Non era possibile che le penne nere di Conegliano -
patria del 6° e del 7° Alpini e che ha dato il nome ad un Gruppo del 3°
Artiglieria da Montagna - non avessero una loro definitiva sede
sociale.
Crediamo e ne siamo fermamente convinti che l'opera più bella, più grande e
meravigliosa, che abbia realizzato il comm. Guido Curto, nella sua infaticabile
attività di Presidente della nostra Sezione, sia stata quella di darci una
Sede. Una sede alpina tutta nostra, ove trovarci, incontrarci, scambiare i
nostri ricordi, affratellarci, riunirci nel completamento dei nostri affetti e
dei nostri ideali.
La volle soprattutto lui, perché in Consiglio Direttivo
erano rimasti perplessi davanti a quell'idea, e contemporaneamente preoccupati
davanti ad un onere così grande e ad un impegno così formidabile. L'atto di
compravendita doveva essere stipulato immediatamente e versata
contemporaneamente la somma pattuita, poiché il venditore, residente
all'estero, di fermava in Italia solo per qualche giorno. Si dovette, allora,
ricorrere a soci di buona volontà, disposti ad anticipare parte della somma per
l'acquisto. Chi maggiormente contribuì a realizzare il progetto, offrendo
spontaneamente denaro in prestito senza interessi furono i generosi soci comm.
Alfredo Battistella e Corrado Boscarato, mentre i soci comm. Curto, avv.
Travaini, prof. Vallomy, cav. Mason, Buosi, Moretti e Trentin si impegnarono a
reperire la differenza in altra forma.
Ricordiamo le parole del presidente comm. Curto: "Conegliano è Alpina,
vuol bene agli Alpini, troveremo chi ci aiuta". E così è stato; infatti
abbiamo visto sorgere di mese in mese quest'opera grandiosa che ci ha pienamente
soddisfatti e inorgogliti.
Molti ci hanno aiutato a realizzarla: dalle Brigate Alpine "Cadore" e
"Julia", generose e premurose, all'Amm. Comunale per interessamento
del sindaco dr. Antonello, alle imprese private, alle ditte fornitrici dei
materiali, dai mattoni ai fili elettrici, ai professionisti per prestazioni
tecniche sui lavori - ricordiamo con gratitudine l'ing. Roberto Sardi e Giovanni
Daccò -, ai legali.
Eccezionale l'apporto del geom. Lino Chies e di Franco Buosi per la loro
costante presenza e la grande mole di lavoro effettuato; benemeriti sono i
gruppi che a turno mandarono, al sabato e alla domenica, i loro Alpini a
lavorare.
La casa è quella natale del pittore Francesco Beccaruzzi (1493-1563) gloria e
vanto di Conegliano; ora ospitando gli Alpini è diventata ancor più ...
storica e gloriosa: è sita nelle vicinanze della casa natale dell'ancor più
celebre pittore Giovanni Battista Cima.
Le penne nere della sezione di Conegliano, hanno una sede che fa invidia non solo a
qualsiasi associazione, ma a tutte le "Case Alpine".
Ora,
oltre ad essere una residenza ampia e funzionale, si presenta alla vista in una
veste nuova, in una struttura curata e più calda, più accogliente, con un
arredamento anch'esso rinnovato con praticità e con gusto. Per la
particolare costituzione delle infrastrutture in legno e in ferro battuto non è
solo l'immagine di una piacevole abitazione, ma la sorprendente realtà di una
"Casa Alpina".
Il 21
Aprile 1991, a festeggiare l'avvenimento, erano presenti le autorità civili di
Conegliano, i sindaci dei Comuni in cui sono insediati i nostri gruppi, i
dirigenti sezionali, i capigruppo e coloro che hanno generosamente contributo
alla ristrutturazione della sede.
L'arciprete
del Duomo di Conegliano mons. Sacilotto, ha rivolto agli alpini il suo plauso,
ha espresso la gratitudine della comunità religiosa, per le innumerevoli
esemplari iniziative di carità, di solidarietà ed umanità. Si è dichiarato
felice di poter presenziare ad un incontro nella casa, dove nel XV secolo nacque
il pittore Francesco Beccaruzzi - sita nel cuore dell'antica Città e a pochi
passi dalla casa dove ebbe i natali l'altro più famoso pittore coneglianese
Giovanni Battista Cima - e che oggi non poteva andare in mani migliori che in
quelle degli alpini, di coloro che hanno saputo voler bene alla loro Patria in
tempo di guerra con il sacrificio e l'abnegazione, e che oggi, in tempo di pace,
sanno confermare quei valori che sono il loro patrimonio, e che devono essere
patrimonio dei giovani.
La solidarietà delle penne nere coneglianesi è
manifesta a tutti con gli interventi agli handicappati, agli anziani, ai
drogati, ed ancora oggi impegnati alla ristrutturazione e salvaguardia della
famosa quattrocentesca chiesetta della "Madonna della Neve", che sarà
un altro grande stupendo fiore all'occhiello della associazione alpini.
Il presidente sezionale prof Giacomo Vallomy ha detto: "Ringrazio i maggiori autori ed operatori di
questa bella realizzazione: Giovanni Daccò, Adriano Moretti e Vittorio Dal Bo
e tutti coloro che in qualche modo hanno reso possibile la ristrutturazione e
l'abbellimento della nostra sede". La "nostra casa alpina" dev'essere
la sede dell'amicizia, dell'incontro degli alpini giovani ed anziani ma
soprattutto una scuola di civismo, di buoni costumi e di
patriottismo.
Il col. Alberto Piasenti ha restituito al presidente Vallomy le vecchie
chiavi della sede, da lui custodite per diversi anni e che le erano state
date in segno di fiducia e di stima.
Il sindaco di Conegliano rag. Flavio Silvestrin ha parlato a nome dei sindaci del comprensorio, dichiarandosi orgoglioso di essere alpino - come lo sono molti altri sindaci -
"Questa mia presenza vuole essere un gesto di testimonianza nei confronti
della nostra associazione che molto ha operato nella città e per la
popolazione, e che si appresta a realizzare una stupenda opera di
ristrutturazione della chiesetta della Madonna della Neve".
Giovanni Daccò - che è stato l'ideatore, il "propulsore" e il factotum dei
lavori: "Il restauro di questo edificio "Casa del Beccaruzzi"
pittore nostro concittadino del XV secolo - divenuta per volere del Presidente
suo predecessore comm. Guido Curto sede della sezione A.N.A. di Conegliano, è
finito. Quando due anni fa, diedi inizio ai lavori, certamente non avrei mai
immaginato che sarei arrivato fino in fondo e in così breve tempo, tante e tali
si presentarono subito le difficoltà strutturali di questa antica casa.
Ma ho
avuto la fortuna, caro presidente, di trovare subito la disponibilità, la
volontà e l'incitamento a fare, da parte di alcuni nostri amici alpini. In modo
del tutto particolare voglio ricordare l'opera instancabile di Adriano Moretti,
Vittorio Dal Bo e Fausto Soldan. Tanti altri soci della sezione generosamente
hanno prestato la loro preziosa opera. Ed ancora, amici che offrirono il loro
contributo in denaro, materiali da costruzione, manufatti vari ed infine il
generoso contributo datoci dall'amministrazione comunale.
Questo
lavoro abbiamo voluto compierlo, perché rimanga nella storia della nostra
Sezione, il ricordo del compianto Giacomo
Soravia, capitano degli alpini, socio
fondatore della Sezione che per oltre 60 anni fu sempre in prima fila nelle
nostre riunioni e manifestazioni. Ed ancora perché rimanga vivo nella nostra
Sezione, il ricordo di lei, signor presidente, che da lunghi anni regge con
particolari carismi questa nostra grande famiglia alpina.
Erano presenti i sindaci Costantino Cavarzerani di Gaiarine,
Angelo Visentin di Godega, Antonio Cancian di Mareno di Piave, Gianni Pagotto di
S. Vendemiano, Gianni Montesel di Susegana, Francesco Bianchi di Vazzola;
inoltre il presidente della sezione di Treviso Francesco Cattai, il vice
presidente della sezione di Vittorio Veneto Ennio Da Re e l'amico col. Alberto
Piasenti - già vice presidente della nostra sezione e attualmente consigliere
della sezione di Verona - e della sua gentile Signora, che è stata la madrina
alla inaugurazione della sede, avvenuta nel 1972.
Sede sezionale | |
Sede sezionale. Giardinetto al primo piano della sede |
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Sede sezionale. Segreteria Sezionale. Arredamento donato dal comm. Alfredo Battistella |
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Sede sezionale. Particolare della taverna alpina. |
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Sede sezionale. Sala della Presidenza |
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Sede sezionale. Sala consiliare |
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Sede sezionale. particolare di interno Le balaustre in ferro battuto sono opera dell'artista cav. Luigi Zago |
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Particolare della Taverna alpina | |
Taverna alpina | |
Il vecio alpino guarda le sue montagne |