Il 5 e 6 Ottobre 1963 Conegliano ospitò il quarto raduno Triveneto.
Più di ottomila Penne Nere parteciparono a Conegliano all’atteso Raduno Alpino Triveneto, organizzato dalla nostra
sezione: il successo dell’iniziativa poté ritenersi tale da soddisfare pienamente le aspettative della vigilia. In
quell’anno l’istituto tecnico industriale “Galilei” della nostra città otteneva l’autonomia; perciò il Consiglio
Direttivo della nostra Sezione decise di offrire alla nuova
scuola il Tricolore. La cerimonia della consegna, in coincidenza con il Raduno Alpino, si svolse sabato 5 ottobre alla
presenza di numerose autorità, ricevute nella bella sala dell’istituto dal Preside prof. Giacomo Vallomy, oggi
nostro presidente. La benedizione del Tricolore fu impartita dal cappellano sezionale mons. Francesco Sartor; la
signora Margherita Carpenè, figlia del colonnello Passerelli, deceduto in Jugoslavia, ne fu la madrina.
Brevi parole
di circostanza oltre che dai Presidente Curto e dai Preside Vallomy, furono pronunciate dal ten. col. Zanussi di
Treviso, vecchio combattente pluridecorato delle Tofane, e dal Provveditore agli studi dott. Costa, il quale espresse
il suo compiacimento per il felice incontro tra gli alpini e la scuola, poiché l’avvenimento rappresentava a
continuità di ideali che assicura la conservazione del patrimonio morale della patria.
Nella stessa mattinata autorità e rappresentanze si recarono al Monumento ai caduti per l’inaugurazione dell’antenna
portabandiera e per deporre una corona di alloro a nome degli Alpini delle Tre Venezie. La sfilata fu preceduta
dalla Fanfara del 7° Reggimento Alpini, schierato a lato della tribuna d’onore. Dopo la nostra fanfara, diretta dal
maestro Giovanni Ceschin, sfilarono i Labari, i Vessilli e le Bandiere delle molte associazioni
combattentistiche e d’arma e la numerosa Sezione di Monza, alla quale seguirono e sezioni delle Tre Venezie. Tutti i
partecipanti e migliaia di cittadini gremirono la gradinata degli Alpini e la via antistante: mons. Sartor celebrò
la Messa e lesse alla fine la preghiera dell'Alpino. Tra le autorità presenti, oltre al gradito ospite avv. Ettore
Erizzo Presidente Nazionale, accompagnato dal segretario centrale gen. Francesco Vida, si notarono la Medaglia d’Oro
Angelo Ziliotto, il gen. Mario Cracco, il Comandante della Brigata Alpina “Cadore” gen. Umberto Cavanna, il generale
di C. A. Carlo Ciglieri, i generali Della Bianca, Dal Din, Boschia, Del Fabbro e molti altri alti ufficiali. Pure
presenti il vice presidente nazionale dott. Guido Nobile, il sindaco della città prof. Francesco Da Broi, molti
dirigenti delle Sezioni delle Tre Venezie e di altre Sezioni d’Alta Italia, direttori e inviati di giornali e
periodici Alpini, gli scrittori Alpini dott. Giulio Bedeschi, prof. Romano Cogo e prof. Mario Altarui. Nel piazzale
di S. Martino, mentre la Fanfara Alpina suonava le prime note, il col. Massimiliano Brugnara, comandante del 7°
Alpini scopriva la lapide fatta murare sulla facciata dell’edificio che ospitava il Comando di Presidio e che fu la
prima sede del Reggimento.
Il presidente Curto, il presidente nazionale Erizzo, la m.o. Ziliotto con i generali Della Bianca, Boschia e Cracco alla
cerimonia dello scoprimento della lapide dedicato al settimo Alpini
Un aspetto della gradinata degli Alpini nella giornata commemorativa
Il cap. Vallomy preside dell’ITIS Galilei, ringrazia gli alpini per il dono della bandiera. Da sinistra
il Ten. col. Zanussi, la madrina signora Carpenè, il provveditore agli studi Costa, il prof. Alessi e il vicesindaco
Travaini.
Targa commemorativa del 7° Alpini