Marzo 2010
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Don Corrado Zanutto era nato nato a Mansuè nel 1926 in una
famiglia particolarmente devota.
Dopo aver completato con dedizione t'iter del seminario diocesano poté
finalmente accogliere la vocazione mandatagli dal Signore nel 1949.
Svolse i primi anni di ministero nelle parrocchie di S. Giustina e di Gaiarine
in qualità di cappellano.
Nel 1959 gli fu richiesto di prestare servizio nell'esercito italiano,
precisamente nelle truppe alpine come cappellano militare. Egli accettò di buon
grado e s'impegnò con grande entusiasmo in mezzo ai giovani che espletavano il
servizio di leva.
Per più di due decenni svolse questo compito nella Brigata Julia con il grado di
Capitano.
Tornato nella sua diocesi e stabilitosi a Vazzola, si mise sempre volentieri a
disposizione delle parrocchie di Gaiarine e di quelle in cui c'era bisogno.
Il 28 luglio 2009, dopo sei anni di sofferenza, Don Corrado ha lasciato questa
terrena esistenza. Ai funerali celebrati dal Vescovo di Vittorio Veneto mons.
Corrado Pizzolo, erano presenti diversi gagliardetti ANA fra i quali quelli di
Gaiarine, Santa Lucia e Vazzola.
Gli alpini santalucesi, che spesso l'hanno avuto celebrante delle loro più
importanti commemorazioni, lo ricordano con affetto e riconoscenza. Vogliono che
sia il già nostro arciprete, nonché suo paesano, coetaneo e cugino Mons. Oreste
Nespolo, a tratteggiare la sua bella figura. (R. S.)
Da alcuni mesi Don Corrado Zanutto ci ha lasciato.
Ora riposa nel cimitero di Mansuè, secondo la sua volontà
di essere sepolto "al suo paese", del quale era orgoglioso
di essere figlio. La testimonianza delle persone che gli sono state
più vicine, ci presenta un ricordo di Don Corrado che ci fa piacere
trasmettere ai tanti amici che lo hanno incontrato in vita.
Era orgoglioso di essere sacerdote e di essere alpino.
Sotto a scorza di un carattere, che poteva sembrare duro e talvolta scontroso,
si nascondeva un animo sensibile e buono, un cuore
grande e generoso. Ha fatto del bene a tanti, in silenzio e discrezione,
senza cercare il grazie degli uomini ma con la certezza che la ricompensa
è dal Signore.
Come sacerdote curava soprattutto
il ministero della parola, che annunciava sempre con fervore e il sacramento dellariconciliazione.
Tra le sue carte conservava tutte le "prediche", scritte per esteso, con allegatadocumentazione,
pronunciate dal 13 luglio 1952 al 3 settembre 2003. Perle confessioni
era a disposizione di tante comunità cristiane soprattutto il sabato e la domenica.
Sul tavolo del suo studio cappeggiavail cappello
da alpino, era assistente spirituale dei giovani che espletavano il servizio militare.
Anche per lui era un servizio, lo esercitava con dedizione e serietà, cercando di far capire ai giovani
la grandiosità e la bellezza della fede e del
messaggio evangelico e li incoraggiava ad affrontare la vita, superando
le difficoltà per raggiungere con entusiasmo la realizzazione dei propri ideali.
Per l'Associazione Alpini alla quale teneva tanto di
appartenere e che onorava della sua presenza quando i suoi impegni glielo consentivano,
era un amico sincero, con tanto buon umore e con una parola cordiale
per tutti.
Negli ultimi sei anni di vita, quando la malattia ne minava via via l'esistenza,
ci ha dato un ultimo esempio, accettando la sofferenza senza mai lamentarsi
e preoccupato invece, fino all'ultimo, di come stessero gli "altri".
Don Corrado ci piace
ricordarlo così: un amico per tutti, generoso e sincero, sacerdote
impegnato e alpino autentico, senza finzioni
o mezze misure.
E' stato "uno dei nostri", ne siamo orgogliosi.
Don Oreste Nespolo