VOLONTARI A FERMA INIZIALEFonte: Centro Addestramento Alpino |
Luglio 2024 |
Nella bufera del Gran Paradiso, il corso “Adamello II” del Modulo Integrativo
per Truppe Alpine conquista il Cappello Alpino.
Il Centro Addestramento Alpino (Ce.Add.Alp.) è stato impegnato nella conduzione
di una impegnativa ascensione sul massiccio del Gran Paradiso.
Un gruppo di 121 volontari in ferma iniziale, al termine del corso MITALP (Modulo Integrativo Truppe Alpine), guidati da circa trenta tra istruttori, personale tecnico e comandanti, si è avventurato tra le imponenti vette della Valsavarenche in Valle d’Aosta. Questa esperienza ha concluso il percorso di formazione e ha permesso loro di ricevere ufficialmente il cappello alpino durante una cerimonia che ha segnato ufficialmente l’ingresso dei giovani militari tra le fila delle Truppe Alpine.
Nella formazione delle nuove generazioni di militari, l'addestramento professionale di specialità più moderno e innovativo non può che essere abbinato alla costruzione di un forte senso di appartenenza e di identità. L’attività sul Gran Paradiso aveva tra i suoi obiettivi quello di verificare l’efficacia dell’addestramento fisico e tecnico condotto durante le undici settimane di corso e, soprattutto, di promuovere la costruzione di un forte senso di appartenenza ai valori alpini quali audacia, spirito di corpo, collaborazione e zelo.
La capacità di perseguire un obiettivo nonostante continui cambiamenti della situazione e l’insorgere di significativi ostacoli, sviluppando quindi grande adattabilità e resilienza, è stata la vera essenza di questa esercitazione condotta in un ambiente d’alta montagna completamente innevato e caratterizzato da condizioni metereologiche sfidanti.
L’ascensione, avvenuta nonostante le difficili condizioni meteo-nivologiche,
ha portato alla pianificazione di un nuovo itinerario, sviluppato lontano da
zone di scarico e su pendenze caratterizzate da un rischio minimo, sostituendo
così la meta topografica finale dalla cima del Gran Paradiso a una quota
simbolica di 3000 metri nei pressi del Colle di Moncorvè.
A prima vista, l’obiettivo “topografico” di conquistare il Gran Paradiso
potrebbe sembrare mancato o fallito.
Tuttavia, la vera intenzione della formazione militare non era semplicemente
scalare una vetta o concludere un itinerario alpinistico, ma piuttosto
sviluppare la capacità di addestrarsi, condurre continue ripianificazioni,
superare ostacoli e gestire numerose e continue variabili. Tutti i militari sono
giunti alla quota stabilita e hanno affrontato con resilienza condizioni
meteo-nivologiche sfidanti, dando prova di aver acquisito i più alti e autentici
valori della tradizione alpina.