Personaggi

GIAMBATTISTA CIMA

Giambattista Cima da Conegliano
pittore coneglianese (1459/60-1517/18)

Giambattista Cima è uno dei maggiori pittori di scuola veneta del Rinascimento italiano.
Nasce a Conegliano nel 1459-60, da una modesta famiglia di cimatori di panni di lana.
Le sue opere sono esposte in tutto il mondo: Gallerie dell'Accademia (Venezia), Brera (MI), Louvre (Parigi), National Gallery (Londra), Gemalde Gallery (Berlino), Ermitage (San Pietroburgo), National Gallery (Washington).

Polittico di San Fior
tempera su tavola (1508)
Chiesa Parrocchiale di San Fior di Sopra (TV)

Restaurato nel 1993 si presenta ora in tutto il suo splendore. E' formato da 8 pannelli, disposti su tre ordini.
Al centro il Battista, patrono della Chiesa madre di San Fior di Sopra. Ai lati i Santi protettori delle chiese da essa dipendenti: a sinistra S. Pietro (Zoppè) e S. Lorenzo (Pianzano); a destra S. Fiorenzo (S. Fior) e S. Vendemiano (S. Vendemiano); in alto a sinistra S. Bartolomeo (Bibano) e S. Urbano (Prato di Campardo); a destra S. Biagio (Baver) e S. Giustina (S. Fior di Sotto).
In basso: La predica del Battista; Il festino di Erode; La decollazione del Battista.
La grande cornice lignea fu eseguita nel 1929, su disegno del prof. Fogolari, direttore delle Regie Gallerie di Venezia.

Sacra Conversazione
olio su tela per trasporto da tavola cm. 345 x 202
Pala dell'altar maggiore - Duomo di Conegliano

L'opera è una delle prime grandi pale di Cima, gli venne commissionata dalla scuola dei Battuti di Conegliano nel 1492. La Madonna seduta sopra un trono tiene seduto sulle ginocchia il Bambino Gesù. Ai lati sei santi: alla sua destra S. Giovanni Battista, S. Nicolò, S. Caterina; Alla sua sinistra Sant'Apollonia, S. Francesco e S. Pietro. Ai piedi del trono due angeli suonano un violino e un liuto.

Compianto sul Cristo morto
olio su tavola cm. 136x107 - (1505)
Galleria Estense - Modena

Collocato dapprima nella cappella dei Pio da Carpi, successivamente custodito nella Galleria Estense

Sant'Elena
olio su tavola cm. 40,4x32,4 (1495)
National Gallery - Washington

Sant'Elena accanto alla croce assorta nella preghiera. Alle sue spalle Conegliano con le sue antiche torri di Coderta e Castelvecchio, ed il borgo dove sono riconoscibili chiese e palazzi

Madonna col bambino tra S. Michele Arcangelo e S.Andrea
Galleria Nazionale di Parma

Endimione dormiente
olio su tavola cm. 24,6 x 25,5 (1507-9)
Galleria Nazionale - Parma

Il giovane pastorello è immerso in un sonno profondo assieme ad animali, piante ed acque.

San Girolamo nel deserto
olio su tavola cm. 32 x 25,5 (1505-10)
Washington National Gallery

Il Santo è inginocchiato nell'atto di percuotersi il petto con il sasso che tiene nella mano destra.

Madonna col Bambino
olio su tavola cm 60 x17 (1489-95)
Pinacoteca Nazionale - Bologna

Opera giovanile del pittore. La Vergine dal volto severo regge con delicatezza il Bambino

Polittico
1486-1488
Chiesa di S. Bartolomeo - Olera (BG)

Il Polittico che domina l’abside della parrocchiale di San Bartolomeo fu commissionato a Venezia, probabilmente dalle maestranze di scalpellini e tagliapietra di Olera che lavoravano nella città lagunare, verso la fine degli anni Ottanta del Quattrocento. Per questo dono importante essi scelsero Cima da Conegliano, un artista giovane ma decisamente indirizzato verso la pittura più moderna, quella di Giovanni Bellini.
L’opera è costituita da nove scomparti distribuiti attorno alla nicchia che racchiude la statua lignea di S. Bartolomeo, patrono di Olera.
Nel registro inferiore si incontrano, a figura intera, i santi Sebastiano, Pietro, Giovanni Battista e Rocco; in quello superiore, a mezza figura, i Santi Gerolamo, Caterina, Lucia e Francesco.
L’insieme è dominato dal gruppo dalla Vergine col Bambino.
L’opera, tra le più intatte che siano giunte fino a noi, è un caposaldo della produzione giovanile dell'artista, ed è  indispensabile per comprenderne sia la formazione, attenta a quanto compivano Alvise Vivarini e Giovanni Bellini, sia l’originalità espressiva

L’Iconografia
Attorno alla statua dell’apostolo Bartolomeo, titolare della chiesa e riconoscibile grazie al coltello ricurvo, strumento col quale  fu scuoiato, si dispongono gli altri Santi secondo un’architettura precisa, che possiamo interpretare almeno a grandi linee. All’estremità dell’ordine superiore troviamo San Girolamo e San Francesco, intesi come campioni di ascetismo e penitenza. Infatti San Gerolamo non ha alcuna insegna cardinalizia, ma è rappresentato in atto di percuotersi il petto con una pietra, mentre San Francesco, con le stigmate ben  visibili, contempla il Crocefisso.
Li seguono Santa Caterina d’Alessandria e Santa Lucia, che ostentano con orgoglio la palma del martirio. Le sante, splendenti di salute e bellezza, sono ben caratterizzate: Caterina, abbigliata con una ricca veste e con gioielli che ne chiariscono il rango reale, e Lucia, malinconica e pensosa, furono forse scelte perché accomunate dalla dottrina, impiegata da entrambe per convertire i pagani.
Nel registro inferiore alle estremità si collocano Sebastiano e Rocco, due tra i santi più popolari a partire dal Medio Evo, perché invocati contro la peste e la morte improvvisa . La loro presenza, così enfatizzata, non può che essere messa in relazione con le pestilenze che negli anni colpirono a più riprese la zona.
In quelli che sono tradizionalmente i ’posti d’onore’ di un polittico, a destra ed a sinistra della figura principale, sono collocati San Pietro, caratterizzato esplicitamente, tramite le due chiavi, quale capo della chiesa, ed il precursore San Giovanni Battista. Questa sorta di parata esemplare è dominata dalla Madonna, immagine tenerissima ed umana, con il bambino raffigurato in atto di stringerle il pollice,ma anche densa di significati teologici. Su di una manica della Vergine infatti, mimetizzato tra le decorazioni, si legge distintamente i ’ianua coeli’, porta del cielo, formula litanica che restituisce il senso della presenza della Vergine a suggello del polittico, subito sotto Dio Padre benedicente.

La cornice
intagliata e dorata è un oggetto raffinatissimo e lussuoso, che alterna parti intagliate ad altre a rilievo in pastiglia (una sorta di gesso). Arricchita da colori preziosi come l’oltremare e le lacche, è dovuta, così come la statua di S. Bartolomeo, a maestranze veneziane.

Madonna con l'albero delle Arance
c. 1487-88. Tempera su tavola. Galleria dell'Accademia, Venezia

un particolare

Madonna e Bambino
1490.
Tempera su tavola. Galleria degli Uffizi, Firenze

San Jerome nella selva
1495. Olio su tela. The National Gallery of Art, Washington, DC

L'Annunciazione
1495. Tempera e olio su tela trasferito da tavola. The Hermitage, St. Petersburg, Russia

Madonna e Bambino intronata con San Pietro, San Romualdo, San Benedetto e San Paolo
1495-97. Tempera su tavola. Gemäldegalerie, Berlino

Ananias Healing Saul (St. Paul).
1497-99. Tempera su tavola. Gemäldegalerie, Berlino

Presentazione della Vergine Maria al Tempio.
1500. Olio su tavola. The Dresden Gallery, Dresda (Germania)

Vergine col Bambino.
1505. Olio su tavola. National Gallery, Londra

David e Gionata.
1505-10. Olio su tavola. National Gallery, Londra

Adorazione dei pastori
1509-10. Tempera su tavola. Chiesa dei Carmini, Venezia

un dettaglio

San Gerolamo nel deserto..
Tempera su tavola. Palazzo Pitti, Galleria Palatina, Firenze

La Vergine Maria tra San Giovanni Battista e Maria Maddalena.
Tempera su tavola. Louvre, Parigi

La deposizione
Oil su tela. The Pushkin Museum of Fine Art, Mosca.

Battesimo di Cristo nel Giordano
Tempera su tavola. S. Giovanni in Bragora, Venezia


Casa natale G.B. CIMA