penne Mozze, nato dall’idea di Mario Altarui, primo
direttore del nostro giornale sezionale Fiamme Verdi, e realizzato grazie alle
donazioni e al duro lavoro di molti alpini dei nostri 30 gruppi.
La Campana della Pace è stata generosamente donata dai fratelli Antonio e
Giovanni Zecchella, che hanno voluto così onorare la memoria del padre Vittorio,
alpino, partito per la guerra e mai tornato, caduto in terra di Russia.
In quel lontano 24 maggio 1998, prima dello scoprimento della “Campana”, Maria
Pia Altarui ha recitato la seguente preghiera: “Signore benedici coloro che
hanno contribuito alla realizzazione di questo SIMBOLO DI PACE. Pensiamo agli
ideatori, ai fratelli che hanno donato la campana, agli alpini e a tutte le
persone che hanno donato la loro forza fisica per la posa. Benedici, Signore,
anche tutti i presenti, che si uniscono nelle celebrazioni di questo momento di
pace. Noi Ti preghiamo”.
Purtroppo Giovanni ci ha lasciati per raggiungere in cielo quel papà Vittorio che aveva visto partire per la campagna di Russia a soli 3 anni.
Per onorare la memoria di suo padre lavorò anche all’asilo di Rossosch, e regalò con il fratello non solo la campana al Bosco ma anche il braciere.
Dal giorno del suo scoprimento nel 1998, i rintocchi della campana, tutte le sere, si spandono nel memoriale, per risuonare idealmente nei borghi, nelle campagne, sui monti e nelle città d’Italia, ricordando a tutti che c’è un luogo dove si ricorda la memoria degli Alpini Caduti.
Ora quella campana suona anche per te Giovanni, din, don, dan…