LA NOSTRA SEDE |
1991 |
Non
era possibile che le penne nere di Conegliano
- patria del 6° e del 7° Alpini e che ha dato il nome ad un Gruppo del 3°
Artiglieria da Montagna - non avessero una loro definitiva
sede sociale.
Crediamo e ne siamo fermamente convinti che l'opera più bella, più grande e
meravigliosa, che abbia realizzato il comm. Guido Curto, nella sua infaticabile
attività di Presidente della nostra Sezione, sia stata quella di darci una Sede.
Una sede alpina tutta nostra, ove trovarci, incontrarci, scambiare i nostri
ricordi, affratellarci, riunirci nel completamento dei nostri affetti e dei
nostri ideali. La volle soprattutto lui, perché in Consiglio Direttivo erano
rimasti perplessi davanti a quell'idea, e contemporaneamente preoccupati davanti
ad un onere così grande e ad un impegno così formidabile. L'atto di
compravendita doveva essere stipulato immediatamente e versata
contemporaneamente la somma pattuita, poiché il venditore, residente all'estero,
di fermava in Italia solo per qualche giorno. Si dovette, allora, ricorrere a
soci di buona volontà, disposti ad anticipare parte della somma per l'acquisto.
Chi maggiormente contribuì a realizzare il progetto, offrendo spontaneamente
denaro in prestito senza interessi furono i generosi soci comm. Alfredo
Battistella e Corrado Boscarato, mentre i soci comm. Curto, avv. Travaini, prof.
Vallomy, cav. Mason, Buosi, Moretti e Trentin si impegnarono a reperire la
differenza in altra forma.
Ricordiamo le parole del presidente comm. Curto: << Conegliano è Alpina, vuol
bene agli Alpini, troveremo chi ci aiuta>>. E così è stato; infatti abbiamo
visto sorgere di mese in mese quest'opera grandiosa che ci ha pienamente
soddisfatti e inorgogliti.
Molti ci hanno aiutato a realizzarla: dalle Brigate Alpine "Cadore" e "Julia",
generose e premurose, all'Amm. Comunale per interessamento del sindaco dr.
Antonello, alle imprese private, alle ditte fornitrici dei materiali, dai
mattoni ai fili elettrici, ai professionisti per prestazioni tecniche sui lavori
- ricordiamo con gratitudine l'ing. Roberto Sardi e Giovanni Daccò -, ai legali.
Eccezionale l'apporto del geom. Lino Chies e di Franco Buosi per la loro
costante presenza e la grande mole di lavoro effettuato; benemeriti sono i
gruppi che a turno mandarono, al sabato e alla domenica, i loro Alpini a
lavorare.
La casa è quella natale del pittore
Francesco Beccaruzzi (1493-1563) gloria e vanto di Conegliano; ora ospitando gli Alpini è
diventata ancor più ... storica e gloriosa: è sita nelle vicinanze della
casa natale dell'ancor più celebre pittore Giovanni Battista Cima.
Le penne nere della sezione di Conegliano, hanno una sede che fa invidia non
solo a qualsiasi associazione, ma a tutte le "Case Alpine".
Ora, oltre ad essere una residenza ampia e funzionale, si presenta alla vista in
una veste nuova, in una struttura curata e più calda, più accogliente, con un
arredamento anch'esso rinnovato con praticità e con gusto.
Per la particolare costituzione delle infrastrutture in legno e in ferro battuto
non è solo l'immagine di una piacevole abitazione, ma la sorprendente realtà di
una "Casa Alpina".
Il 21 Aprile 1991, a festeggiare l'avvenimento, erano presenti le autorità
civili di Conegliano, i sindaci dei Comuni in cui sono insediati i nostri
gruppi, i dirigenti sezionali, i capigruppo e coloro che hanno generosamente
contributo alla ristrutturazione della sede.
L'arciprete del Duomo di Conegliano mons. Sacilotto, ha rivolto agli alpini il
suo plauso, ha espresso la gratitudine della comunità religiosa, per le
innumerevoli esemplari iniziative di carità, di solidarietà ed umanità. Si è
dichiarato felice di poter presenziare ad un incontro nella casa, dove nel XV
secolo nacque il pittore Francesco Beccaruzzi - sita nel cuore dell'antica Città
e a pochi passi dalla casa dove ebbe i natali l'altro più famoso pittore
coneglianese Giovanni Battista Cima - e che oggi non poteva andare in mani
migliori che in quelle degli alpini, di coloro che hanno saputo voler bene alla
loro Patria in tempo di guerra con il sacrificio e l'abnegazione, e che oggi, in
tempo di pace, sanno confermare quei valori che sono il loro patrimonio, e che
devono essere patrimonio dei giovani. La solidarietà delle penne nere
coneglianesi è manifesta a tutti con gli interventi agli handicappati, agli
anziani, ai drogati, ed ancora oggi impegnati alla ristrutturazione e
salvaguardia della famosa quattrocentesca chiesetta della "Madonna della Neve",
che sarà un altro grande stupendo fiore all'occhiello della associazione alpini.
Prima di dar inizio al rinfresco, è intervenuto il presidente della sezione prof
Giacomo Vallomy, il quale ha detto: "Ringrazio i maggiori autori ed operatori
di questa bella realizzazione - Giovanni Daccò, Adriano Moretti e Vittorio Dal
Bo e tutti coloro che in qualche modo hanno reso possibile la ristrutturazione e
l'abbellimento della nostra sede". La "nostra casa alpina" dev'essere
la sede dell'amicizia, dell'incontro degli alpini giovani ed anziani Ma
soprattutto dev'essere una scuola di civismo, di buoni costumi e di
patriottismo.
A questo punto il col. Alberto Piasenti ha restituito al presidente Vallomy le
vecchie chiavi della sede, che le aveva custodite per diversi anni e che le
erano state date in segno di fiducia e di stima. Quindi il sindaco di Conegliano
rag. Flavio Silvestrin ha parlato a nome dei sindaci del comprensorio,
dichiarandosi di esser orgoglioso di essere alpino - come lo sono molti altri
sindaci - "Questa mia presenza vuole essere un gesto di testimonianza nei
confronti della nostra associazione che molto ha operato nella città e per la
popolazione, e che si appresta a realizzare una stupenda opera di
ristrutturazione della chiesetta della Madonna della Neve".
Giovanni Daccò - che è stato l'ideatore, il "propulsore" e il factotum dei
lavori: "Il restauro di questo edificio "Casa del
Beccaruzzi" pittore nostro concittadino del XV secolo - divenuta per volere
del Presidente suo predecessore comm. Guido Curto sede della sezione A.N.A. di
Conegliano, è finito. Quando due anni fa, diedi inizio ai lavori, certamente non
avrei mai immaginato che sarei arrivato fino in fondo e in così breve tempo,
tante e tali si presentarono subito le difficoltà strutturali di questa antica
casa.
Ma ho avuto la fortuna, caro presidente, di trovare subito la disponibilità, la
volontà e l'incitamento a fare, da parte di alcuni nostri amici alpini. In modo
del tutto particolare voglio ricordare l'opera instancabile di Adriano Moretti,
Vittorio Dal Bo e Fausto Soldan. Tanti altri soci della sezione generosamente
hanno prestato la loro preziosa opera. Ed ancora, amici che offrirono il loro
contributo in denaro, materiali da costruzione, manufatti vari ed infine il
generoso contributo datoci dall'amministrazione comunale.
Questo lavoro abbiamo voluto compierlo, perché rimanga nella storia della nostra
Sezione, il ricordo del compianto Giacomo
Soravia, capitano degli alpini, socio fondatore della Sezione che per oltre
60 anni fu sempre in prima fila nelle nostre riunioni e manifestazioni. Ed
ancora perché rimanga vivo nella nostra Sezione, il ricordo di lei, signor
presidente, che da lunghi anni regge con particolari carismi questa nostra
grande famiglia alpina.
Con nostro piacere erano presenti i sindaci Costantino Cavarzerani di Gaiarine,
Angelo Visentin di Godega, Antonio Cancian di Mareno di Piave, Gianni Pagotto di
S. Vendemiano, Gianni Montesel di Susegana, Francesco Bianchi di Vazzola;
inoltre il presidente della sezione di Treviso Francesco Cattai, il vice
presidente della sezione di Vittorio Veneto Ennio Da Re e l'amico col. Alberto
Piasenti - già vice presidente della nostra sezione e attualmente consigliere
della sezione di Verona - e della sua gentile Signora, che è stata la madrina
alla inaugurazione della sede, avvenuta nel 1972.