60 ANNI DI VITA ALPINA A CONEGLIANO

PENNE MOZZE

Salendo il verde sprone
d’un bosco a Valmarino
ti coglie una visione:
ogni abete un Alpino!
Ad ogni morto una stele
per il sacrificio immenso
per dare all’amaro fiele
profumo ricco d’incenso.
Suona, fuori ordinanza,
il silenzio della gloria...
triste la rimembranza
delle tappe della storia:
per tuffi una croce
da Adua a Cima Vallona...
quest’ultima atroce
che il cuore non perdona
Quegli abeti, pur forti e snelli,
piangerli vedi...
le lor lacrime son due ruscelli
che scorron ai loro piedi.
Perchè molti han perduto la fede,
perchè la Patria è tradita,
perchè l’anima or si concede
alla gazzarra imbandita.
A questa turbinosa onda
il Vostro docet di vita
sia forte sponda
guidi la plebe smarrita.
Italia in sfasciume,
governo che tentenna...
tornino al buon costume:
a lor basta Mezza Penna!

 

... INAUGURAZIONE DEL BOSCO DELLE «PENNE MOZZE»

L’8 ottobre 1972 è avvenuta l’inaugurazione del Bosco delle “Penne Mozze”, a Cison di Valmarino, situato in una posizione panoramica delle prealpi trevigiane. Nel pomeriggio di Sabato 7 Ottobre il Vescovo di Vittorio Veneto, mons. Antonio Cunial - Cappellano Alpino nell’ultimo conflitto - ha benedetto il monumento - opera dello scultore del ferro Simon Benetton - e il memoriale con il primo gruppo di stele intitolate ai Caduti Alpini della provincia di Treviso. L’idea di Mario Altarui di creare questo stupendo memoriale fu lanciata proprio dal nostro giornale nell’autunno del 1968, e ribadita con altri articoli, fino alla costituzione di un apposito comitato che ha reso possibile l’inaugurazione del Bosco, in occasione del centenario di fondazione del Corpo degli Alpini. Da allora, ogni anno, viene collocato un certo numero di stele, e fino ad oggi ne sono state collocate quasi 1800 e ne rimangono da realizzare circa 700.
La domenica seguente, 8 ottobre, di fronte ad una stupenda cornice di Alpini e familiari dei Caduti, dopo l’alzabandiera e gli onori militari, si è svolto il rito inaugurale con il saluto del sindaco di Cison di Valmarino, rag. Marcello De Rosso, la S. Messa celebrata dall’ufficiale alpino mons. Paolo Chiavaoci, il discorso del Presidente della Sezione di Vittorio Veneto dott. Giulio Salvadoretti, ed infine l’orazione ufficiale del Sottosegretario di Stato on. Dr. Francesco Fabbri, intervenuto in rappresentanza del Governo.
Il bosco divenuto opera veramente grandiosa raccoglie le stele - un vero e proprio monumentino in lega d’acciaio, opera dello scultore Simon
Benetton - che di ogni Alpino, caduto in guerra o morto per causa di servizio, recano incisi, oltre al cognome e nome, il Comune di nascita, il reggimento di appartenenza il luogo e data di morte. Il Bosco delle Penne Mozze è meta di pellegrinaggio degli Alpini di tutta Italia e loro familiari, e non può che essere orgoglio per le Sezioni della provincia di Treviso.
Oltre ai vari raduni per particolari circostanze in settembre di ogni anno viene indetto un raduno alpino, totalmente sentito, da impegnare notevolmente gli organizzatori.
L’iniziativa che ha avuto e che ha encomiabili apprezzamenti, è affidata ad un apposito comitato presieduto dal prof. Mario Altarui - direttore del nostro periodico “Fiamme Verdi” - e del quale fanno parte il rag. Marino Dal Moro (capogruppo di Cison di Valmarino, i cui soci lavorano appassionatamente da quindici anni) e il geom. Lino Chies, attivo esponente della nostra sezione.


IL CAP. CURTO LASCIA LA PRESIDENZA

Nel 1974, il comm. Guido Curto, affetto da molto tempo da una grave malattia che lo aveva sempre più costretto all’immobilità, decise, amaramente di consegnare le proprie dimissioni da presidente della sezione. Il Consiglio Direttivo riunitosi d’urgenza, elesse in sua vece il consigliere prof. Giacomo Vallomy - ancor oggi in carica - e nominando il comm. Curto Presidente onorario.


50° ANNIVERSARIO DELLA SEZIONE

L’eco della manifestazione del centenario delle truppe alpine non si era ancora spento, che Conegliano vedeva vibrare per le sue vie migliaia di penne nere e sventolare centinaia di tricolori: erano i giorni di grazia 20 e 21 settembre 1975; la Sezione volle festeggiare con un grande raduno il suo 50° Anniversario di Fondazione. Ai manifesti affissi per le strade e all’appello diffuso in maniera encomiabile dal quotidiano “Il Gazzettino”, la popolazione rispose con tributo di omaggio e di applauso agli Alpini intervenuti da tutto il Veneto e da altre sezioni d’Italia. Gli Alpini non si smentiscono mai, sono sempre gli stessi, con il loro spirito di corpo innato, radicato, sentito, accomunano il brio, l’allegria della coscienza tranquilla e serena, che trova il commilitone degli anni passati, l’amico col quale ha diviso tragedie dì guerra, fatiche della naja e prodezze di conquiste. L’Alpino disse un giorno il nostro amato scomparso Presidente Nazionale Ugo Merlini, è un uomo paziente, semplice, cordiale, ben disposto verso tutti, ma ha la testa dura, è cocciuto, sa quello che vuole, è un giudice severo ed è anche un ribelle. Un ribelle ordinato e silenzioso contro tutto quello che marcisce in Italia.
Sabato 20, nel teatro “Accademia’, si svolse una serata di cori con i complessi “Corocastel” di Conegliano, “Valcanzoi” di Castelfranco Veneto, “Stelutis” di Bologna e “I Cat” di Treviglio, i quali si sono esibiti di fronte ad un foltissimo pubblico, tra cui il Presidente Nazionale Franco Bertagnolli, il Vice Presidente Nazionale Saccardi, il rappresentante della sezione del Brasile capitano Molinari, il nostro vecio capitano Giacomo Soravia - unico socio fondatore ancora vivente,al quale, il giorno seguente venne consegnata una targa ricordo. La domenica 21 settembre la giornata s’era presentata meravigliosa di sole e di bandiere. Partecipò anche il Corpo Bandistico di Conegliano che eseguì la canzone dei Grappa durante l’alzabandiera ai pennoni della Gradinata degli Alpini e l’inno del Piave al Monumento ai Caduti durante la deposizione di una corona di alloro, poi raggiunse l’ammassamento, in testa al corteo. La sfilata per le vie cittadine venne aperta da un gruppo di cinquanta bandiere tricolori, seguite dal Vessillo della sezione scortato dai decorati di medaglia d’argento. Il picchetto armato del 7° Alpini e la Banda della Brigata Alpina “Cadore” resero gli onori. La Messa venne celebrata dal nostro cappellano don Giuseppe Tonon. Seguirono brevi parole di saluto del presidente della sezione prof. Giacomo Vallomy e del sindaco dott. Pietro Giubilato, mentre l’orazione ufficiale la tenne il dott. Guido Nobile, vice Presidente Nazionale. Faceva lo speaker il simpatico alpino Cazzola, allora direttore del giornale alpino “Quota Zero” di Venezia.

IL PRESIDENTE CURTO SE NE VA

Dopo lunghi mesi di infermità il nostro Presidente onorario com. Guido Curto è andato avanti. Personaggio carismatico, il vecchio e caparbio capitano alpino che ci ha guidati per quasi vent’anni, ha dovuto arrendersi. Egli ci ha lasciati il 4 agosto 1976. I funerali si sono svolti a Domanins di Zoppola, ed ivi è sepolto ,con la partecipazione del sindaco di Conegliano dott. Giubilato e il Gonfalone del Comune - egli infatti fu anche sindaco per alcuni anni, nell’immediato dopoguerra - del Consiglio Direttivo della Sezione con Vessillo, di Alpini in rappresentanza dei gruppi con gagliardetti e molti amici.


continua...