ALPINI SEMPRE 1925-2015 - I 90 anni della Sezione di Conegliano |
1925-2015 |
Tra gli uomini che oggi fanno onore e danno prestigio alla Sezione di Conegliano va annoverato anche Nicola Sergio Stefani, l’inconfondibile voce che nelle Adunate Nazionali come nelle Trivenete accompagna e scandisce, quasi trascinandolo con il suo traboccante entusiasmo, il passo cadenzato delle Sezioni del Nordest.
Nicola Sergio Stefani, nato a Sernaglia della Battaglia il 23 maggio 1962, ha frequentato il 117° corso allievi ufficiali di
complemento alla Scuola Militare Alpina di Aosta e prestato servizio di prima nomina alla 6ª Compagnia del Battaglione Alpini Tolmezzo
in distaccamento a Forni Avoltri.
Nel 1992 è stato richiamato per l’avanzamento alla 124ª compagnia mortai del Btg Trento in Brunico.
Iscritto al Gruppo di Sernaglia della Battaglia dal 1987 ha ricoperto, tra gli anni 1990-2000, ruoli di Consigliere di Gruppo e
successivamente di Consigliere Sezionale e Vice Presidente di Sezione. Ha contribuito alla fondazione del Gruppo Sportivo Alpini della
Sezione e alla promozione delle sue attività. Nel 1997, grazie alla segnalazione dell’allora Consigliere Nazionale Lino Chies, entra
a far parte della “compagnia speaker” e da allora unitamente a Manuel Principi, Guido Carlo Alleva e il compianto maestro
Carlo Tricerri, rappresenta una delle voci delle Adunate Nazionali e delle più importanti manifestazioni alpine. Ha avuto l’onore di essere
oratore ufficiale al Bosco delle Penne Mozze e al Col di Lana, di accompagnare con la sua presentazione le visite ufficiali sui luoghi della
Grande Guerra lungo il Piave (Isola dei Morti a Moriago, Nervesa della Battaglia, Montello…) dei Presidenti della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi e Giorgio Napolitano. Oggi vive a Pieve di Soligo dove è stato Difensore Civico e in seguito per due volte, intervallando l’impegno
civile all’impegno professionale nello studio legale di famiglia, Assessore con referati al sociale, sport, associazionismo e cultura.
L’Alpino n.5 del 2014, così scrive:
“Odoardo Ascari e Carlo Tricerri furono i primi speaker delle Adunate nazionali. Scelsero le
loro reclute e le trovarono in Guido Carlo Alleva e in Emanuele
Principi. Quando le voci dei due veci si riconobbero troppo stanche
per raccontare, lasciarono il microfono ai due bocia che, nel frattempo,
avevano formato, carichi d’uno zaino ben affardellato. Guido ed Emanuele
iniziarono così a marciare forti di una tradizione che da sempre ha visto
scegliere, come speaker dell’Adunata, ufficiali degli alpini diventati poi
prìncipi del foro.
Avvocati di gran carriera,
Ascari e Tricerri erano reduci di Russia; Emanuele e Guido, per anagrafe, non
patirono il tormento della guerra, vissero invece l’esperienza dura eppure
rimpianta della naja alla Scuola Militare Alpina di Aosta. Emanuele nell’87°,
Guido nel 105° corso AUC. I due, rimasti soli, pensarono di cercare una spalla,
un figlio da allevare. Si guardarono attorno e scovarono Nicola Stefani,
117° corso AUC e naturalmente laureato in legge. Quante pince avrà dovuto
pompare negli anni il povero Nicola?! anche questa è naja e, adunata dopo
adunata, è diventato bravo. Davvero.
Da tre anni si è aggiunto
Francesco Brighenti che ci racconta la sua sezione di Bergamo, un fiume
d’alpini. Loro quattro, da un terrazzo o da sopra un trabattello, sotto
l’acqua, il sole battente e persino la grandine, raccontano la sfilata e
l’incedere silenzioso e gioioso delle Penne Nere. E sono storie, episodi, a
volte persino dialoghi, battute e ricordi personali, che fanno sorridere, ma più
spesso commuovere. Sono la nostra voce ad ogni Adunata. Per questo, grazie…
ragazzi!”
A Sernaglia |
In un momento di relax |
Con dovizia di aneddoti, notizie curiose e puntuali correlazioni storiche su ogni Gruppo, Nicola Stefani ci tiene a far sapere a tutti come Conegliano sia terra feconda e ricca di Penne Nere, culla del 6° e 7° Alpini, e del Gruppo del 3° Artiglieria da Montagna che ne porta il nome. E per rimarcarne la forte matrice genetica, con tonalità sempre più alte, egli ricorda che davanti all’incedere imperioso del Conean non vi è che una sola alternativa: o se s-ciampe o se mür.
Allora grazie Nicola, anche da parte nostra. Grazie per l’entusiasmo che ci trasmetti quando, dietro il nostro vessillo fregiato di 4 Medaglie d’Oro, i nostri 30 gagliardetti e i nostri striscioni, passiamo sotto il tuo trabattello che sembra quasi vibrare, scosso dal fiume inarrestabile della tua straordinaria oratoria, dall’impeto esondante delle tue parole e dalla tua inconfondibile voce, talvolta arrochita ma mai stanca, mai fiacca, che riconosciamo già a chilometri di distanza, quando si è ancora all’ammassamento, e che ci fa dire con orgoglio: “Lo senti? Questo è il nostro Nicola che sta accordando e oliando le corde vocali per quando passeremo noi… quando passerà la sua Conegliano.”
2007. Firenze. Stefani commenta il raduno del IV Rappruppamento |
Nicola Stefani sul tra battello con gli altri speaker |