ALPINI SEMPRE 1925-2015 - I 90 anni della Sezione di Conegliano

1925-2015

Il saluto del presidente sezionale

Carissimi amici Alpini,
in questi novant’anni le attività della Sezione Conegliano non hanno mai conosciuto sosta: a garantirne la continuità contribuisce da sempre quell’invisibile filo che unisce le vecchie alle nuove generazioni di Penne Nere. Quel filo altro non è che la cosiddetta Alpinità, quel comandamento che ci guida nel quotidiano, quel valore che ci riempie la vita, quella qualità morale che tutto il mondo ci riconosce, quella parola che in sé ne riassume altre quali lealtà, generosità, coraggio, solidarietà, amore per il bello e per i sani piaceri della vita.

Queste pagine ci raccontano che la storia della nostra Sezione si è sviluppata in armonia con la storia della città di Conegliano e del suo territorio, a ricordare ancora una volta la grande attenzione che noi dedichiamo alla nostra terra. Così come succede nei nostri Gruppi, dove l’attaccamento delle Penne Nere alla loro comunità e alle loro tradizioni fa sì che non si possa parlare della realtà del paese senza parlare degli Alpini. Ricordare l’impegno dei Presidenti che mi hanno preceduto è anche l’occasione per ripercorrere la storia della nostra Sezione. Che è la storia di uomini capaci di rimboccarsi le maniche e mettersi in prima linea per le situazioni sia quotidiane che straordinarie, sempre pronti a correre là dove qualcuno chiama, senza badare alle distanze, senza farne un problema di confini. E così le Penne Nere di Conegliano hanno scritto pagine di storia alpina anche fuori dai confini regionali e nazionali, in aiuto alle persone svantaggiate e alle popolazioni colpite da calamità o per onorare i nostri soldati caduti in terre lontane, lasciando segni indelebili di impegno e contribuendo a fare del Corpo Alpini quel modello di efficienza che tutti ci invidiano.

In questo libro ci imbatteremo in personaggi tra loro diversi per competenza, provenienza e temperamento, ma tutti accomunati dalla grande dedizione e passione con cui hanno guidato la Sezione. E tutti accomunati dallo smisurato amore per la Penna. Ricordarli in queste pagine è anche l’occasione per ringraziare tutti coloro che in questi novant’anni hanno dato tempo e vita alla Sezione. E consegnare alla memoria frammenti di vita di chi non c’è più, per capire il presente e apprezzare l’immensa fortuna di un tempo di pace.

Mi corre l’obbligo di un grande ringraziamento a Giorgio Visentin, di cui tutti conosciamo l’impareggiabile capacità narrativa e la passione per la ricerca storica, e ai suoi collaboratori Innocente Azzalini e Claudio Lorenzet.

Auspico che queste pagine, che parlano di pace, amicizia e impegno siano messaggio alle nuove generazioni per un futuro di speranza e un’Italia migliore.

Giuseppe Benedetti

 

(segue)