MARIO CRACCO

Med. Argento
Gen. Mario CRACCO.

Improvvisa scomparsa del Generale
MARIO CRACCO

La notizia della morte improvvisa, avvenuta a Padova il 17 ottobre, del Generale di Brigata Mario Cracco ha destato profonda commozione e compianto in quanti ebbero la fortuna di conoscerlo e, in particolare, per gli Alpini che l’ebbero valoroso combattente ed eccellente superiore degno di ammirazione e di esempio.
Cracco era assai noto anche ai più giovani tra gli Alpini per essere stato comandante del Battaglione «Feltre» dal 1946 alla fine del 1947 e successivamente comandante a Treviso del Battaglione Addestramento Reclute dell’8° Reggimento; promosso ai successivi gradi e dopo aver ricoperto importanti incarichi di comando in altre unità alpine, era attualmente uno dei più giovani generali alpini e certamente tra i più stimati ed amati.
Mario Cracco combatté valorosamente nel cielo e sulle ambe dell’Africa oltre che sulle montagne d’Italia, ma la sua modestia non Gli consentiva di parlare di se, e ai suoi alpini non restava che raccogliere qualche notizia da coloro che avevano con Lui combattuto.
In Africa Orientale ebbe il Comando di un battaglione coloniale e fin dall’inizio della guerra il Suo valore rifulse immediato e generoso; lo dimostra la Medaglia d’Argento al valore militare che Gli fu conferita sul campo, quando rivestiva il grado di capitano osservatore, con la seguente motivazione:
«Ufficiale osservatore d’ aeroplano, partecipava a numerose azioni su obbiettivi potentemente difesi, dimostrando in ogni circostanza notevole perizia ed ottime doti di combattente sereno e coraggioso. In occasione di attacchi al proprio aereo da parte di caccia nemici concorreva animosamente alla difesa conclusasi oltre che con la messa in fuga anche con l’abbattimento di essi. Cielo dell’Impero, giugno-agosto 1940».
Mario Cracco seguì poi la sorte delle nostre sfortunate truppe dislocate in Africa, rientrando volontariamente dalla prigionia per partecipare attivamente alla guerra di Liberazione con il Gruppo da combattimento «Legnano».
Chi conobbe il Generale Cracco non può che riconoscergli le Sue doti di ben compresa disciplina, di indiscussa onestà, di provate virtù militari ed infine una schiettezza alpina che è valsa a educare al senso del dovere e dell’amor patrio molte leve di giovani Penne Nere che, ben ricordando il Suo esempio, mai cesseranno di doverGli gratitudine ed affetto.