7° ALPINI |
Maggio 1963 |
inizio (8a puntata)
Abbiamo visto che il Btg. «Val Cismon» era attestato, alla
fine dell’anno 1915, nei pressi di Monte Carbonile al comando del Magg. Giuseppe Rambaldi, mentre il Btg. «Val Piave»,
agli ordini del Magg. Alessandro Gregori, era a presidio del più importante displuviale del Cristallo.
Il «Val Cismon» partecipò il 9 febbraio ai combattimento di S. Osvaldo in occasione dei quale gli austriaci vennero
respinti dopo tre ore malgrado la evidente superiorità numerica; negativo fu anche lo sforzo rinnovato dagli austriaci
nella notte tra l’11 e il 12 febbraio.
Inutile pure l’attacco avversario del 14 e del 15 marzo a quota 1121 nei pressi di Novaledo, mentre ebbe successo
l’azione effettuata tre giorni più tardi dal «Val Cismon» sul costone di Monte Broi.
Ma il primo anno di guerra doveva finir male perchè la potente offensiva austriaca del maggio 1916 provocò
l’arretramento di tutte le linee italiane; il «Val Cismon» combatté in difensiva spesso con buoni esiti e, dopo un
periodo di riposo, si attestò a Forcella Magna e Col della Croce in Vai Vanoi, effettuando varie azioni per alleggerire
la pressione nemica nell’altopiano dei Sette comuni.
Assieme ad una compagnia dell’84° Fanteria, la 264° del
«Val Cismon » conquistò importanti posizioni il 3 luglio 1916; dieci giorni più tardi il Btg. venne rinforzato con una
sezione mitragliatrici FiatRavelli, passando ai comando del Capitano Ferruccio Pisoni dal 14 agosto.
Alla ricognizione sul Col de Latte del 17 luglio 1916, le azioni dei vari reparti del «Val Cismon» si susseguirono il 22
agosto in appoggio agli attacchi del «Feltre» e del «Monte Rosa» impegnati alla Cima Cauriol e a Forcella Sadole,
occupando il Campo Cupola e sostituendo poi il battaglione «Val Brenta» che era rimasto decimato nelle controffensive
nemiche al Cauriol.
Dopo un tentativo del reparto esploratori contro il Piccolo Cauriol, l’attacco alla stessa posizione venne ordinato il
19 ottobre, ma dopo aver raggiunto le trincee nemiche sulla sommità, i pochi superstiti del plotone esploratori del ten.
Bontadini e della 265° compagnia che aveva tentato di andare a rinforzo, dovettero rientrare a causa della superiorità
numerica dell’avversario.
L’anno 1916 terminò per il «Val Cismon » con servizi di apprestamento e difesa del Monte Cauriol, alternandosi col Btg.
«Feltre».
Assai intenso è pure stato il 1916 del Battaglione «Val Piave» formato, oltre che da una sezione mitragliatrici, dalle
compagnie 267° del Cap. Giulio Cavallari e la 268° del Cap. Alberto Neri alle quali si aggiunse, a fine d’anno, la 275°
compagnia.
Dal 3 gennaio al 25 marzo la 267° fu al Col Stombi (m. 2169), al Zurlong (m. 2353) e Testaccio, per ritornare a
primavera ad Ospizio Tre Croci, impegnata per tutto il rigidissimo inverno in opere di fortificazione e di ripristino
delle trincee e comunicazioni danneggiate dalle valanghe.
Due plotoni della stessa compagnia appoggiarono, ai primi d’aprile, reparti di fanteria impegnati nell’occupazione delle
ridotte nemiche della selletta nord-est del Rauhkofel, respingendo pure il successivo contrattacco nemico ripetutosi
inutilmente due giorni dopo.
Il 18 maggio un reparto del «Val Piave» costituì un posto avanzato al Passo del Cristallo mentre, durante la notte del 5
giugno, una pattuglia di sette alpini guidata dal
S.Ten. Tiziano Serafin (ora ten. col. e consigliere della nostra Sezione) si spinse verso quota 2643 fissandovi un altro
importante posto avanzato; dallo Zurlong la notte successiva partì un nucleo di sedici alpini col S.Ten. Cini ad
occupare il sottostante costone.
La terza notte altri 120 uomini della 268° compagnia ampliarono l’occupazione della zona, mentre altri alpini si
espansero nel canalone sud del Rio Felizon.
Dopo vari scontri di pattuglie verificatisi nei giorni successivi, tra il 14 e il 15 giugno anche il comando del «Val
Piave» si spostò sotto quota 2643.
Per la successiva azione contro il Forame, la 268° compagnia venne sostituita il 6 luglio da una parte del Btg. «Cadore»
e rientrò a Tre Croci per poi ritornare in linea pochi giorni dopo a Forca, Zurlong, Cresta Bianca, Forcelle Grande e
Staunies, Passo del Cristallo e Monte Cristallino.
Contemporaneamente la 267° compagnia fu alle Tofane e in Val Costeana ove rimase a presidio fino al 26 agosto per
ritornare alla già citata quota 2643.
Il Btg. «Val Piave» passò dal 3 agosto 1916 al comando del Magg. Alberto Neri il quale aveva retto interinalmente
l’unità anche durante due periodi del precedente anno.
Al Forame la situazione si era intanto resa difficile e, dall’11 luglio, il «Val Piave» venne rafforzato da una
compagnia del Btg. «Cadore» e da un piccolo reparto di fanteria.
Dopo vari insidiosi servizi di pattuglia, la sera del 12 agosto venne ordinato il piano d’attacco posto in svolgimento
per il giorno successivo.
All’alba il «reparto alpinisti» del 50° Fanteria si
dispose su una cengia avanzata, mentre quindici alpini della 67° del «Cadore», col s.ten. Romano, si avvicinarono alla
Cima Ovest contrastati dalla resistenza nemica e dalle difficoltà del terreno.
Alla sera del 13 agosto il combattimento era già accanito e si prolungò per i successivi giorni con tiri di fucileria
austriaca contrapposti da una nostra mitragliatrice piazzata in una delle posizioni occupate,
Il 16 agosto giunse di rincalzo la Compagnia Volontari Alpini del Cadore posta agli ordini del ten. Bruni della 268° e
che si arrestò, nella notte tra il 19 e il 20 agosto, sull’ultimo salto di roccia sotto la punta ovest.
L’attacco previsto venne impedito dal precipitare dei massi lasciati cadere dagli austriaci lungo lo stretto cunicolo
d’accesso, e ripetuto il giorno 23 dai Volontari del Cadore.
Come si avrà occasione di ritornare sull’argomento, l’azione di conquista e mantenimento delle altre posizioni del
Forame venne assegnata ai Volontari Alpini del Cadore e ad alcune compagnie del Btg. «Fenestrelle» rafforzate da altri
reparti della Brigata «Basilicata».
Il Battaglione «Val Piave» si attestò in settembre nella pur avanzata zona Boite-Cristallo, venendo integrata, come si
disse all’inizio, dalla nuova 275° compagnia assegnata a Tre Croci.