IL 3° ART.MON. IN PARTENZA PER LA MISSIONE DI PACE IN BOSNIA


Maggio 2004

Saluto sotto la pioggia per il Terzo Artiglieria da Montagna in missione di pace


La Caserma "Cantore"

Inizia la cerimonia con lo schieramento dei reparti

Il
reparto schierato, in occasione della cerimonia per la partenza
per la Bosnia


Gli onori ai labari e vessilli intervenuti

Sabato 22 maggio 2004, alla caserma “Cantore” di Tolmezzo, una nutrita rappresentanza della Sezione di Conegliano, guidata dal presidente Antonio Daminato, nonostante la pioggia battente, ha presenziato alla solenne cerimonia di saluto al 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna in partenza per la missione di pace in Bosnia, inquadrato nell’Operazione Joint Forge.
Un commiato carico di significati e di buoni auspici portato dal comandante della brigata Julia, gen. Primicerj, al comandante della spedizione, col. Silvio Biagini, e a tutti i suoi soldati.
Un reparto particolarmente legato alla Sezione ed alla Città di Conegliano in quanto vi comprende il Gruppo “Conegliano” che qui, alla fine dell’Ottocento, ebbe i natali, vi attinse linfa vitale in tanti giovani del luogo e che oggi si fregia della cittadinanza onoraria che l’Amministrazione comunale del sindaco alpino Foriano Zambon, ha voluto tributargli. Terra, quella del coneglianese, del resto particolarmente fertile per l’alpinità intera poiché, sempre in città, presso la caserma “Marras” vennero costituiti anche il 6° e il btg alpini d’arresto “Val Tagliamento” entrambi nel 1882 e il 7° nel 1887.
Un affetto radicato nel tempo, nella storia e nella memoria di tanti, quindi, e che il Reggimento ha voluto rinsaldare lo scorso autunno, onorando la Sezione e la Città, di ritorno dalla delicata e difficile missione in Afghanistan.
A sancire ulteriormente questa simbiosi, al termine della cerimonia, il presidente Antonio Daminato ha voluto donare al col. Biagini, curatore di un piccolo ma interessante museo incentrato sulla storia delle truppe alpine, un raro documento d’epoca trovato da Luciano Barzotto di San Fior, appassionato ricercatore e collezionista di cimeli storici e padre del cap. Andrea Barzotto in forza al “Conegliano” e fresco reduce da Kabul. Si tratta di una ormai introvabile copia de “L’Alpino” del 15 gennaio 1941 in cui, relativamente alla sanguinosa campagna di Grecia, si scrive:
Medaglie d’oro ai tre Reggimenti della eroica Divisione “JULIA”
“Mentre il giornale era in macchina, la “Stefani” ha annunciato che sono stati proposti per la Medaglia d’Oro sul Campo i Reggimenti Alpini 8° e 9° ed il 3° Artiglieria Alpina formanti la leggendaria Divisione “JULIA”, il cui Comandante, Generale Mario Girotti, è stato promosso, sul campo, Generale di Divisione.
Nel prossimo numero celebreremo l’avvenimento che riempie di legittimo orgoglio e di incontenibile entusiasmo tutte le Penne Nere del 10° in armi ed in attesa.
Rivolgiamo al Generale Girotti, ai Comandanti dei tre Reggimenti premiati con la suprema distinzione, agli Ufficiali, agli Alpini e Montagnini, tutti della eroica granitica “JULIA”, la vibrante espressione della nostra ammirazione, del nostro plauso, della nostra gratitudine.”
Il vecchio, bellicoso motto del “Conegliano” nella tipica parlata friulana “Devant al Conejan o si s-ciampe o si mür” (Davanti al Conegliano o si scappa o si muore) oggi viene messo a disposizione della pace e della solidarietà verso popolazioni da lungo tempo sfibrate da una lunga e feroce guerra civile, per di più imbarbarita da tensioni etniche e religiose.
E proprio in quest’ottica di speranza va vista la presenza a Tolmezzo della sezione di Conegliano.
Una presenza che vuole ribadire la continuità di ideali e di valori etici, umani e morali trasmessi da una generazione di alpini in congedo ad un’altra in servizio effettivo e oggi in armi, ma non per aggredire o sottomettere bensì per proteggere genti e comunità inermi ed indifese di fronte all’immanente minaccia di genocidio razziale oppure per garantire a quelle regioni il pacifico trapasso verso i principi della democrazia e della rispettosa convivenza politica.
Un messaggio chiaro ed inequivocabile in tempi come questi in cui sempre più faziose e ignobili si alzano voci, purtroppo anche di alte personalità politiche, denigratorie verso le nostre Forze Armate ed il loro impiego nei drammatici quadri operativi mediorientale e balcanico.
Incuranti della pioggia, i tanti presenti alla cerimonia di Tolmezzo con i loro tricolori, labari, gagliardetti ed insegne, invece, hanno voluto dimostrare che il paese reale, quello che si riconosce più di tutti nell’impegno sociale e nel volontariato più disinteressato, crede ancora nei valori che la Patria e la Bandiera rappresentano, dentro e fuori i confini nazionali.
Allora, bravi alpini e alpine: tutte le Penne Nere d’Italia sono orgogliose e fiere di voi.
In bocca al lupo, ragazzi...e che crepi il lupo!
Arrivederci al ritorno dalla vostra preziosa missione di pace in Bosnia: noi ci saremo.

Giorgio Visentin


Inizia la cerimonia

Sotto la pioggia battente



La delegazione della sezione di Conegliano.
Dono da parte del padre del cap. Andrea Barzotto, reduce da
Kabul, al com. col. Silvio Biagini di una rara copia de L'Alpino del
15 gennaio 1941.

Storia del 3° Artiglieria da Montagna della Julia (oggi 3° Reggimento Artiglieria Terrestre da Montagna)


IMMAGINI DELLA MISSIONE IN AFGHANISTAN a KABUL


Il 3° Rgt innalza la Bandiera italiana, donata dalla sezione e dalla città di Conegliano,
all'arrivo a Kabul



Conegliano. nov2003: quella bandiera che per mesi ha sventolato a Kabul viene
riconsegnata al sindaco di Conegliano, Floriano Zambon, dal col. Silvio Biagini
com. del 3°. Il sindaco la consegnerà poi al presidente Antonio Daminato
per la conservazione in sede sezionale.


Prima di partire per Kabul, la sezione ha consegnato anche un cospicuo numero di
bandierine italiane, che poi i nostri soldati hanno distribuito ai bambini afghani
in segno di amicizia.

consegna di materiale didattico proveniente dall'Italia

 


Per dimostrare il clima instaurato tra militari e popolazione



Lo stemma del terzo riprodotto all'interno della sala ricreativa a Kabul