Storie dei nostri veci |
|
ALFREDO CAMPODALL'ORTO |
Dicembre 2010
Sono un Alpino classe 1914, guerra in Albania e Grecia
con il Battaglion Cismon IX Reggimento III Divisione alpina Julia, posta mil.
206.
E’ con il pensiero di ricordare un S.Tenente che si
chiamava FORESI, che aveva composto una nuova canzone, che finita la guerra
(aprile 1941) siamo andati a GIANINA e MEZOVO dove l’Ufficiale ci faceva
cantare, per poterla imparare a memoria. La canzone era del Battaglion CAL
CISMON e di tutti gli alpini.
Prima di scrivere la canzone faccio un promemoria del
viaggio che abbiamo fatto da MEZOVA. Un giorno sono arrivati 800 camion dove
tutta la divisione è stata caricata, penso io.
Siamo partiti passando le città di TRICCALA, LARISSA,
LAMIA, TEBE, ATENE, CORINTO e NAUPLIA. A Nauplia c’erano il comando divisione e
i reparti sparsi nella zona, per circa 11 mesi fino ai primi di marzo del 1942.
Poi siamo partiti a piedi (3 giorni di cammino) per Corinto e siamo rimasti lì
fermi più di 20 giorni. Le navi ci aspettavano al largo, finalmente il 27 marzo
ho visto sulla banchina del porto 15 o 20 Ufficiali superiori di marina e Penne
Bianche. Alla fine il Ten. Colonnello Comandante il Battaglione ACHIS, Caporale
Attilio, ha fatto l’adunata spiegandoci che ci si imbarcava subito per l’Italia
e che i c’erano anche i sommergibili che ci aspettavano. Si raccomandava, che
qualora la nave venisse colpita, si non saltare subito in acqua ma di aspettare
l’ordine del comandante della nave che poteva darsi che anche se colpita magari
non andasse a fondo.
Il Colonnello disse: “Mi è cara la vita di tutti –
l’uomo al calmo si salva sempre”. Il salvagente sempre indossato e le scarpe non
legate.
Il giorno 28 ci siamo fermati a PATRASSO dove si sono
riunite le 6 navi con un incrociatore e tre cacciatorpediniere. Nella mattinata
del 29 un apparecchio ci aveva accompagnato fino alle coste italiane. Le navi si
sono messe in fila una davanti l’altra verso BARI. Durante la notte ci hanno
silurato; una nave è stata presa in pieno: caricava il Battaglione GEMONA,
l’ospedale da campo del IV Alpini e anche altri; pochi si sono salvati perché il
mare era agitato al massimo.
Contro la nave sulla quale eravamo noi del VAL CISMON il
sommergibile aveva lanciato due siluri ma il comandante con una manovra li aveva
schivati.
Mentre noi continuavamo la nostra marcia verso BARI, le
cacciatorpediniere sono ritornate indietro verso il luogo del siluramento e
affondamento del Galilea.
Verso sera siamo arrivati al porto di BARI, e mentre
aspettavamo di sbarcare, sono arrivate le cacciatorpediniere con issata la
bandiera nera.
Dopo qualche giorno con la tradotta siamo partiti per
AIDUSSINA. Passando per le stazioni, dove vi era sempre tanta gente che
aspettava i loro cari, tutti ci chiedevamo cosa c’era di vero sulla sorte della
nave affondata, specialmente a Codroipo e Casarsa, terre di reclutamento del
Battaglione GEMONA. Mi chiedevamo quando sarebbero arrivati quelli del GEMONA e
io dicevo che erano indietro ma i cappelli mi si re addrizzavano sulla testa
sapendo che non sarebbero più tornati.
Trascorsi alcuni giorni a AIDUSSINA, il Colonnello ci
ringraziò da parte del comandante delle nave per la calma che avevamo dimostrato
sulla nave, quando ci stavano per silurare.
Monfalcone 21/2/2000
Il Tenente FORESI, che composto la canzone, è andato in RUSSIA con la Divisione Alpina e dopo diversi combattimenti fu fatto prigioniero assieme ad un mio amico, che fu spedito in Siberia per 40 giorni e 40 notti. Nel 1946 ha avuto la fortuna e la grazia di ritornare, mentre la maggior parti non ha fatto ritorno. Avendo letto del suo rientro sul giornale, sono andato a trovarlo a Montebelluna; si chiamava Gino Boneto e mi ha raccontato tutte le sue vicende. Il Tenente FORESI non l’aveva più visto e non gli risultava nemmeno che fosse tornato.
Le piume nere marciavano al fronte
e contro i Greci vi andavan gli alpini
lassù sui monti sui nostri confini
davanti a loro il nemico si fermò
e giorno e notte su vette nevose
Sotto il fuoco del greco mortaio
che era temprato di un cuore d’acciaio
il monte Groppa di sangue si bagnò
e a febbraio sul monte Sendeli
ben comandati e fortificati
cento attacchi son tutti ricominciati
Dai vecchi alpini del Battaglion Cismon
giunge l’aprile è il mese di gloria
il Battaglione il Colico ammira
e giorno e notte il nemico di ritira
e van gli alpini la Grecia conquistar
e giorno e notte il nemico di ritira
e van gli alpini la Grecia conquistar